Parola d’ordine: continuità

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Della serie “anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”, per una volta mi sento di dire forte e chiaro che sono completamente d’accordo con l’ultimo pezzo dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni. Finalmente il Milan costruisce la propria rosa con continuità da un anno all’altro, ha scritto pochi giorni fa Suma, ed è effettivamente così. Hai voglia a tirar su una rosa per poi demolirla dopo pochi mesi, per poi ricominciare ancora a edificare l’anno successivo per poi nuovamente radere tutto al suolo e principiare da zero per l’ennesima volta. Finalmente, invece di costruire e poi demolire, il Milan ha prima completato il piano terra della propria abitazione, mentre ora si sta apprestando ad aggiungere il primo piano, con la prospettiva di tirar su un palazzone coi contro fiocchi, o almeno così speriamo. In questo sport, come in tutti gli altri e nella vita in generale, la continuità è essenziale: la forma mentis che non ti fa mollare nulla da un anno all’altro, anzi, migliorare ancora, e ancora, e ancora, è la base del successo. L’esempio per il Milan è dato per l’appunto da chi sta manovrando (e bene) i fili del mercato rossonero, quel Paolo Maldini la cui avventura dirigenziale era partita negativamente e che invece ora sta svoltando (anzi, già lo ha fatto e non da poco) verso il positivo.

Precampionato strano, quello di quest’anno. Non poteva essere altrimenti, certo, ma il fatto che sapessimo sarebbe stato così non ce lo rende meno “indigesto”. Poche partite, non di livello eccelso, e pochissimo tempo per preparare una stagione lunga e di fatto appiccicata alla parte finale della precedente. Il Milan si è destreggiato discretamente nelle amichevole svolte, pur rispettando una tradizione negativa: ha sempre subito gol. Tra l’altro, con un Romagnoli ancora ai box la prossima settimana, nel debutto contro il Bologna, dovrebbero giocare Kjær e Gabbia, coppia certo non affiatatissima. Maldini si sta muovendo poco per rinforzare il reparto arretrato, pensando piuttosto a quello avanzato. L’obiettivo per la difesa, o almeno il più gettonato, è il viola Milenkovic, che pare tuttavia non sia in odore di cessione. Servirà necessariamente un piano B nel caso in cui questo acquisto non andasse a buon fine, perché in mezzo alla difesa la situazione non è delle migliori ed è necessario correre ai ripari.

Lato cessioni, il centrocampo si sta sfoltendo rapidamente: Biglia verso la Turchia, Paquetà verso il Lione, Bonaventura ormai sotto contratto con la Fiorentina dopo la scadenza di quello che lo legava al Diavolo. Il restyling della mediana sta seguendo la modifica del modulo da parte di Pioli, con meno mezzali/trequartisti e più ali. Per collegarci all’inizio del post, oltre la continuità nella costruzione della rosa, un nuovo punto di svolta dell’estate rossonera è il fatto che la campagna acquisti (e cessioni) sta seguendo soprattutto le indicazioni tecniche e non solo le offerte dell’anno, le sensazioni, le idee di chi gestisce il budget. Questo modus operandi è sinonimo di intelligenza, ma soprattutto di cura e di predisposizione al lavoro di squadra. Non è detto che così facendo si avrà la certezza della buona riuscita degli acquisti, ma almeno l’allenatore si troverà chi aveva chiesto proprio lì dove voleva, con più probabilità di lavorare nel migliore dei modi. Per il resto, confidiamo sempre nelle buone capacità di Pioli e nel buon senso mostrato nei primi mesi a Milanello.

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.