Non voglio fare il fenomeno. Primo, non lo sono; secondo, è sempre antipatico farlo. Non starò quindi a dirvi che ho visto tutte le partite del Brescia di questa stagione, perché non è vero. Non starò qui a dirvi che so benissimo come gioca Tonali, perché non è così. Non vi dirò nemmeno che è un mio pupillo da sempre, o che mi ricorda Pirlo, o che era sicuramente il primo acquisto da fare, perché queste cose non le so e non le penso. Vi dirò piuttosto una cosa: è un acquisto da Milan, a prescindere da tutto. Forse il primo acquisto da Milan dopo quello a suo tempo di Bonucci. Sperando che renda meglio dello juventino, naturalmente. Tonali è un acquisto da Milan per diverse ragioni.
La prima: il talento. Ripeto, non lo conosco particolarmente bene, ma le sue qualità balzano agli occhi anche a una prima occhiata. Le giuste geometrie abbinate alla giusta fisicità fanno del centrocampista lodigiano classe 2000 non il nuovo Pirlo, ma un mediano prodotto della sua epoca. Un giocatore, insomma, capace di fare entrambe le fasi con profitto, di reggere il confronto agonistico con gli avversari, ma al contempo di non patire una mancanza di tecnica utile per far girare il pallone. È abbastanza simile – almeno come impostazione del ruolo – a quel Locatelli venduto al Sassuolo un paio di anni fa e che ora sta sbocciando definitivamente. Una sorta di sintesi tra i due attuali titolari della mediana: Kessiè e Bennacer.
La seconda: l’età. Tonali è un classe 2000. Giovane, molto, con ampi margini di miglioramento e che, sempre coi due colleghi sopracitati (‘97 e ‘96), può formare un trio di centrocampisti di belle speranze e ottimo presente come pochi altri in Italia.
La terza: il segnale. A prescindere da come renderà, che è sempre il banco di prova più importante, l’acquisto di Tonali manda un messaggio importante: il Milan vuole fare sul serio. Un po’ come l’estate dei 250 milioni spesi, certo, ma con in più il brivido della sfida vinta contro altre grandi squadre interessate al talento del Brescia. In questi anni un acquisto simile eravamo abituati a vederlo fare alla Juventus, e molti di noi, alle prime notizie trapelate a proposito dell’interessamento del Milan per Tonali, nemmeno ci avevano creduto più di tanto. Maldini è stato invece pragmatico e bravo, capace di ragionare oltre gli ostacoli posti davanti a sé.
Ora il contorno. Cerchiamo di non farci ammaliare troppo dalle voci di Chiesa, anche se al momento mi rendo conto che ci siamo fatti la bocca buona. Ben vengano Bakayoko e Diaz, ma non dimentichiamo i capitoli aperti a destra (Aurier?), in mezzo alla difesa (Musacchio e Duarte in uscita?) e davanti (Jovic come vice Ibra?). Abbiamo ancora davanti un mese di mercato. Le prime settimane sono state oltre le aspettative, ora viene il difficile. Con fiducia, guardiamo al futuro con più tranquillità. Forza Milan e forza Paolo.
Fab
Seguiteci anche su