Commento Salernitana Milan 2-2, brutti senz’anima

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Nel mondo normale quando un’azienda inizia ad avere cali di fatturato, accumula debiti verso i fornitori, inizia a non rimborsare i finanziamenti bancari, paga gli stipendi in ritardo e chiude costantemente in perdita andando ad erodere il suo capitale sociale, gli amministratori con la testa sulle spalle alzano le mani, portano i libri in tribunale e provano a chiedere un concordato preventivo.

Se non lo fanno e continuano ad andare avanti come se nulla fosse, reiterando comportamenti irresponsabili e nascondendo la polvere sotto il tappeto per occultare ai terzi la situazione reale dell’azienda fino a farla fallire, commettono un reato penalmente perseguibile che si chiama bancarotta fraudolenta.

Se invece parliamo del Milan, come definireste il comportamento di amministratori che continuano a tenere ben saldo al suo posto un allenatore che con il suo staff a metà stagione è già riuscito a spaccare 21 dei 27 giocatori in rosa, a cancellare ogni parvenza di gioco e di ruolo definito, ad uscire dalla Champions e a ritrovarsi a 9 (11?) punti dalla testa della classifica prima di Natale?

Amministratori che non si accorgono che qualunque avversario mette sotto la squadra sul piano del gioco e della volontà di lottare, con giocatori palesemente stufi della guida tecnico-atletica, ormai bloccati nella corsa per il terrore di sfasciarsi al primo scatto?

Beh, ve la dò io la risposta: in assenza di gesti concreti per raddrizzare la barca, i responsabili di questa società si stanno macchiando del “reato” (purtroppo non penalmente perseguibile) di bancarotta fraudolenta sportiva, inteso come manifesta incapacità o mancanza di volontà nel perseguire reali obiettivi di vittoria sportiva sul campo.

Dirvi che già il 19 giugno scorso avevo in testa tutto il film (chi vuole ripassare clicchi qui) non mi consola affatto, anzi mi deprime ancor di più stante la totale impotenza nel poter incidere in qualche modo.

Mi rivolgo perciò al Totem, appena tornato all’ovile: Ibra forse tu in qualche modo puoi incidere, se ci sei batti subito un colpo. Altrimenti dovrò pensare che anche tu sei qui soltanto per una marchetta, e sarebbe la cosa più triste di tutte.

In questo quadro sconfortante perdonatemi ma credo che i voti non servano a nulla, mi limito ad augurare Buon Natale a Voi e ai vostri cari.

 

Max

 

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Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.