Empoli Milan 1-3, le pagelle

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A scanso di equivoci, lo scrivo con il cuore ancora palpitante di gioia dopo i fuochi di artificio finali: giocando con l’atteggiamento con cui siamo entrati in campo nel primo tempo non si va da nessuna parte e non si vince un cazzo.

Queste partite vanno sbranate da tutto principio, con la giusta determinazione al 20esimo eri avanti 2-0 e il resto dell’incontro diventava un utile allenamento in vista di Stamford Bridge, invece la giusta concretezza ha lasciato la scena alle rabone e ai colpi di tacco, sinistri presagi di complicazioni in arrivo.

Che sono puntualmente arrivate sotto forma di infortuni assortiti e di disattenzioni difensive, con un Empoli ringalluzzito che nella ripresa ha trovato spazi insperati.

Ma fortunatamente il Milan attuale è anche altro, è un gruppo unito e compatto che trova risposte importanti anche da elementi che partono in seconda e terza fila (Krunic e Ballo Touré), che non molla mai fino all’ultimo minuto di recupero, che ha un allenatore coraggioso che si gioca tre cambi offensivi nel momento decisivo per portare a casa la partita.

Qualche considerazione finale.

La prima è una nota di colore, il giochetto della finta Tonali-Bennacer su ogni singolo calcio piazzato che Santo Signore ci concede non si può più vedere, primo perché oramai lo ha capito anche mia zia, secondo perché toglie dalla disponibilità un uomo che potrebbe essere utile per andare a spizzare sul primo palo o raccogliere una respinta al limite dell’area.

La seconda è una nota statistica, prendendo in considerazione il finale dello scorso campionato e l’inizio di questo emerge che in 13 partite giocate Leao ha sfornato 7 gol e 10 assist, con uno così non devi trattare il rinnovo, gli piazzi un foglio bianco davanti e la cifra la metta lui.

Tatarusanu: 5,5 Un voto in più a titolo di incoraggiamento per il rientro dopo una lunga assenza, ma prestazione a dir poco rivedibile, con uscite sfarfalleggianti e atteggiamento gattomarmesco sulla punizione del pareggio toscano, speriamo dovesse soltanto togliersi di dosso un po’ di polvere perché a Londra servirà ben altro impatto

Calabria: 6 Forse tradito da un eccesso di generosità nel darsi disponibile, incappa in uno stiramento muscolare con il quale ci dà l’arrivederci al 2023

Kalulu: 6 Ordinato e diligente il buon Pierino fa il suo sia da terzino destro che da centrale, da qui al Mondiale gli toccherà fare gli straordinari

Kjaer: 5,5 Era proprio necessario pagare pegno alla Nazionale per partite inutili dopo tanti mesi di assenza? Alla fine finisce fuori anche lui e in questo momento non ci voleva proprio

Dest: SV

Tomori: 6 Partita attenta in copertura e senza particolari acuti in fase di impostazione, speriamo ritrovi in fretta l’attenzione e la ferocia dei tempi migliori

Ballo-Touré: 7 Il protagonista che non ti aspetti, ha il compito impossibile di non far sentire l’assenza di Theo ma mette in campo tutto quello che ha con coraggio e abnegazione, fino al gol nei minuti di recupero che commuove tutti quanti, lui per primo

Tonali: 6,5 Lotta su tutti i palloni che transitano sulla mediana, si perde un’unica volta Bajrami in velocità che lo grazia tirando in bocca a Tata ma ha il merito di battere con velocità e astuzia la rimessa laterale per Leao che stappa la partita

Bennacer: 6 Tanta legna e le solite geometrie in mezzo al campo, ma anche la grossa ingenuità della punizione al limite concessa a Destro che poteva costarci cara

Saelemaekers: 5,5 Spreca una clamorosa occasione vanificando un assist al bacio di Leao e poi finisce per farsi male anche lui, speriamo non sia nulla di serio

Krunic: 7 Soldatino Rade dove lo metti sta, destra centro o sinistra per lui non fa differenza, bellissimo lo stacco di testa con il quale mette Ballo davanti alla porta nei minuti di recupero, per modalità e tempistica me ne ha ricordato uno analogo di Ambro in un leggendario Milan Ajax di quasi vent’anni fa

De Keteleare: 5 Bisogna uscire velocemente dall’equivoco, il ragazzo va deresponsabilizzato e alternato, altro che titolare sempre e comunque, i numeri li ha e in una (UNA) circostanza l’ha fatto vedere anche stasera, ma è ora di togliergli pressione dalle spalle e trattarlo per quello che è al momento, un giocatore con potenziale notevole ma non un campione fatto e finito che ti risolve le partite, un po’ di alternanza farà bene a lui e alla squadra

Brahim Diaz: 6+ Come già col Napoli, anche stasera entra in campo col piglio giusto portando freschezza e velocità, se il ruolo giusto per lui è quello del subentrante proviamo a dare qualche chance dall’inizio anche ad Adli

Leao: 8 (il migliore, del campionato) Quando imparerà a segnare anche i gol facili e ad entrare in campo con gli occhi della tigre questo diventerà il giocatore più forte del mondo perché tutto il resto appartiene già al suo campionario, fa quello che gli pare in qualunque zona del campo, scodella l’ennesimo assist solo da spingere in rete e dopo mille sgasate suggella la sua mostruosa partita al 96esimo con uno scavetto delizioso dopo una fuga in scooter, tempo un paio d’anni alzerà il pallone d’oro (chissà se con la nostra maglia)

Giroud: 6 Partita onesta e professionale come sempre, anche quando non mette il sigillo il suo apporto di peso là davanti non lo fa mai mancare, ora l’acuto a Stamford Bridge

Rebic: 7.5 Bentornato Ante, quanto ci sei mancato! Gol al primo pallone toccato, autostrada spalancata a Leao per il gol finale e tanto lavoro sporco per mandare ai matti i centrali empolesi, ora cortesemente non ti eclissare più per un po’

 

Pioli: 7 Se hai 10 giocatori fuori per infortunio a questo punto è probabile che non sia più un caso ma l’inevitabile conseguenza di un certo modo di giocare molto poco “italiano”, in cui l’intensità e il pressing a tutto campo alla fine presentano il conto. Ma vivaddio preferisco così, coraggio e bel gioco alla fine trovano quasi sempre il giusto premio, specie con una rosa come quella di quest’anno che appare più profonda rispetto agli anni scorsi, a lui il compito di trovare le giuste contromisure per fronteggiare il periodo frenetico che ci attende nelle prossime settimane

 

Max

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Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.