Genoa Milan 0-1, pagelle del 7 ottobre 2023

11631

 

Raramente in vita mia ho goduto così tanto in uno stadio in trasferta.

Che poi per me Marassi non è trasferta perché vivo a Genova, ma portare a casa una vittoria di questo tipo, in un’arena totalmente ostile che Westfalenstadion scansati, e soprattutto vedere i grifoncini andare a casa schiumando di rabbia è stato veramente priceless.

La partita è stata francamente bruttina per 85 minuti, nei 5 finali e nel recupero è diventata invece semplicemente leggendaria ed indimenticabile, con gol dubbio convalidato sul filo del rasoio, portieri espulsi, centravanti di lungo corso in porta, di tutto di più insomma.

Abbiamo vinto una partita sporca, sporchissima, quasi lurida, con la testa, con le mani, con il cuore, con il culo, con le palle quadrate.

Siamo una SQUADRA VERA, che dopo la tranvata del derby ha saputo compattarsi, reagire con orgoglio, diventare praticamente ermetica (un solo gol subito in sei partite).

Arriviamo alla sosta ancora in corsa nel girone di Champions con Ajax di Cruyff, Brasile di Pelè e Italia 82, primi in campionato con 7 vittorie in 8 partite (di cui 5 giocate in trasferta) e una marea di giocatori nuovi inseriti e già calati nel progetto, questi sono numeri e fatti, non opinioni e blablabla.

Io credo che qualche merito vada dato anche a quel signore che siede in panca, ma lo dico sommessamente: se invece vogliamo imprecare a priori per qualunque scelta di formazione, continuare a considerarlo un minus habens e arrovellarci tafazzianamente per i derby persi nessuno ce lo vieta, ma c’è il forte rischio (per fortuna) che alla lunga diventi una battaglia di retroguardia.

Maignan: 7 La parata in controtempo sul tiro di Dragusin deviato da TiGianni è strepitosa, il sacrificio su Ekuban lanciato a rete doloroso ma necessario

Florenzi: 6 Gioca a lungo gravato dal peso del giallo iniziale ma non perde la testa disimpegnandosi sempre con lucidità ed esperienza

Calabria: 6 Entra con i giri giusti e partecipa attivamente all’assalto finale

Thiaw: 6,5 Partita attenta e di grande prestanza fisica, a smorzare sul nascere i velleitari attacchi rossoblu

Tomori: 7 Che il Signore ce lo conservi a lungo in questo stato di grazia, si prende cura del cliente più difficile (Gudmundsson) e ne limita al minimo l’incidenza

Theo Hernandez: 5 Purtroppo ha tante doti, fuorché l’intelligenza tattica e la lucidità, prende l’ennesimo stupido giallo che lo terrà fuori nel match contro la Juventus, e al di là di quello disputa una gara anonima e senza mordente

Musah: 7+ Confusione ne fa ancora tanta ma mamma mia quanto corre, per buona parte della ripresa tiene a galla la mediana sbilanciata per un inedito 4-2-4, e ha il merito di mettere in mezzo la palla che Pulisic trasforma in oro colato

Adli: 6 Che non sia un regista puro si vede da tanti piccoli particolari, come una certa tendenza a portare troppo la palla e fare sempre un tocco in più del necessario, però gioca anche stasera con tanta generosità e con la personalità di un veterano

Reijnders: 6,5 Dinamismo corsa e testa alta, il prototipo del centrocampista moderno a cui manca solo un po’ di tempo di inserimento e di lucidità sotto porta per diventare un autentico crack

Chukwueze: 6 Mette in mezzo un paio di buoni palloni e porta tanta vivacità sulla fascia, indispensabile che continui a crescere portando in dote anche qualche gol

Pulisic: 7,5 (il migliore) Il suo ingresso è decisivo per cambiare le sorti della partita, parte sulla fascia ma la risolve con una giravolta da autentico campione in mezzo all’area di rigore, piano piano iniziamo a comprendere l’importanza del suo acquisto

Jovic: 5,5 Tanta ruggine e qualche chiletto di troppo ancora da togliersi di dosso, però rimane in campo 90 minuti e fa tanta densità in mezzo all’area nel convulso finale

Bartesaghi: SV

Giroud: 7 Oliviero portiere vero, ai suoi nipotini potrà raccontare di aver vinto una partita giocando dieci minuti in porta, con un’uscita coraggiosa e senza fronzoli sui piedi dell’attaccante lanciato a rete (anche Lukaku è bravo nel ruolo, ma per gli altri)

Okafor: 5,5 Gioca largo sulla fascia, ma la palla buona da centravanti che gli porge Chukwueze non riesce a finalizzarla a dovere

Leao: 6,5 Per una volta fa il suo a pieno titolo anche da subentrante, Martinez gli nega la gioia del gol di testa con una grande parata ma le sue percussioni mettono in grande affanno la retroguardia rossoblu

 

Pioli: 6,5 Cambia tanto, forse troppo, ma solo lui può avere pienamente il polso delle scorie di fatica accumulate a Dortmund, nella seconda parte della ripresa propone un inedito e spericolato 4-2-4 con il quale fa capire alla squadra che occorre portarla a casa, bravo o fortunato che sia i risultati sono dalla sua parte

 

Max

 

 

 

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.