Tutto si può dire di Pioli fuorché non sia un allenatore coraggioso.
Nella partita forse economicamente più importante della sua gestione, in cui ballano 15/20 milioni e un bel po’ di prestigio e in cui a conti fatti per il passaggio del turno potrebbe bastare anche un pareggio, decide di schierare il suo Milan più offensivo di sempre, con tre attaccanti puri e un trequartista scarsissimamente propenso alla fase difensiva a sostegno (per modo di dire).
Il Milan dei primi 45 minuti appare fatalmente sbilanciato in avanti e con autentiche voragini nella zona centrale del campo su ogni ripartenza croata, ma siccome la fortuna aiuta gli audaci l’uomo che non ti aspetti prima salva un gol fatto sulla linea di porta e poi sblocca il risultato a volo d’angelo ad una manciata di minuti dalla fine del primo tempo.
Ma non è finita qui, perché ad inizio secondo tempo il fuoriclasse degli anni ’30 (tanto dovremo probabilmente aspettare per vederlo sbocciare) trova il modo di farsi ammonire subito, dando l’opportunità a Pioli di fare finalmente quel cambio equilibratore che avrebbe probabilmente già dovuto decidere negli spogliatoi, facendo entrare un giocatore normale che non accenderà mai la fantasia ma dà subito l’idea di collegare con un minimo di senso logico le nostre due fasi di gioco.
Da lì in poi il Milan dilaga, segna altri 3 gol mancandone almeno 5 o 6, calcio champagne, gloria per tutti e qualificazione vicina (basterà un pareggio nell’ultima con il Salisburgo).
Evviva evviva, tutti a nanna felici e contenti ma non è tutto oro quel che è luccicato stasera al Maksimir di Zagabria, teniamolo bene a mente per il futuro.
Tatarusanu: 6+ Impegnato in maniera sporadica e mai con conclusioni difficili, l’ordinaria amministrazione la svolge comunque con tranquillità e senza incertezze
Kalulu: 6,5 Sicuro, preciso e determinato, un’altra prova senza sbavature
Gabbia: 8 (il migliore) El hombre del partido è l’uomo che non ti aspetti, decisivo nel togliere dalla nostra porta un pallone che sembrava già dentro e nel buttarne un altro in quella avversaria a sbloccare la partita, sembra che poco a poco stia acquisendo la giusta consapevolezza per recitare la sua parte anche a questi livelli
Kjaer: 7 Piano piano sta ritrovando la piena forma fisica e il ritmo partita, tornando ad orchestrare con la bacchetta in mano la nostra linea difensiva
Theo Hernandez: 6+ Nel primo tempo se ne sta principalmente sulle sue, e non potrebbe fare diversamente con il baricentro così alto della squadra, nella ripresa fa un bel movimento ad aprire lo spazio a Leao per il secondo gol e poco altro, partita giocata con il pilota automatico
Ballo Touré: SV
Tonali: 8 Partita mostruosa di Sandrino, pennella la punizione del primo gol e conquista il rigore per il terzo, copre e contrasta, corre e si inserisce, è ormai un centrocampista di livello internazionale
Bennacer: 7,5 Se possiamo permetterci certi “lussi” tattici lo dobbiamo anche alla crescita mostruosa del franco-algerino, che si integra alla perfezione con il compagno di reparto formando una linea mediana tra le più forti in circolazione
Pobega: 6 Peccato che Origi fosse in fuorigioco nel servirlo, perché Tommasone aveva trovato il modo di timbrare un’altra volta
Rebic: 6,5 Schierato nella posizione per lui inusuale di esterno destro fa molta confusione ma anche tanta legna, tornando a far vedere le cose migliori nella ripresa quando torna a calpestare le sue zolle abituali, il voto può sembrare generoso ma anche la sua prova lo è stata
De Ketelaere: 5 Le cose migliori e più incoraggianti le fa vedere nei primi 10 minuti di gioco, poi scompare dai radar eternamente alla ricerca della posizione giusta che sembra non trovare mai, aspettiamo pure la sua crescita perché è giusto farlo (del resto, dopo aver messo sul piatto 35 milionazzi che alternativa abbiamo?), ma intanto facciamo giocare anche elementi più funzionali al ruolo, le esigenze della squadra vengono prima di tutto
Krunic: 6- Non fa assolutamente nulla di trascendentale, anzi si divora clamorosamente un gol già fatto, ma almeno restituisce immediatamente un minimo di equilibrio alla nostra mediana
Leao: 7,5 Rimane a lungo allineato e coperto, ma quando decide di strappare fa il bello e il cattivo tempo, il gol del 2-0 è un flash che evoca alla lontana bagliori di Kakà in quel di Manchester (alla lontana eh, solo una sensazione fugace)
Messias: SV Il suo merito principale è quello di riportare Rebic nella sua zona più consona
Giroud: 7 Livakovic gli strozza in gola l’urlo del gol più di una volta, ma alla fine Oliviero trova ugualmente il modo di entrare a referto con un rigore calciato magistralmente, il turno di riposo gli ha fatto un gran bene
Origi: SV
Pioli: 7 Ho già detto tutto in premessa e non aggiungo altro, del resto se vinci 4-0 fuori casa cosa gli vuoi dire? Ma se Stefano è intelligente (e lo è) dalla serata di stasera avrà tratto utili indicazioni per il futuro
Max
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