Pagelle Empoli – Milan 0-2

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La cosa fondamentale che si chiede al Milan per rimettere sui binari questa stagione iniziata in maniera disgraziata è CONTINUITA’, indispensabile per risalire faticosamente la corrente.

E indubbiamente da quando è arrivato Sergione questa continuità inizia a vedersi, se non nelle prestazioni quanto meno nei risultati: talvolta con un pò di fortuna (che non gusta mai) in 11 partite sotto la sua gestione si sono viste 7 vittorie, due pareggi e due sconfitte, con una media punti superiore a 2 a partita.

Se da qui alla fine la squadra riuscisse a tenere questo passo, probabilmente un posto utile per acciuffare la zona Champions potrebbe anche raggiungerlo, anche perché la qualità nel reparto offensivo dopo il mercato di gennaio è aumentata esponenzialmente.

La partita di stasera è emblematica in tal senso, dopo un primo tempo bloccato da un turn-over forse persino eccessivo, all’inizio della ripresa il Milan ha potuto mettere in campo contemporaneamente Leao-Pulisic-Gimenez, ossia un tridente che partirebbe titolare in qualunque squadra del nostro campionato, e la partita ha preso immediatamente una piega diversa, nonostante alcune decisioni arbitrali a dir poco sconcertanti.

Ora testa a Rotterdam, in una competizione in cui non c’è ancora nulla di compromesso e in cui la qualità che possiamo schierare davanti potrebbe fare davvero la differenza fino a tarda primavera.

Maignan: SV Sul tiro del Tenente può solo guardare e pregare, per il resto pressoché inoperoso

Walker: 6,5 Ribadisco, quest’uomo con il fisico, l’esperienza e la sagacia tattica accumulata in anni di carriera può giocare in scioltezza almeno un altro paio d’anni nel nostro povero campionato

Tomori: 5 Mezza svirgolata nell’azione che porta al palo di Colombo, vaccata intera nell’azione che lo porta sotto la doccia (pur con tutte le attenuanti di un protocollo Var Kafkiano)

Pavlovic: 6+ Prova attenta e diligente, sempre giocata sul filo dell’anticipo di testa e di piede

Theo Hernandez: 6,5 Da due o tre sgasate che esibisce nella ripresa si intravedono i prodromi del vero Theo, se torna a collegare la testa alle gambe la nostra fascia sinistra può crescere esponenzialmente

Musah: 6+ Uno dei giocatori più casinari che mi sia capitato vedere con la nostra maglia, però quanto corre?

Fofana: 5 Molto molto in ombra, se continua a partire titolare in questo periodo è soltanto per mancanza di valide alternative (dal 46′ Leao: 7 Entra con lo spirito giusto e finalmente timbra di testa con un grande stacco, uno con i suoi centimetri ed il suo fisico dovrebbe farlo molto più spesso)

Reijnders: 6 Discorso per certi versi simile a quello di Fofana, ma diversamente dal francese Tigianni ha più qualità nelle corde e dà sempre l’impressione di poter incidere (dal 70′ Thiaw: SV)

Jimenez: 5,5 Dove lo metti sta, ma oggettivamente la sua fascia prediletta sembra essere più la destra che la sinistra, davanti o dietro poco importa, chiaro l’intento del mister di dare più equilibrio nel 4-4-2 iniziale ma per far male agli avversari serve altro (dal 46′ Pulisic: 7,5 il migliore – Entra e spacca la partita, portando freschezza e vivacità su tutto il fronte d’attacco e mettendo a referto il settimo e l’ottavo assist della sua stagione, irrinunciabile)

Joao Felix: 6 Tendo ad essere indulgente con i giocatori che accarezzano la palla come fa lui ma deve capire alla svelta che qui in Italia, soprattutto in certi campi di provincia, occorrono più praticità e meno svolazzi (comunque finché c’è me lo tengo stretto) – Dall’84 Terracciano: SV

Abraham: 5 Dopo la doppietta di mercoledì torna rapidamente nei ranghi, nella prima frazione non la vede praticamente mai (dal 46′ Gimenez: 7+ El Bebote fa due cose essenziali, la provocazione tipicamente sudamericana che ci consente di tornare in parità numerica e il gol ammazza partita con uno splendido mancino ad incrociare, nuntio vobis gaudium magnum habemus centravanti)

 

Allenatore Conceicao: 6,5 La cosa che mi è piaciuta meno è la formazione eccessivamente prudenziale del primo tempo (con l’attenuante del turn-over da Champions), quella che mi è piaciuta di più il coraggio di tenere in campo i 4 attaccanti per sbloccare la partita in inferiorità numerica, avanti Sergione

 

Max

 

 

 

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Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.