Nel momento in cui scrivo non conosco ancora il risultato di Udine, quindi non so se per raggiungere il traguardo siano necessari 7 punti, o 5, o 4: quello che so per certo è che questi ragazzi lo meritano più di chiunque altro, perché stanno continuando a gettare il cuore oltre l’ostacolo una partita dopo l’altra, contro tutto e contro tutti.
Quando si parla di dodicesimo uomo in campo spesso si cade nella retorica, ma il ruggito di San Siro di oggi credo che sia oggettivamente qualcosa di difficile da dimenticare: si è creato qualcosa di magico, un’unità di intenti immanente e trascendente, un filo invisibile che parte dalla società e dai dirigenti, passa attraverso l’allenatore e i giocatori, torna sugli spalti da ogni singolo cuore rossonero per poi tornare ad alimentarsi e a correre di nuovo all’infinito, un circolo virtuoso che dovrà condurci tutti assieme fino al 22 maggio.
Forza Vecchio Cuore Rossonero!
Maignan: 7,5 (il migliore) Inoperoso e spettatore per lunghi tratti, ma la parata sul colpo di testa di Cabral è mostruosa, un mix di istinto, reattività ed esplosività, semplicemente decisivo
Calabria: 6,5 Qualche piccola sbavatura in fase di impostazione ma tanta corsa e tanta sostanza a tutta fascia
Kalulu: 7 Preciso, veloce, chirurgico, ormai un signore fatto e finito della linea difensiva
Tomori: 6,5 Cabral non la vede praticamente mai, eccetto l’unica volta in cui Fikayo si fa trovare fuori posizione, ma lì ci pensa Magic Mike a togliere le castagne dal fuoco
Theo Hernandez: 7+ Moto perpetuo su tutta la fascia sinistra, attento in copertura ed esplosivo in spinta, peccato per quella percussione di poco alta che avrebbe potuto indirizzare la partita su binari più tranquilli
Tonali: 7 Qualità e quantità, bravo in interdizione e puntuale a rilanciare con intensità le nostre ripartenze, giocatore ormai imprescindibile nell’economia del gioco rossonero
Kessie: 6,5 Bagliori del vecchio Frank qua e là, come quando mette Giroud davanti al portiere nel primo tempo o scarica al volo di sinistro su Terracciano nella ripresa, partita di sostanza e stavolta i fischi all’uscita appaiono ingenerosi
Bennacer: SV Troppo pochi i minuti in campo per esprimere un giudizio compiuto, ma entra col piglio giusto
Messias: 5 Davvero troppo poco per meritare la sufficienza
Rebic: 6,5 La sua ignoranza e la sua cattiveria agonistica sono ingredienti indispensabili in questa volata finale, forse è venuto il momento di riproporlo dall’inizio
Diaz: 5,5 Tanto lavoro e tanta frenesia, ma le scelte nei momenti cruciali sono quasi tutte sbagliate
Krunic: 6,5 Entra, corre, copre e mena, BravoRade
Leao: 7,5 (il migliore ex-aequo) Ha giocato sicuramente partite più incisive di questa, prova ne sia l’occasione che si divora ad inizio ripresa, ma il gol che segna è di un’importanza clamorosa e mette in ombra tutto il resto
Giroud: 6 Ottimo assist vanificato da Leao e tanto lavoro sporco in mezzo ai centrali viola, ma l’errore che commette nel primo tempo davanti a Terracciano non è da lui
Ibrahimovic: 6 Il vecchio leone gestisce con molto mestiere le poche energie rimaste, ma anche così può dare un contributo fondamentale in questo rush finale
Pioli: 7 Il buon Stefano sta forse facendo il salto di qualità definitivo, mostrando sagacia tattica nella gestione di partite delicatissime e doti di condottiero che in pochi gli riconoscevano
Max
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