Il 22 dicembre 2019 il Milan subisce la sconfitta più umiliante della sua storia recente, a Bergamo splende un sole abbagliante ma nei cuori rossoneri alberga il buio più profondo, 5 reti sul groppone dopo 19 tiri in porta a 1.
Esattamente dodici mesi e 79 punti dopo il Milan è meritatamente in testa al campionato, i giocatori saltano impazziti in mezzo al campo e milioni di tifosi esultano stremati sui divani: alzi la mano chi lo avrebbe solo lontanamente immaginato.
Eppure è tutto vero, meravigliosamente ed incredibilmente vero.
La metamorfosi è iniziata con l’arrivo del Totem Ibra, che ha rivoltato la squadra come un calzino iniettando robuste dosi di fiducia, autostima e disciplina a tutti i giovani compagni (e, sotto sotto, anche al Mister).
Il suo rigore e la sua professionalità negli allenamenti e le sue magie in campo sono stati il lievito del quale la torta rossonera si è inizialmente nutrita, crescendo piano piano in volume e fragranza.
Ma poi si è andati oltre, sono stati inseriti giovani di talento sconosciuti ai più ma non evidentemente ad uno scouting attento e preparato, e a poco a poco si è formato un gruppo sempre più coeso, poi una squadra fatta e finita, infine un branco famelico capace di soffrire aiutandosi a vicenda per poi azzannare la preda al momento giusto.
La partita di questa sera è emblematica, mancavano 4 formidabili titolari (di fatto, quasi tutta la spina dorsale della squadra) e praticamente l’intero centrocampo, eppure questa Squadra ha saputo tenere botta, ha resistito stringendo i denti al palleggio insistito e di qualità della Lazio in mezzo al campo, ha concesso tanto possesso palla conscia dei propri limiti di giornata, ma al momento giusto ha saputo rialzare la testa, fino a piazzare il colpo del KO all’ultimo respiro.
Quando segni una domenica alla prima azione dopo il calcio d’inizio, e il mercoledì successivo all’ultima azione prima del fischio finale, ti viene da pensare che forse questo è proprio l’anno buono, iniziano ad esserci tanti segnali che portano in quella direzione, e forse sarebbe ora di abbandonare tante stupide scaramanzie ed iniziare a crederci tutti sul serio.
Ma in ogni caso sapete qual è la cosa bella? Che se l’anno buono non è questo, allora probabilmente sarà il prossimo, questa meravigliosa squadra è giovanissima e può solo crescere, Buon Natale a tutti i Cuori Rossoneri (e salutate la Capolista).
Donnarumma: 6,5   Strepitoso e sfortunato sul rigore di Immobile, un po’ sorpreso sul secondo gol, ma lì son più i meriti di Ciruzzo che i demeriti suoi
Calabria: 6+ Â Â Sulla sua fascia Marusic spinge parecchio, lui resta allineato e coperto giocando soprattutto una partita di sacrificio
Kalulu: 6,5  A prima vista verrebbe da dire che c’è il suo zampino su entrambi i gol subiti ma sarebbe ingeneroso e superficiale, perché il rigore è totalmente fortuito e perché Immobile è scappato via anche a centrali ben più navigati di lui, la realtà è che questo ragazzo ha grande talento, grandi colpi e grande personalità , diamogli il tempo di crescere e può diventare una colonna della squadra
Romagnoli: 7   Ha il suo bel daffare nel contenere le folate laziali che arrivano con tanta qualità dalla trequarti, nel complesso se la cava più che discretamente con margine di errore prossimo allo zero
Theo Hernandez: 8 (il migliore)  Per un’oretta gioca una partita quasi incolore, con errori di misura e di controllo che da lui non ti aspetti, poi a ripresa inoltrata inizia a carburare finché negli ultimi dieci minuti decide di voler vincere la partita quasi da solo, fino a riuscirci… se volete potete segnarvelo, questo ragazzo vincerà il pallone d’oro (spero con la nostra maglia addosso)
Tonali: 6  Atleticamente non è al top e si vede, e oltretutto si trova a dover fronteggiare (scarsamente assistito) due tra i centrocampisti più forti del campionato italiano (Luis Alberto e Milinkovic Savic), in costruzione combina poco ma in copertura si sacrifica tamponando qua e là diverse falle
Krunic: 5,5  Povero cristo, si vede che si sbatte, da qualche situazione esce persino bene palla al piede, il problema è che poi di quella palla non sa proprio che farne, una volta ancora anello debole di una catena che fortunatamente tiene lo stesso
Saelemaekers: 6+   La sua valutazione è per certi versi simile a quella del suo compagno di fascia, corsa e sacrificio più che spinta e qualità nell’occasione
Castillejo: 5,5Â Â Un passo indietro rispetto alle ultime positive apparizioni, si vede pochino e si fa pure male
Maldini: SV Â Â Senza voto, ma porta bene
Calhanoglu: 8 (il migliore ex aequo) Rigore perfetto, due assist chirurgici da corner, tantissima qualità in tutti i palloni giocati e molto lavoro tra le linee a cucire i reparti, è ormai diventato un vero e proprio uomo squadra, quindi se vuole due palanche in più vediamo di dargliele perché le merita
Rebic: 7  Gol di testa e rigore procurato, il primo quarto d’ora è fulminante, riportato nella posizione più consona torna ad essere di grande utilità alla squadra, il voto poteva essere più alto se nel finale non si fosse divorato due palle gol clamorose, sulla prima bravo Reina, sulla seconda doveva almeno centrare la porta
Leao: 5,5 Questa sera l’interruttore è su off, di tanto in tanto manda qualche bagliore perché la classe cova sotto la cenere ma non lascia grande traccia di sé
Hauge: 6  Poco meno di un quarto d’ora, ma giocato con l’atteggiamento giusto
Pioli: 7,5 Probabilmente lo avevamo sottovalutato tutti, zitto zitto ha saputo cementare un gruppo fantastico sapendo fare di necessità virtù di fronte ad assenze anche pesanti, carismatico e commovente nell’esultanza insieme ai suoi ragazzi dopo il fischio finale
Max
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