Pagelle Napoli Milan 1-3

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Adesso non ci si può più nascondere.

Se la partita del San Paolo doveva dare dei segnali forti, le risposte dal campo sono state assordanti.

Questo Milan è una squadra vera, capace di lottare su ogni pallone se necessario, ma in grado di ribaltare sempre il fronte d’attacco con la gamba, la corsa e la tecnica dei suoi uomini chiave.

E’ chiaro che c’è un giocatore che fa tutta la differenza del mondo, ne abbiamo avuto la riprova anche stasera, ma sarebbe riduttivo affermare che il Milan è solo Ibra, Lui è il collante, il motivatore e il valore aggiunto della squadra, ma attorno a Lui stanno crescendo in maniera esponenziale giocatori ormai maturi per i palcoscenici più importanti (Theo, Kessie, Bennacer e Rebic su tutti, Gigio è un caso a parte).

I numeri raramente mentono, e nel caso specifico dicono che nelle 20 partite giocate in campionato dopo il lockdown questa squadra ha inanellato 15 vittorie e 5 pareggi, nella stagione in corso viaggia alla media di 2,5 punti a partita e sta scavando un discreto solco tra sé e le dirette avversarie (Roma a 3 punti, Juve a 4, Inter a 5, Napoli Atalanta e Lazio a 6), chissà se da adesso in poi qualcuno inizierà a prenderci sul serio.

Donnarumma: 7   Parata di grande spessore tecnico e mezzi fisici mostruosi sul tiro rasoterra di Mertens respinto a mano aperta, sicuro e autorevole nel resto dei novanta minuti

Calabria: 6,5   Sulla carta aveva il passo giusto per limitare le iniziative di Insigne, il campo ha dato risposte confortanti in tal senso, se l’uomo più in forma dei partenopei non ha inciso più di tanto buona parte del merito è del buon Davide, che ha giocato una partita diligente e attenta

Kjaer: 7   Provvidenziale in avvio a mettere una pezza su una voragine lasciata aperta sulla sinistra da Romagnoli, autorevole e preciso in tutto il resto dell’incontro

Romagnoli: 5   Spiace dare un’insufficienza in una serata così, ma anche questa volta il capitano convince assai poco, arranca in maniera sconcertante sullo scatto iniziale di Politano, si fa saltare con facilità irrisoria da Mertens in occasione del gol, l’agognato salto di qualità finale sta diventando una chimera

Theo Hernandez: 8   Prestazione mostruosa del laterale francese, che prima pennella un cross al bacio sulla testa di Ibra e poi fa letteralmente ammattire chiunque provi a mettere un argine alle sue ripetute accelerazioni devastanti (Bakayoko su tutti, che finisce anzitempo sotto la doccia), è ormai appena un gradino sotto lo status di fuoriclasse acclarato

Kessie: 7   Ennesima prova di forza e di maturità del centrocampista ivoriano, capace di tirare fuori dal cilindro anche i colpi che non ti aspetti, come un lancio millimetrico di 50 metri a ribaltare il fronte d’attacco nel primo tempo, mentre i duelli fisici che vince a mani basse nella ripresa fanno parte di un menù della casa che ormai abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare

Bennacer: 7   La chiave di volta del nostro centrocampo, impressionante per dinamismo, geometrie e personalità, sa unire alla grinta e all’umiltà con cui corre e raddoppia su ogni avversario che transiti dalle sue parti la tecnica ed il piede educato in grado di fare la differenza, come nel filtrante per Hauge che innesca il terzo gol che chiude la partita

Saelemaekers: 5,5   Stasera convince poco, sia in fase propositiva dove è più fumo che arrosto, sia in fase di copertura dove si fa saltare spesso e volentieri

Castillejo: 6   Nel finale si mangia un gol fatto, ma tutto sommato entra col piglio giusto, molto meglio di altre volte

Calhanoglu: 6,5   Partita poco appariscente ma il suo lo fa, cerca di cucire come di consueto il gioco tra centrocampo e attacco e accende la luce in occasione del secondo gol, quando spalanca il corridoio giusto per Rebic

Rebic: 7,5   Un grande ritorno da titolare, con la grinta e la cattiveria che ben conosciamo, provvidenziale nella prima frazione nel salvataggio sul tiro a botta sicura di Bakayoko, ubriacante nella ripresa quando pennella di classe su Ibra dopo essersi bevuto Manolas, in caso di assenza del Totem sarà costretto agli straordinari al centro del nostro attacco

Hauge: 7   Il ragazzino norvegese ha stoffa e non perde occasione per dimostrarlo, entra con la lucidità di un veterano e come già a Glasgow mette il risultato in ghiaccio con un gol di pregevole fattura a tempo scaduto, acquisto più che azzeccato

Ibrahimovic: 9 (il migliore)  Il gol di testa che indirizza la partita è un qualcosa che sui campi di calcio vedi una volta ogni 10 anni, un prodigio per tempismo, tecnica e forza fisica a bruciare uno dei migliori centrali del campionato, il raddoppio per uno come lui è ordinaria amministrazione ma sorprende la facilità con cui sa farsi trovare nel posto giusto al momento giusto; l’infortunio muscolare arriva per un eccesso di generosità, un allungo sulla fascia in una posizione in cui di solito non transita quasi mai, speriamo che non sia troppo serio perché di un highlander capace di segnare 10 gol in 6 partite abbiamo un gran bisogno

Colombo: 6   Entra con coraggio e si batte con decisione sfiorando pure il terzo gol, è evidente però che se vogliamo coltivare certi sogni fino a maggio il mercato invernale da quelle parti deve portare in dote un centravanti fatto e finito, le occasioni non mancheranno e andranno colte con lucidità

 

Bonera: 7  Esordio col botto e vittoria in trasferta su una diretta concorrente, è chiaro che la farina proviene da un sacco diverso dal suo ma alla fine sulla torta c’è anche la sua firma

 

Max

 

 

 

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Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.