Il pesce puzza sempre dalla testa.
La nostra testa porporata oggi ha pensato bene di rimanere in ufficio a sorseggiarsi una Bud, con un occhio sul megaschermo e uno sullo sfondo dei grattacieli di Manhattan.
Ma forse è una lettura persino semplicistica, il Milan attuale sembra in realtà del tutto acefalo, senza guida societaria, senza guida tecnica, senza amor proprio dei giocatori.
L’unica cosa inaccettabile è questo auto-revisionismo storico che mi capita di leggere qua e là, quello in base al quale lo scudetto dell’anno scorso è stato il frutto del caso, della fortuna, di over-performance collettiva: niente di più falso, quello scudetto è stato vinto con pieno merito e con il duro lavoro, con l’umiltà e l’unità d’intenti di società, area tecnica, giocatori e tifosi.
Il problema è che quel film lì è finito, adesso ne sta andando in onda un altro e siccome quasi sempre nulla accade per caso, è evidente che la trama horror a cui stiamo assistendo in questo periodo affonda le sue radici in una concatenazione di errori commessi da questa estate in poi.
Ha sbagliato la proprietà (ma quale?) a perdere un mese intero per rinnovare uno staff tecnico che aveva strameritato sul campo la riconferma immediata.
Ha sbagliato Maldini nella scelta dei giocatori, perdendo un altro mese a svenarsi per fare all-in su una mezza pippa (vogliamo iniziare a dirlo o aspettiamo ancora?) per poi raccogliere avanzi a buon mercato qua e là negli ultimi giorni di mercato, spiace dirlo ma scomparso il tutor cattivo a fargli da pungolo sembra aver perso completamente la bussola (forse il ruolo di Ivan è stato sottovalutato un po’ da tutti).
Ha sbagliato Ibra a non ritirarsi dopo aver rovesciato il tavolo nello spogliatoio di Reggio Emilia, era il finale più degno di una resurrezione osmoticamente trasmessa all’intero mondo rossonero…invece operazione e poi mesi di spot, comparsate televisive, filmati auto-motivazionali sui social che evidentemente a Milanello non hanno più lasciato traccia.
Ha sbagliato Pioli a ritenersi arrivato, evidentemente il tormentone estivo sulle note di Gala gli ha fatto credere di essere entrato in una dimensione che ancora non gli appartiene, che il ginocchio di Ibra risponda o meno sarà bene che Zlatan riprenda alla svelta quanto meno i suoi compiti di tutoraggio dalle parti di Carnago.
Hanno sbagliato i giocatori a sentirsi sazi dopo un solo pasto (per quanto la scorpacciata sia stata piacevole), ce li metto dentro tutti quanti, da quelli forti a quelli scarsi. Molti hanno giustamente monetizzato ottenendo rinnovi meritati sul campo ma adesso è un’altra storia, il passato va messo nel libro dei ricordi perché sul lavoro, qualunque esso sia, vieni giudicato per quello che fai oggi e che farai domani, quello che hai fatto ieri al raggiungimento budget non conta più, si riparte da zero come è giusto che sia.
C’è tutto il tempo di guardarsi negli occhi, resettare tutto e cercare di rimettere la stagione sui giusti binari, in fin dei conti gli obiettivi più importanti sono ancora in ballo.
Però bisogna farlo alla svelta, i prossimi 15/20 gg sono fondamentali per capire di che pasta siamo fatti e se c’è ancora il modo per dare un senso a questa annata, se sbraghi dopo uno scudetto non sei il Milan, sei un Verona qualsiasi.
Max
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