Lo Sparta è probabilmente la squadra più nota della Repubblica Ceca, ma risale alla stagione 2013/14 l’ultimo scudetto vinto dai granata, anno in cui vinsero anche la coppa. Dagli anni Duemiladieci la competitività del campionato ceco è aumentato e sia lo Slavia che il Viktoria Plzen hanno ottenuto i maggiori successi, seguiti dallo Slovan Liberec. Nello scorso campionato lo Sparta ha centrato un terzo posto a 25 punti dallo Slavia e 16 dal Viktoria, confermando la propria dimensione di terza/quarta forza della Repubblica Ceca, vincendo però la coppa nazionale ai danni dello Slovan e qualificandosi perciò direttamente ai gironi di Europa League.
Assente dai gironi di Champions dal 2005/06, lo Sparta ha spesso mancato anche quelli di EL negli ultimi anni, estromesso da Trabzonspor, Spartak Subotica e Stella Rossa nelle ultime tre stagioni; nel 2016/17 arrivò invece fino ai 16esimi, eliminando ai gironi Southampton e Inter, mentre l’anno prima giunse fino ai quarti estromettendo agli ottavi la Lazio.
Forti di un calendario abbastanza agevole i nostri avversari sono al comando della 1.Liga con 7 vittorie su 7 incontri disputati, e una media di oltre 3 gol a partita. Il campionato ceco è stato sospeso a inizio mese e al momento lo Sparta gioca esclusivamente l’Europa League, competizione in cui ha perso la prima partita contro il Lille in casa per 4-1 giocando in 10 uomini dal 23esimo del primo tempo. Il risultato non deve però portare a facili conclusioni: il Lille è la squadra più in forma della Ligue 1, mentre gli uomini di Kotal hanno sicuramente perso il ritmo partita nelle tre settimane di stop. L’espulsione, ingenua e troppo ligia al regolamento (era un ultimo uomo, ma il fallo era veniale e la caduta accentuata) ha inoltre facilitato il compito dei francesi. Sicuramente è un match da vincere obbligatoriamente per non complicarsi il cammino.
Lo Sparta è stato affidata a Vaclav Kotal, 68 anni, allenatore con molta esperienza di base e seconda categoria. E’ stato promosso dalla squadra B in febbraio dopo il licenziamento del tecnico Vaclav Jilek.
Nonostante un lusinghiero 42esimo posto nel ranking UEFA questo team non è decisamente paragonabile ne’ allo Sparta degli anni ’90, formazione da cui uscirono nel corso di 7-8 anni Kouba, Repka, Novotny, Nedved, Rosicky, Frydek, Siegl, Lokvenc, né quello di qualche anno fa in grado come detto di farsi largo nei gironi di Europa League. Non che fosse uno squadrone, ma ne sa qualcosa l’Inter che perse proprio alla seconda del suo raggruppamento per 3-1.
I granata si disegnano con il 433 o 352 con l’esperto Florian Nita, secondo di Tatarusanu nella Romania, a difendere la porta. In difesa mancherà lo squalificato Ladislav Krejci ‘il giovane’; perché ‘il giovane’? Per distinguerlo dall’omonimo Ladislav Krejci ‘il vecchio’, ex Bologna e di 7 anni più grande, che gioca sempre nello Sparta ma a centrocampo. Si registrano inoltre altre quattro defezioni nel reparto per infortuni vari, che porteranno a scelte pressochè obbligate e adattamenti nella retroguardia.
A centrocampo il giocatore di maggior talento ed esperienza è Borek Dockal, numero 10 e capitano della squadra, che giocherà in posizione di trequartista. 32 anni, cresciuto nello Slavia Praga ma esploso nello Slovan come esterno destro d’attacco, ha giocato anche in Turchia, nel Rosenborg per 3 stagioni, in Cina e nella MLS. Con lo Sparta ha militato dal 2013 al 2017 ed è tornato nello scorso torneo. E’ uno dei maggiori assistmen della storia del campionato ceco, ed è anche nazionale dove è stato capocannoniere della selezione nelle qualificazioni ad Euro 2016. Dal 2015 ad oggi ha siglato ben 53 assist in competizioni ufficiali fra club e nazionale, di cui 10 in Europa League (2 contro l’Inter). Ha segnato contro il Lille. Sarà lui a dover innescare il contropiede, arma con cui certamente i cechi cercheranno di sorprenderci, grazie alle giocate di prima da vero e proprio ‘acceleratore di gioco’ che lo contraddistinguono.
Meno chiaro invece chi lo aiuterà. In campionato, dove lo Sparta ha sempre giocato col 352, il ruolo di esterni è andato a Hanousek, che però nelle ultime gare è stato arretrato sulla linea difensiva, e Krejci ‘il vecchio’ che è uno dei giocatori potenzialmente più fastidiosi dello Sparta, molto duttile e bravo negli inserimenti. Contro il Lille hanno invece giocato, oltre ai mediani Pavelka e Travnik i cui compiti sono prettamente di corsa e interdizione, Vindheim e Moberg-Karlsson. Il primo, norvegese, è un terzino di ruolo ma adattabile ad esterno alto. Il secondo è un esterno destro/sinistro molto leggero e rapido anche se non certo devastante in fase offensiva.
A sorpresa è stato usato solo a gara in corsa nel primo match il talento dello Sparta, il ragazzo che (si dice) potrà riportare interesse verso un movimento calcistico che dopo Nedved non ha più visto grandi nomi: Adam Hlozek. 185cm, 80 chili, piede destro con predilezione per la partenza sul lato sinistro, Adam è un attaccante classe 2002 con già 70 presenze da professionista, 20 gol e 14 assist, oltre al recente esordio in nazionale. E’ il recordmen di precocità dello Sparta e del campionato ceco, in cui ha esordito e poi segnato a 16 anni (fra l’altro con un gran gol di testa). E’ un giocatore interessante, aggressivo, senza troppi fronzoli, con bene in testa la porta e come fare a centrarla. E’ diligente tatticamente, non punta a stupire il pubblico o gli osservatori ma ad essere concreto. Il destro in corsa è la specialità, come anche il colpo di testa in inserimento; spicca infatti per elevazione e coordinazione. Per come gioca sembra più maturo dei suoi 18 anni, e secondo me potrà avere una carriera di spessore se sceglierà intelligentemente la prossima meta. Autore dell’assist per Dockal contro il Lille, vedremo se il ragazzo ci impressionerà anche a Milano.
Da non sottovalutare anche il nuovo centravanti dello Sparta, Lukas Julis. Arrivato in estate dal Sigma, ha già realizzato 6 reti, tutte da finalizzatore rapace nonostante un fisico possente. Sembra aver definitivamente scalzato dalla titolarità il capocannoniere della scorsa stagione Libor Kozak, ex Lazio ma anche Bari, Livorno e Aston Villa. Giocatore particolare, altissimo ma rapido e istintivo in area, visse momenti di gloria in biancoceleste con cui non riuscì mai a imporsi in campionato (10 gol in 3 anni da secondo di Klose), ma con cui vinse il titolo di capocannoniere dell’Europa League nel 2012-13 (10 gol in 11 gare con doppietta al Borussia Moenchengladbach e tripletta allo Stoccarda) e anche nello stesso anno la storica Coppa Italia contro la Roma in finale.
Inutile negare che lo Sparta Praga, vuoi per i notevoli problemi di disponibilità di uomini vuoi per il valore complessivo, sia non solo la squadra più debole del girone ma anche una delle più in difficoltà fra quelle finora affrontate. Tuttavia seppur con qualità modesta, non mancano di talento e concretezza e potrebbero metterci a dura prova sul piano atletico; finchè sono stati in partita contro il Lille, nonostante l’uomo in meno, hanno lavorato bene in contenimento e nel portare pressione sulla costruzione. La mancanza di ritmo e condizione, però, è apparsa determinante. Possiamo gestire, senza dormire, affidandoci al ‘pacchetto’ di seconde linee prescelto per l’Europa: Dalot, Tonali, Krunic, Diaz, Castillejo. Vedremo se Pioli compirà qualche esperimento per dare riposo anche a Theo e Ibra, è forse la gara adatta per rischiare qualcosa di nuovo.
Larry
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