Dovesse mai servire la certificazione del fallimento della stagione, è arrivata la sconfitta casalinga contro l’ultimissima della classe per suggellare il disastro del primo anno “cinese”. Un’annata che aveva esordito sotto la buona stella delle “11 cose formali”, ma che ben presto si è trasformata nell’ennesimo incubo, con la speranziella Gattuso che dopo un paio di mesi si è rivelata inattendibile. Insomma, la solita merda.
Com’è logico e naturale che sia, il fallimento rossonero ha portato immediatamente sulla graticola coloro i quali hanno ricostruito e rifondato una rosa che un anno fa era ridotta a una cloaca. Fassone e Mirabelli, a mio avviso, hanno più colpe nella gestione della stagione che in fase di mercato. I giocatori acquistati, e nemmeno troppo dispendiosamente, sono nel 90% dei casi nettamente superiori ai predecessori. C’è chi non ha reso all’altezza della propria fama, senza dubbio, ma questa mancanza non può essere imputata ai due dirigenti. Il mercato, ripeto ancora una volta, a mio avviso è stato molto positivo, e i frutti si vedranno nelle prossime stagioni.
Piuttosto, la gestione è stata come detto deficitaria: dal ritardo con il quale è stata presa la decisione di esonerare Montella al rinnovo di Gattuso, più di una sono state le scelte sbagliate, le occasioni perse, il poco polso mostrato in un ambiente che nonostante i tanti cambiamenti è ancora troppo lassista. In generale, la mia sensazione è che la gestione della squadra è stata indirizzata in una certa direzione più per far bella figura davanti ai tifosi, che per esigenza o necessità. Insomma, siamo ancora ben lontani da quel “giusto mezzo” tra la menefreghista dirigenza passata e quella odierna, fin troppo “paracula”.
Che dire sulla partita di oggi? Il Milan si gioca le ultime chance di arrivare sesto, il Bologna cerca gli ultimi punti per la definitiva tranquillità. Non sarà un match indimenticabile, sotto nessun punto di vista. Per essere più chiari: se da voi c’è bel tempo e vivere vicino al mare, può essere la prima occasione utile per prendere un po’ di tintarella.
Fabio
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