Cagliari-Milan presentazione

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Se il Milan è da inizio anno una squadra che può perdere contro chiunque, forse sta almeno facendo un minimo passetto in avanti: può anche vincere con chiunque. Dopo le vittorie contro Inter e Real basterebbe un altro trionfo di spessore per arrivare al terzo indizio (raggiungendo il valore probatorio recitato dal famoso detto), ma anche solo le due già citate male non fanno. La vittoria de Bernabeu può fare bene solo se le si darà continuità con le prestazioni: già per quella nel Derby è successo purtroppo che il Milan, dopo quel trionfo, si sia adagiato tornando a quelle che erano le sue vecchie, pessime abitudini.

Curioso ciò che ha detto Fonseca nel post partita del match di martedì, cioè che per il Milan è più difficile affrontare il Monza del Real Madrid. Non deve essere così, e soprattutto il fatto che sia così non è nemmeno lontanamente un pregio della squadra, né il fatto di vincere contro il Real rende meno grave il perdere punti contro squadre abbordabili. Sono molte di più le partite giocate contro i Monza del campionato che contro i Real della situazione. È anche un discorso di opportunità: se proprio vogliamo essere puntigliosi sarebbe forse meglio essere più pragmatici contro le piccole che contro le grandi. La mia non è voglia di guardare il bicchiere mezzo vuoto, affatto, piuttosto credo sia importante quasi più nei momenti positivi che in quelli negativi guardare a quello che non funziona o che può essere migliorato. Il percorso del Milan non è nemmeno lontanamente da considerarsi positivo: a metà classifica in Champions e lontano dalla vetta in Serie A. Ok l’entusiasmo per l’1-3 di Madrid, ma la strada è ancora lunga.

Questo pomeriggio si va a Cagliari dove lo scorso anno si vinse 1-3 abbastanza in scioltezza. I sardi di Nicola vengono da tre sconfitte consecutive contro Lazio, Bologna e Udinese (una sola rete segnata in queste tre occasioni) e si trovano a +1 su Monza e Venezia ultime. I rossoblu non hanno cambiato molto dallo scorso anno, rimangono un undici molto in balia degli eventi della partita, umorale, imprevedibile. Non a caso la striscia di sconfitte appena citata è arrivata dopo tre match in cui i sardi hanno vinto a Parma e in casa con il Torino e pareggiato in trasferta contro la Juve. Una squadra rocambolesca che deve essere messa “al suo posto” il prima possibile, per evitare colpi di scena imprevedibili. Fulcri della squadra Marin e Luvumbo, ordine e guizzi, con Piccoli centravanti capace di fare gioco con le sue sponde. Probabile formazione (4231): Scuffet; Zappa, Palomino, Luperto, Augello; Marin, Makoumbou; Zortea, Gaetano, Luvumbo; Piccoli.

Nel Milan Chukwueze torna titolare in luogo di Musah, Thiaw e Tomori confermati coppia difensiva dopo il Bernabeu, Fofana e Reijnders ormai punti fissi in mediana. Soprattutto, però, Leao e Camarda titolari. Vedremo se assisteremo alla prima rete del giovanissimo in Serie A. Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Theo; Fofana, Reijnders; Chukwueze, Pulisic, Leao; Camarda.

Diamo continuità a Madrid. Punto e basta. Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.