A scrivere di Milan in questo periodo sono abbastanza in difficoltà perché si rischia di scrivere o dire sempre le stesse cose. Però in questo periodo sto leggendo o sentendo molte cose che per me non sono molto veritiere.
Attualmente si sta rivalutando Pioli, e non mi stupirebbe una sua eventuale conferma, perché ultimamente sta facendo molto bene, abbiamo superato la Juventus, blindato il posticino Champions, che non dimentichiamo è il reale obiettivo  societario. Però una stagione non va giudicata solamente nell’ultimo mese. Sarebbe troppo facile.
La stagione va analizzata nel suo complesso, nella sua totalità . E l’ultima stagione dice che nel periodo tra il 22 ottobre che coincide con la sconfitta interna con la Juventus al 22 dicembre pareggio esterno con la Salernitana di fatto ci siamo giocati il campionato. Perché in quel periodo il Milan ha fatto 12 punti su 27 disponibili.
Ecco in quei due mesi abbiamo perso la possibilità di provare a vincere lo scudetto. In quel lungo periodo c’è il pareggio con il Napoli quando vincevamo 2-0, la sconfitta interna con l’Udinese che vinceva la prima partita di campionato, il pareggio di Lecce dove anche in Salento eravamo 2-0 sopra, la sconfitta di Bergamo al 95 minuto e il pareggio di Salerno agguantato al novantesimo. Periodo coinciso anche con l’ennesima strage di infortuni, cosa non nuova negli ultimi anni, ma anche per la tanta arroganza tecnica del nostro mister.
Ora se vogliamo buttare fumo negli occhi dei tifosi, facciamolo ma bisogna essere anche onesti e giusti nel valutare una stagione. In mezzo a tutto questo c’è l’eliminazione dalla Coppa Italia e dalla Champions, la partecipazione alla Europa League è figlia di quella eliminazione.
Ora che il Milan ha 10 punti in più rispetto allo scorso anno, che ha più o meno gli stessi punti di quando abbiamo vinto lo scudetto due anni fa, diciamocelo. Io so che noi siamo fuori dalla corsa scudetto da prima di Natale, e che attualmente siamo a meno 14 dalla vetta, con una squadra a mio avviso nettamente più forte dello scorso anno.
Servono degli aggiustamenti ma nel complesso la squadra c’è.
Vogliamo utilizzare l’Europa League come salvagente per la stagione? Certo possiamo utilizzarla ed è giusto, ma un secondo posto e una coppa europea a mio avviso non salvano una stagione, a meno che gli obiettivi stagionali non vengano spostasti a piacimento.
Ad inizio anno si parlava di seconda stella e di ben figurare in Champions. Non mi sembrano uguali a quelli di adesso.
Ma in queste cose la società è molto brava a spostare il punto di vista in base a quello che gli fa comodo. Sono proprio bravi.
Poi chiaro che sulla gestione tecnica pesano i cinque derby persi e oltretutto in malo modo, pesa il 5-2 in casa con il Sassuolo insomma tutta una serie di figure pessime che ci saremmo evitati volentieri.
E poi aggiungiamoci un’altra cosa, ma questa è una mia opinione personale, nel corso degli anni Pioli ha cambiato modo di proporsi, di parlare e di fare calcio. In certe occasioni abbiamo gettato via dei punti per scelte tecniche o tattiche azzardate in nome di un gioco all’Europea. Io l’ho sempre considerato un gioco al massacro.
Per la farla breve quando sento giornalisti che dicono che il lavoro dello staff tecnico è ottimo, che va rivalutato a me viene da sorridere.
L’ho già scritto e lo ripeto, qui c’è il bisogno di portare al centro della programmazione il progetto tecnico e tutto il resto deve girare attorno a questo punto. Secondo me questo è fondamentale. Serve un tecnico che porti idee nuove, fresche, entusiasmo e nuova energia. Che faccia scelte tattiche meno strampalate ma più coerenti ed in linea con la rosa che abbiamo. Ma temo finché ci sarà questa dirigenza le cose difficilmente possono cambiare. Non mi resta che confidare in Ibra, che sarà solamente una coincidenza ma da quando è tornato lui il Milan ha ripreso la sua marcia. Se non si ha la linea, società – allenatore – giocatori che sono un tutt’uno non si va da nessuna parte anche se hai i più forti giocatori del mondo.
Quindi vero che stiamo facendo bene ora, ma la stagione non è assolutamente positiva, a meno che gli obbiettivi raggiunti non diventino quelli che la società indica.
Permettetemi una divagazione storica, oggi è il 5 aprile, e proprio oggi 35 anni fa, il Milan pareggiava 1-1 a Madrid, cambiando la mentalità sul come affrontare una trasferta europea. 35 anni fa la mia partita perfetta. Chi ha visto quel calcio ha un’altro metro di giudizio sull’intendere e fare calcio.
Come sempre
W Milan
Harlock
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