Emozioni, che non esistono più (parte 2)

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Faccio una premessa, volevo sviscerare l’argomento Emozioni in due parti, ma dopo la partita di Champions sono arrabbiato di brutto, e per fortuna non l’ho vista, quindi potrei essere poco logico e uscire fuori tema ma almeno mi sono sfogato, e di questo mi scuso in anticipo.

Ieri vi parlavo di emozioni che non ci sono più, o per essere più precisi io non sento più. Per essere più chiaro in quello che voglio dire vi ripropongo uno stralcio di un mio vecchio articolo scritto per il Night e poi ne parliamo.

“Napoli Milan non può che essere quello giocato il 1 maggio 1988, che è diventata la mia festa nazionale perché in quel caldo pomeriggio finalmente ho per la prima volta l’occasione di riscattare tutte quelle amarezze, finalmente posso essere protagonista e provare le sensazioni di cosa voglia dire vincere uno scudetto, capire cosa si prova. Si perché gli anni precedenti ho vissuto due retrocessioni in serie B, la sconfitta con la Cavese in casa, gli sfottò di Peppino Prisco “Il Milan in B? e per due volte, una pagando, l’altra gratis”.
Sono lì con la mia radiolina, fedele compagnia di quel meraviglioso campionato, in attesa di ricevere notizie dalla mitica voce di Enrico Ameri. La squadra è in fiducia, la settimana prima abbiamo annichilito l’Inter in un derby dominato, Ruud Gullit, il nostro nuovo messia, è una forza della natura e la squadra lo segue. Però di fronte c’è il Napoli, la squadra di Maradona che carica l’ambiente partenopeo “Non voglio vedere nessuna bandiera rossonera “.
Loro sono i campioni in carica lo stadio è stracolmo, ho paura che anche stavolta rimango solo con la mia delusione.
Così mi affidai totalmente ad Ameri, che con la sua voce mi porta dentro il San Paolo dove i miei eroi hanno iniziato a giocare, attacchiamo ma non riusciamo a sfondare, ad un certo punto interviene Ameri “Scusa scusa sono Ameri da Napoli…” il cuore si ferma per un attimo “Milan in vantaggio, gol di Virdis che sfrutta un….” Il resto non lo ascolto nemmeno, esulto urlando tutta la mia gioia, mio Dio siamo in vantaggio non ci credo, forza ragazzi dai….
Ma alla fine del primo tempo, è Maradona a fare gol, pitturando una punizione all’incrocio, Galli non ci arriva, siamo 1-1 tutto da rifare. Intervallo lunghissimo, quei benedetti 15 minuti non finiscono più.
Sacchi decide di togliere Donadoni ed entra lui il poeta, Van Basten che qualche settimana prima aveva decisivo la partita con l’Empoli con un gol straordinario. Ho pensato forza o la va o la spacca.
La partita riprende e la voce di Ameri mi riporta con la mia immaginazione dentro al catino del San Paolo, come nel primo tempo stiamo attaccando ma non riusciamo a segnare.
Poi un urlo squarcia il silenzio irreale che c’era a casa “GOL” siamo di in vantaggio, Virdis si fa trovare pronto sul cross di Gullit che aveva seminato i difensori del Napoli, e io cerco d’immaginare con i racconti della radio l’incornata di Virdis, il cross….sono in estasi.
Il Napoli prova a pareggiare ancora e si avvicina alla nostra area, impegna il nostro portiere, il quale rilancia su Gullit che prende palla sulla nostra trequarti, si fa sessanta metri e da sinistra la mette in mezzo per Van Basten piattone di destro…gol 3-1.
È fatta il ritorno del diavolo è completato, Careca segna il 3-2 ma io sono già fuori in strada a sventolare la mia bandiera rossonera e ad esultare per il sorpasso in classifica.
A fine partita Sacchi dirà “Non so se siamo i più forti, oggi siamo stati i più bravi”, a me non importava se eravamo bravi o i più forti, i miei eroi avevano compiuto un’impresa e io stavo assaporando il sapore di cosa vuol dire vincere.”

Ora se siete arrivati fin qui avete capito che si tratta del famoso Napoli – Milan del 1 maggio 88, e che quel ragazzino sono io. Chiaramente quella squadra è nettamente più forte di quella attuale, non c’è proprio competizione. I ragazzi del Milan attuale non sono nemmeno degni di allacciare le scarpe a quelli del 1988. Ma io li vibravo di emozioni, in questo caso di gioia, ma vibravo anche la sera della sconfitta casalinga in Uefa con il Waregem, ho vibrato con la Cavese in serie B oppure nel pomeriggio di Cesena che sanciva la nostra seconda retrocessione. Piangevo nel mio angolo con papà che provava a spiegarmi che ritorneremo in Serie A, però vibravo perché comunque quel Milan nella buona e nella cattiva sorte mi faceva emozionare, vivere un sentimento che questa squadra e società mi ha tolto.

Io non ho mai visto una società di calcio senza un dirigente che capisca di calcio, un vuoto pauroso. Sono anni che gli altri fanno quello che vogliono e loro zitti, come dicevo tempo fa invece di vedere Furlani che si agita in tribuna o batte i pugni a Genova ai tifosi, perché non protesta nelle sedi competenti? Forse non sa nemmeno di cosa parliamo. Ma la gente in estate si esaltava perché ne hanno comprati dieci, con i soldi di Tonali, ma nessuno che ci fa fare un salto di qualità vero e proprio. Abbiamo speso 30 milioni per l’ala destra di riserva e poi siamo costretti a far giocare un quindicenne in attacco perché non abbiamo alternative?
Sembriamo l’Inter morattiana degli anni novanta.
In disfatte del genere nessuno che prende una decisione o che ci metta la faccia, cose da pazzi.

Chi va in a parlare con le federazioni che non ci spremino i giocatori in nazionale?
Chi va in Lega a dire che i calendari sono una schifezza e noi giochiamo sempre con meno giorni di riposo?
Chi va a parlare con i giocatori?
Chi va a dire a Pioli che si è fumato il cervello?
Non andavate d’accordo con Maldini? Ok ma almeno sostituiamolo.

Nessuno ci va…hanno saputo solo togliere l’anima e le emozioni a questo Milan, che io non riconosco piu.
Va bene l’ambizione economica ma a me interessa quella sportiva ed ascoltare Scaroni mi viene il vomito, hanno cancellato il risultato sportivo e con esso tutte le emozioni che accompagnano noi tifosi.
Ah proposito di Scaroni, non preoccupatevi lo stadio, se lo faranno, sarà costruito con i ricavi del Milan, altro che vedere campioni in rossonero.

Io voglio tornare ad emozionarmi nel vedere le maglie rossonere, restituitemi questo, rivoglio il mio Milan.
Restituitemi il mio Milan, non importa in che serie, io rivoglio il mio Milan.

W Milan

Harlock

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"Quando il Milan ti entra nelle vene avrai sempre sangue rossonero" Ho visto la serie B, ho visto Milan Cavese, ho toccato il tetto del Mondo con un dito e sono ricaduto ma sempre rialzato. Ho un papà Casciavit....Grazie per avermi fatto milanista.