Una sconfitta che fa male. Perché contro il Napoli, avversario diretto, perché la prima, perché ci ha fatto scivolare al quinto posto, perché immeritata. Capita, ne abbiamo vissute di peggio. Come lo scorso anno i partenopei sono passati a San Siro, e come lo scorso anno la trasferta di Empoli arriva dopo la batosta con gli azzurri. In realtà le notizie peggiori per il Milan sono arrivate dalla sosta per le Nazionali, con gli infortuni di Maignan e Theo Hernandez (avvenuto in realtà contro i partenopei), due degli insostituibili di Pioli. Il primo è stato vittima di un problema muscolare al polpaccio, il secondo di una lesione all’adduttore destro. Rientreranno rispettivamente nella seconda e nella prima metà di ottobre. Notizie pessime, non giriamoci troppo attorno. Salteranno match importanti per la Champions e il Campionato, in una stagione in cui tra l’altro, con i Mondiali di mezzo, la tenuta fisica è un tema delicatissimo. Dovremo quindi sperare nella buona vena di Tatarusanu e Ballo-Tourè, due riserve nemmeno di altissimo affidamento (eccezion fatta per la parata di Ciprian al rigore di Lautaro dello scorso anno). Vedremo come andrà.
Tornando al match contro il Napoli, continua a preoccupare la tenuta difensiva. Non sembra un problema di modulo o equilibri, o almeno solo parzialmente, quanto soprattutto di concentrazione dei singoli. Sbavature, troppe, sono costate punti già in queste poche settimane di gioco. Tomori sembra deconcentrato, mentre più comprensibile qualche blackout del giovanissimo Kalulu. Possibile che sia un problema fisiologico, in qualche modo passeggero, ma in questi due anni Fikayo ci ha abituato così bene che anche il più piccolo passaggio a vuoto può far preoccupare. Potrebbe essere utile, per fargli recuperare un po’ di fiducia, affiancarlo all’esperto Kjaer, di modo da alleggerirlo dalla pressione di dover guidare la difesa, magari spostando Kalulu a destra, mossa che probabilmente Pioli si sarebbe potuto giocare anche nell’ultimo match, “rischiando” di tenere in campo il danese ammonito ed evitando l’ingresso di Dest, colpevole del fallo da rigore dello 0-1. Ma così è andata e non si può tornare indietro.
Oggi al Castellani avremo di fronte un Empoli solido, diverso da quello dello scorso anno, che poteva contare su Asslani e Pinamonti. I toscani di Zanetti hanno colto a Bologna, nello scorso turno, la prima vittoria stagionale dopo due sconfitte e quattro pareggi. Pochi i gol fatti, appena 6, ma pochi anche quelli subiti, meno addirittura del Milan (7 contro gli 8 rossoneri). L’ex mister del Venezia schiererà i suoi con un 4312 che avrà in Marin il fulcro del centrocampo e Bajrami come ispiratore delle trame offensive. In avanti Lammers e Satriano, ma in panchina potrà contare anche su Pjaca e l’ex rossonero Destro. Probabile formazione (4312): Vicario; Stojanovic, De Winter, Luperto, Parisi; Haas, Marin, Bandinelli; Bajrami; Lammers, Satriano.
Nel Milan problemi di formazione, come detto. Due assenze pesanti per Pioli, sperando che l’occasione di non far rimpiangere i titolari venga colta dai due sostituti. Per il resto formazione titolare, con Leao pronto a tornare a mietere vittime tra i terzini della A e De Ketelaere di cui aspettiamo i primi guizzi memorabili e, magari, qualche gol. Torna Rebic in panchina, ancora out Origi e ovviamente Ibra e Florenzi. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori, Ballo-Tourè; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, De Ketelaere, Leao; Giroud.
Torniamo a correre. E basta. Torniamo a essere gli schiacciasassi del finale dello scorso anno. Dobbiamo ancora trovare il nostro equilibrio senza un Kessié e con sulla trequarti più tecnica e meno filtro di quello che può garantire Krunic, ma troviamo la quadra velocemente e mettiamo la sesta. A partire da oggi. Forza Milan!!!
Fab
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