Voi sapete che io sono un inguaribile romantico e ho sempre pensato positivo. Ho sempre pensato che la scorsa stagione fosse l’anno della svolta, ho sempre pensato che le cose finalmente venivano fatte con un certo criterio e soprattutto con una certa logica.
Niente di più sbagliato.
Si perché i problemi del Milan , come ho già scritto, nascono dal giorno dopo la vittoria del tricolore. Da li tutta una serie di errori e di gestione della situazione incredibili. A partire dal lungo rinnovo di Maldini e Massara avvenuto a poche ore dalla scadenza dei loro rispettivi contratti. In quel periodo si parlava di un mercato diverso da quello che poi è stato fatto veramente. Però continuare a scommettere a volte può andare bene come Maignan, Leao, Kalulu, Tomori, Theo, Bennacer ma può anche andare male come quest’anno. Per dare continuità bisogna inserire anche giocatori di un certo spessore. Io posso capire che le esigenze di bilancio ci possono aver imposto questo tipo di filosofia ma ora credo che quel tempo sia passato, il bilancio, che con gli introiti della Champions, è finalmente a posto quindi ora bisogna saper investire per creare altri introiti al di là dello stadio che sarà una lunga telenovela più del rinnovo di Leao.
Non so se la scelta di puntare tutto sulla Champions sia stata frutto del caso o è stata ponderata. Io avrei fatto l’opposto, perché tutti sappiamo che questa squadra non è strutturata per un doppio impegno così importante. Ad inizio anno gli obiettivi erano la seconda stella e ben figurare in Europa, cosa che mi trovava completamente d’accordo. Perché questa squadra poteva tranquillamente competere con il Napoli ed inseguire la seconda stella, traguardo tutt’altro che disprezzabile. Nulla da togliere al meraviglioso Napoli ma c’è anche da dire che tutte le altre hanno giocato a chi fa meno, favorendo la fuga dei partenopei.
Io ho sempre sostenuto che arrivare tra le prime quattro sia di vitale importanza oltre che per le questioni finanziarie, in questo momento credo che sia un problema secondario, ma soprattutto tecnico. Perché questo permetterebbe di dare continuità di un certo tipo di percorso, e anche per la squadra primavera, che può continuare a partecipare alla Youth League.
Ma ad un certo punto sembra che nessuno si sia dannato per questo benedetto quarto posto, come non interessasse. Ci si è concentrati solo sul cammino europeo, che certo con un buon girone, un paio di accoppiamenti buoni, un pizzico di fortuna ci ha permesso di arrivare a giocare una semifinale di Champions. Giocare? La nostra semifinale è durata solo 11 minuti.
E’ stata fatta una scelta economica anziché tecnica, come il Milan fosse una macchina per fare soldi.
Mentre osservavo questo sempre più basito ho pensato che abbiano sacrificato il progetto tecnico a quello economico, perché non si possono vedere certe nefandezze in casa con il Sassuolo, Salernitana, Cremonese, Empoli in trasferta a Udine, Bologna, Lecce. In me è sempre più cresciuta l’idea che si sia pensato che fosse più conveniente non partecipare. Perché? Il prossimo anno non saremmo più in prima fascia ma almeno in terza, e questo comporterebbe a dover rivoluzionare la squadra per non uscire subito ai gironi. Rivoluzionare la squadra significa stravolgerla completamente e non puoi rifare un mercato di scommesse. Invece facendo una onesta Europa League in attesa della riforma della Champions da girone unico che garantisce almeno otto partite (quattro in casa e quattro in trasferta) si sia pensato di tergiversare. Inoltre per puntare allo scudetto la prossima stagione non servono molti acquisti, un bel centravanti, un ala dx e un centrocampista con i fiocchi. Stop.
Si è pensato vista l’occasione di prendere il possibile da questa campagna europea che compenserebbe anche le entrate di una modesta Europa League.
Giuro che ho pensato a questo.
Tecnicamente è stato un azzardo pensare di poter vincere la Champions con questa squadra, perché di tutti i Milan che sono arrivati a giocarsi un accesso alla finale continentale questo è sicuramente il più scarso, perché gli altri avevano chiaramente un gioco corale ma poi le individualità erano più forti.
Purtroppo mercoledì (spero di essere smentito) dopo vent’anni usciremo per mano dell’Inter, cosa che avrei voluto evitare, però onestamente l’Inter è più forte di noi, come va detto che i numeri contro i cugini sono impietosi.
Negli ultimi 12 derby abbiamo ottenuto:
3 vittorie 2 pareggi e ben 7 sconfitte con 11 gol fatti e 23 subiti.
se analizziamo solo quelli con Simone Inzaghi:
8 derby giocati, 2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, con 4 gol fatti e ben 13 subiti. E vi risparmio i numeri del Milan da gennaio in poi.
Non tragga in inganno la casella delle vittorie, perché quella del febbraio 22, quella della doppietta di Giroud per intenderci, per lungo tempo siamo stati in balia dei neroazzurri. Mentre a settembre, dove ero allo stadio, sul 3-1 per noi ci siamo fermati e dopo il gol di Dzeko abbiamo vissuto mezz’ora nella paura del pareggio scongiurato solo da San Mike. Quindi vero che abbiamo vinto ma noi nei derby non ci abbiamo mai capito nulla. Per non parlare degli ultimi tre, dove i derby sono finiti in un battito di ciglia o addirittura rinunciati a giocare per paura di venir asfaltati.
Nemmeno negli anni del piccolo diavolo dove eravamo nettamente inferiori rinunciavamo a giocare anzi vendevamo cara la pelle. Ecco se proprio devo puntare il dito contro Pioli e quello di non aver trovato alternative tecniche che non sia palla lunga a Leao, anche perché nel periodo degli analisti gli altri hanno capito come giochiamo e hanno preso le contromisure. Gli anni scorsi Pioli ci aveva abituato a sperimentare a trovare delle nuove soluzioni, quest’anno invece nulla. Si è fossilizzato nelle sue certezze e da lì non ci siamo mossi. Molto probabilmente è stato schiacciato dal peso di migliorare il percorso europeo e ha smesso di continuare a crescere i ragazzi, perché in questa stagione solo Leao è migliorato, forse il merito è figlio del suo talento. Ma il resto nessuno ha migliorato, anzi siamo fortunati se qualcuno è riuscito a restare agli stessi livelli dello scorso anno, vedi Tonali, Giroud, Theo e Maignan.
Cosa mi aspetto domani sera? Ovviamente un po’ di dignità perché il risultato di una settimana fa è stato pesantissimo ma poteva esserlo ancora di più, ed solo immaginare di rimontare in casa loro proprio non ci riesco. E a pallone fermo ognuno si prenda le responsabilità dei propri errori, perché scegliere tra campionato e coppa significa anche mancare di rispetto verso chi il Milan lo ama veramente, ossia i tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento per vedere uno scempio del genere. Quindi dai giocatori ai dirigenti un vero esame di coscienza, perché tutti dicono che vogliono portare il Milan dove gli compete. Beh allora ci devono riportare a giocare i derby come si deve a lottare per lo scudetto e non finire a 22 punti di differenza con lo scudetto sul petto e poter essere competitivi in Europa senza paura.
Fatevi un esame di coscienza.
W Milan
Harlock
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