“E’ già, siamo ancora qua” canterebbe Vasco Rossi. Si perché siamo ancora qua a scrivere o a dirci sempre le stesse cose. A parlare di questo Milan allo sbando più totale.
Inutile girarci attorno, il Milan di Pioli non esiste più, il suo ciclo è finito da almeno un anno, più o meno da dopo Milan – Roma, non c’è più quell’unione d’intenti. Quel Milan è finito nell’apoteosi di Reggio Emilia del 22 maggio 2022, da lì in poi una serie di errori, di scelte sbagliate, un misto di arroganza e presunzione che ci hanno portato alla situazione attuale.
Una situazione senza alcun senso, mettiamoci il cuore in pace perché il Mister non verrà esonerato, un po’ per mancanza di alternative serie o forse per non voler ammettere che la sua riconferma dopo aver mandato via tutta l’area tecnica è stato un errore di cui nessuno vuole prendersi la responsabilità e stanno cercando di rimediare con un reticente Ibra.
Forse se avessero ascoltato qualche giocatore importante dello spogliatoio qualcosa avrebbero potuto dirgli.
Come dicevo prima il tempo di Pioli al Milan è finito da molto tempo, lui non ha più niente da dare a questo Milan, e la cosa più grave è che il gruppo storico non lo segue più, non ha più fiducia in lui e nei suoi collaboratori. Ma su questo argomento ci torniamo più tardi.
Le ultime uscite di Calabria a Parigi, di Giroud e Leao a Napoli, sono lì a testimoniare questa frattura.
Anche a Lecce con il gruppo sotto la curva a prendersi la contestazione dai tifosi, io stesso non sto più guardando le partite per protesta, e lui non era con i suoi ragazzi. Se questo non è un segnale.
I primi anni di Pioli è stato tutto un fiorire di idee tattiche interessanti, di soluzioni, giocatori che entravano dalla panchina con un senso, anche le sue conferenze stampa erano interessanti e sempre piene di spunti. Ora invece tutto l’esatto opposto, praticamente un disastro.
A me non è mai piaciuto attaccare gli allenatori, e vi garantisco che anche Sacchi, Capello e Ancelotti sono stati criticati. Infatti a me Pioli fa pena e non riesco a volergli male nonostante le nefandezze, nonostante non ci stia capendo nulla e non abbia più il controllo della situazione.
Sicuramente non è un allenatore di prima fascia, ha vinto uno scudetto, bellissimo ma anche perché all’interno di quel gruppo c’erano Maldini ed Ibra, due persone con una personalità tracimante che lo hanno aiutato e sorretto nei momenti difficili. Ora si trova da solo ad affrontare tutto questo e molto probabilmente non è in grado. Come avevamo già ipotizzato l’estate scorsa. Evidentemente è stato bravo a vendersi per quello che non è, anche a costo di abbandonare chi lo ha voluto sulla nostra gloriosa panchina. Ed in quel periodo con il sostegno di Paolo e Zlatan, che ha dato una identità al Milan e abbiamo visto un Milan giocare bene, anche se io rimango dell’idea che il suo più bel Milan sia stato quello subito dopo il post covid, per capirci quello con Calhanoglu, che tra l’altro un giocatore che non si rompe mai.
Dopo aver concesso i giusti meriti al Mister, bisogna prendere atto che il tempo è finito. Come è finito il ciclo di Rocco, Sacchi, Capello, Ancelotti. I cicli finiscono naturalmente. È fisiologico.
Posso capire che a volte i giocatori ci mettono del suo, Theo che rimane a terra 5 minuti, che Reijnders ha i piedi rovesci sotto porta, però ci sono anche delle tue scelte nella costruzione di questa squadra visto che mi hanno raccontato che sei diventato Coach.
Lo staff della preparazione atletica, e qui arriviamo ad un altro punto dolente, è tua caro Stefano e tu ne devi rispondere. Tempo fa avevi detto che avevate capito il problema e lo stavate risolvendo per poi venirmi a dire in conferenza post Lecce che effettivamente la situazione è critica. Dopo il 25 infortunio? E siamo solo a Novembre? Con l’aggravante di aver acquistato giocatori con uno storico sugli infortuni da brividi, Okafor, Loftus cheek, Pulisic, Florenzi. perchè un Loftus che sta bene fisicamente con il cavolo che vestiva il rosso ed il nero. Dai su, facciamo ridere i polli, la situazione ha del grottesco ed è imbarazzante, anche perché poi tutti questi infortuni lasciano il segno nei muscoli dei giocatori e se loro per primi non hanno più fiducia in chi li dirige siamo fregati.
Giusto o sbagliato di tutto questo ne risponde sempre l’allenatore. E quindi il tempo è finito. Sono stati quattro anni belli, di cui almeno due bellissimi, ma il tempo è finito. Il calcio sa essere gratificante ma allo stesso tempo crudele e gli allenatori vengono sempre giudicati in base ai risultati.
La gratitudine ci sarà sempre ma ora bisogna rimettere in carreggiata la squadra e purtroppo con Pioli la cosa non è più fattibile. Questione di regole.
Ma per fare questo bisogna avere una società forte, io trovo incredibile che a Lecce a rappresentare il Milan sette volte campione d’Europa ci fosse il solo D’Ottavio che manco so che volto abbia. Furlani a Dubai per aprire casa Milan Dubai (ma chi se ne frega) e Moncada in giro per il mondo a vedere prospetti futuribili.
E non c’era nessuno allo stadio di Lecce che ci mettesse la faccia, il buon Paolo, non sempre, la metteva e andava davanti ad un microfono, poi potevamo non essere d’accordo con quello che diceva ma lui c’era.
La sensazione che in società ci sia un vuoto di potere è abbastanza palese. Nessuno che comanda in maniera seria, politicamente contiamo meno di zero, ma abbiamo il super tifoso Furlani che va a battere i pugni nel plexiglass ai tifosi a Genova. Ma che li battesse sui tavoli che servono. Società alla deriva, servono professionisti del settore, l’Inter sta sopravvivendo perché primo non ha infortuni come noi, e perché li sta sorreggendo il buon Marotta che a livello politico ed economico sta mettendo le pezze da per tutto. Per non parlare del calendario.
Furlani a livello economico è senz’altro bravo, ma gestire una società di calcio ci vuole gente competente non gente improvvisata.
Io sono già in protesta non guardando più questo scempio, il tempo di Pioli è finito da molto tempo ma anche la società non ne ha molto. Io posso avere il bilancio in ordine ma io come tifoso voglio tornare a sognare di alzare trofei o per lo meno di essere competitivo. Non mi accontento dei selfie post vittoria contro il PSG.
E’ necessaria una scossa, partendo dal Mister, e questo è un problema vostro perché il rispetto per il Milan e della sua storia viene prima di tutto.
W Milan
Harlock
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