Inter-Milan presentazione

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Siamo alla frutta. Forse anche più in là. Il Milan è un disastro e la prestazione offerta contro il Liverpool una delle più umilianti degli ultimi anni. Un avversario più forte, certo, ma che ha stradominato in lungo e in largo, molto più di quanto ci si sarebbe potuto attendere. Abbiamo così tanti problemi che è difficile stilare una classifica dal più grave al più trascurabile. Molti di questi vengono sviscerati quotidianamente qui o su altri siti, sui social e sui giornali, in radio e nelle trasmissioni tv. Incredibilmente, non è tuttavia ancora cambiato nulla, nemmeno una virgola da quelle che erano le cattive abitudini già più volte palesate lo scorso anno, e anche quello prima ancora. Ad aggiungere pepe al dramma in tinte rossonere la figura di Ibrahimovic, tanto istrionica quanto indecifrabile (mi spingerei anche verso “inutile”). Le dichiarazioni dello svedese nel pre Milan-Liverpool sono state semplicemente imbarazzanti, caricaturiali, e mi spiace.

È forse già ora di pensare al futuro tecnico rossonero. Stiamo probabilmente affrettandoci, certo, ma non si sa mai. Anche fosse un Derby come quello del 2001 di Contra, che di fatto salvò Terim, non è detto che le ore del portoghese non siano comunque contate (la sensazione questa è). Personalmente la soluzione più affascinante continua a essere quella di Xavi, un mister che gioca con il modulo attualmente più adatto al Milan, che ha un’idea di gioco di un certo tipo, che ha un carattere certamente forte e che non scende a compromessi, ma anche che potrebbe far presa su un gruppo come quello rossonero. E soprattutto un nome, una fama, un’autorevolezza e un’aura di altissimo livello. Sarebbe forse più un punto di domanda la convivenza con la dirigenza rossonera, ma è un rischio che personalmente sarei pronto a correre.

Che dire della partita che ci aspetta stasera? Inutile snocciolare le statistiche delle ultime stracittadine, già le conosciamo purtroppo, e fin troppo bene. L’Inter al momento sta a mio avviso ancora carburando, non è al 100%, ma anche nella situazione in cui si trova rischia di chiudere la partita già nel primo tempo. Lautaro non si è ancora acceso, le sue veci le sta facendo Thuram. Taremi sembra invece essersi inserito bene nel contesto interista, e potrebbe essere una soluzione molto pericolosa in uscita dalla panchina. La zona che più mi preoccupa così a scatola chiusa è la fascia destra, con Dimarco che se la vedrà con Emerson Royal. Probabile formazione (352): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Martinez, Thuram.

Nel Milan continua il valzer del trequartista: siamo tornati a Loftus dopo un paio di match in cui è stato provato Reijnders. Magari fra un altro paio proveremo con Fofana, chissà. Nessun’altra novità. Maignan dovrebbe riuscire a partire dal 1’. Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson, Tomori, Pavlovic, Theo; Fofana, Reijnders; Pulisic, Loftus, Leao; Morata.

Il terrore è quello che finisca tanto a poco. Obiettivo minimo: conservare l’onore. Vediamo se almeno un briciolo d’orgoglio i giocatori che indosserano la nostra maglia stasera lo hanno ancora. Vedremo…

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.