La decisione più importante di sempre

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Probabilmente leggendo il titolo qualcuno avrà pensato che sto esagerando ma penso veramente che la decisione che dovrà essere presa per la guida tecnica, dalla prossima stagione, sia di un’importanza epocale. Sarà importante perché le sorti sportive del Milan passeranno inevitabilmente da chi si siederà sulla panchina e, allo stesso tempo, ci dirà con certezza la verità sul progetto societario. Ebbene si, le carte sono sul tavolo e questa volta, dopo la storia recente del Milan, non ci si potrà più nascondere dietro a storie di bilancio, ricavi, petroldollari, fiscalità e tante altre belle amenità che sentiamo ormai dal 2008. La decisione farà la storia.

Andiamo con ordine, la decisione sulla guida tecnica è decisiva perche ci aiuterà anche a capire chi comanda veramente nel Milan di oggi, Redbird con Cardinale oppure Elliott con Furlani, che pare abbastanza chiaro che, a fronte del prestito da saldare, tiene per le palle l’americano. La scelta dell’allenatore ci dirà quale delle due fazioni sarà quella più potente. Ad oggi la cura Elliott va avanti ormai dal post Li e i risultati si sono visti, scudetto a parte, l’interesse a vincere è sempre stato secondario, preceduto dal progetto stadio e dalla parte marketing. Il trambusto dell’estate, che io avevo interpretato come un colpo di mano di RedBird (mea culpa), invece, oggi, assume proprio il colore di Elliott e della sua continuità legata all’accesso alla CL senza pazzie economiche.

Se la decisione sarà quella di confermare o, addirittura rinnovare, il trentadenari attualmente in panchina sarà il chiaro ed evidente segnale che si continuerà a concorrere per partecipare, senza ambizioni e con la speranza di sfangarla ogni tanto, tipo 2022. Altresì sarà la conferma che Elliott, quindi Furlani, comanda e decide le sorti del Milan, in attesa di vedere saldato il debito e nell’attesa di vedere dei bei soldoni per la cessione. Insomma diventeremmo una bella storia da raccontare ma sempre da comparse e mai da protagonisti, tantomeno vincenti. Il riassunto di questi anni “americani”. Poco meglio sarebbe se la decisione dovesse ricadere su Thiago Motta, buon allenatore ma non quello che ci servirebbe in questo contesto storico. Sarebbe l’ennesima scommessa, dopo Montella, Gattuso, Giampaolo, Trentadenari e se ci pensate è un parterre da rabbrividire, che però andrà supportata ma che allargherà il divario con chi ci sta davanti che avrà sempre più fame di vincere e sempre più gente pronta per vincere. Perchè implicherebbe che qualcuno prenderebbe il vero pezzo da 90 sul mercato degli allenatori e noi ripiegheremmo sulla solita scelta low cost. Motta verrebbe qui a fare l’allenatore moderno, con un calcio che piace, valorizzando alcuni giocatori ma nessuno gli chiederà (nemmeno lui a se stesso lo farà) di vincere qualcosa, sarà valutato per la classifica italiana e per l’accesso alla CL. Con la solita tiritera dei giocatori che decideranno a corrente alternata quando giocare o quando fare vacanza, perchè senza un aiuto forte, alle spalle dell’allenatore, il clima di grigliate, giorni liberi e lassismo di Milanello rimarrà intatto. Quindi meglio della situazione attuale ma con prospettive di vittoria veramente minime. Anche perché Motta si troverebbe a lavorare su una squadra annientata fisicamente, tatticamente e sportivamente, quindi un lavoro molto complicato per un tecnico giovane e da fare da zero con concetti difficili da mettere in atto in campo. Ergo serve una squadra pronta per l’allenatore già a fine luglio, altrimenti il cantiere aperto rimarrebbe per troppo tempo. Scelta che andrebbe al risparmio, ovviamente, e anche sul mercato non ci saranno grosse pretese da un allenatore che non farà mai crociate per avere “certi” nomi.

Il vero spartiacque sarebbe la scelta di Conte. Simpatico o antipatico che sia, gobbo o non gobbo che sia, sarebbe, però, un chiaro messaggio al mondo del calcio. Il Milan vuole tornare a vincere. Ebbene si perché Conte costa, non solo economicamente ma è una garanzia di successo. Quantomeno è una garanzia di mentalità che questa squadra apprenderebbe. Serve mettere in testa a questa squadra una cosa che questa società non ha nel DNA e non sa insegnare. L’ossessione della vittoria. Il rifiuto totale della mediocrità e dell’appiattimento. Sarebbe anche un ultima spiaggia per i giocatori che non avrebbero più scuse, con Conte o si marcia o si sta fuori. Certo Conte è esigente ma con un biennale ben assestato e con qualche indicazione di mercato te la cavi, almeno il primo anno. Poi ne parliamo, ma intanto portiamoci a casa un anno di Conte fatto bene, dove fa cadere anche i muri per un fallo di mano non fischiato in coppa Italia oppure dove fa correre in maniera sensata questa squadra ma, soprattutto, un anno nel quale mette in testa a questi giocatori il senso del lavoro e del giocare sempre per vincere. Usciamo da questa aurea solo nostra dove quello non va bene perchè è gobbo, quello non va bene perchè è interista e così via. Non siamo più nell’epopea berlusconiana, non siamo obbligati a fare il bel giuoco. Sti cazzi, conta vincere e tornare a riposizionarsi a livello italiano ed europeo. Siccome non c’è nessuno che può spiegare questa cosa nell’ambiente Milan attuale, allora ben venga qualcuno che possa mettere il seme. La juventus di Allegri e l’inter di Inzaghi hanno vissuto di rendita dall’eredità lasciata da un tecnico come Conte. Ti prepara il lavoro e tu devi solo continuare su quella strada, per quello sarebbe una scelta importante da fare. Pensate agli Estigarribia, Giaccherini, Matri e De Ceglie oppure a come trasformò Chiellini, Bonucci e Barzagli da banda del buco ad una delle migliori difese d’Europa. Pensate al Lukaku di Conte e a quello attuale. Insomma è innegabile che riesca a portare i giocatori a rendere il 150% delle loro possibilità. Oggi sarebbe manna dal cielo e sa bene che non può pretendere le famose posate d’oro, almeno per il primo anno…ma siamo al discorso di prima.

Sarà una scelta epocale perchè cambierà il quadro del calcio italiano dei prossimi anni. Eh si, perchè inter e juventus con i soldi del Mondiale per club 2025 copriranno i buchi e potranno continuare a spendere e spandere senza remore, il Napoli non uscirà dai radar nonostante un’annata storta e le romane possono sempre essere un problema. Rimanere fuori da questo giro, scommettendo ancora su una spesa minima sarebbe l’inizio di un oblio difficile da colmare. Sono troppo pessimista? Non credo, lo stiamo già vedendo quest’anno, contare nulla a livello politico e avere sempre la testa china davanti alle malefatte, ci porterà ad essere il pugile da suonare ad ogni occasione. Un allenatore forte darebbe linfa a questa squadra e potremmo finalmente vedere il valore di questi ragazzi che, ad oggi, sono completamente allo sbando in mano ad uno scellerato che continuerà così per il resto della sua permanenza.

Epocale perchè vorrebbe veramente dire che Ibra e Cardinale hanno un peso in questa società e che Elliott non potrà proseguire con le sue call su teams con i giornalisti per tenere “buono” l’ambiente e non potrà continuare stando in silenzio di fronte ad ogni situazione.

Chi sceglieranno? Io spero sempre che le voci su Conte, che anche tempo fa vi anticipai, possano trovare poi una conferma definitiva, inoltre lui apprezza la rosa attuale ma, ovviamente, vuole garanzie economiche e tecniche. Vorrebbe anche dire che Ibra, per il quale non esiste un’alternativa, riesca ad imporsi con questi contabili ma sono talmente scottato dalla mediocrità di pensiero di Elliott, Scaroni e Furlani che mi aspetto solo il peggio, con una soluzione come sempre contenitiva e che con il magnifico ed impagabile brivido di lottare per il 4 posto ogni stagione.

FORZA MILAN

Johnson

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.