Lazio-Milan presentazione

5971

Una partita a suo modo random, tra gol caramboleschi, reti stratosferiche di chi non t’aspetti e autogol. Una delle ultime chiamate per gli estensi per raccogliere un’insperata salvezza si è tramutata in una partita spettacolare e tanto, tanto disordinata. Il Milan ha sofferto poco, pagato tanto e alla fine agguantato un meritato pareggio grazie allo sfigatissimo svarione di Vicari. Un peccato per entrambe le compagini, Milan compreso, che complici le sconfitte di Napoli e Roma sarebbe potuto entrare a gamba tesa nella corsa per l’Europa League. Occasione sfumata, ma nessun dramma, le distanze sono ancora ravvicinate e lo stato di forma delle squadre appena sopra non è eccezionale.

Sorprendente la prestazione di Paquetà, da sottolineare esattamente come non manchiamo di evidenziare le incertezze del brasiliano ex Flamengo. Qualità e intraprendenza come non si erano viste da parecchio tempo, unite a un’intensità che ha fatto la differenza più di quanto non si sia visto. Con i tagli e le geometrie del giovane carioca il Milan ha alla lunga sfiancato la retroguardia emiliana, già minata dall’inferiorità numerica. La domanda che riguarda Lucas è banale, ma decisiva: possiamo ancora puntare su di lui? La prospettiva del cambio della guida tecnica non potrebbe che fargli bene, con dalla sua parte la giovane età e il fatto che peggio di questa stagione non potrà certo andare. Fatemi sapere cosa fareste voi. Io lo terrei, ma sono “di parte”.

Si vola a Roma, sponda Lazio, per un match estremamente complicato contro una squadra che dalla sosta per il Covid-19 ha avuto più contraccolpi che benefici, considerati i match giocati dal rientro in poi. Resta ad ogni modo una delle due pretendenti per la vittoria finale, indi per cui è non favorita, ma stra favorita. Atalanta a parte, la squadra di Inzaghi è senza dubbio la migliore rosa italiana per rapporto qualità-prezzo e sta maturando, dopo diversi anni ad alti livelli nel campionato nostrano, un’esperienza tale che prima o poi pagherà i dividendi in termini di trofei e/o piazzamenti d’onore. Stelle a parte (Immobile, Milinkovic-Savic e Luis Alberto) a sostegno di quanto appena detto i biancocelesti vantano una serie di ottimi elementi (in primis Acerbi) che in queste ultime stagioni si sono di fatto consacrati o sono lì lì per farlo. Il sistema di gioco del giovane Inzaghi è di un’efficacia disarmante tanto in fase offensiva, quanto in fase difensiva, un’interpretazione del modulo che sta facendo le fortune di Gasperini in terra orobica, ma in salsa leggermente più difensivista. L’intensità rimane l’arma decisiva dei romani, scardinabile quasi esclusivamente con soluzioni personali ad effetto.

In questo senso al Milan mancherà tanto la verve di Castillejo, infortunatosi al Mazza di Ferrara e che rimarrà fermo per una settimana circa. Il già citato Paquetà e Calhanoglu, oltre Rebic e Ibra, potrebbero essere gli unici altri elementi ragionevolmente capaci di mettere in difficoltà la retroguardia capitolina. Rimane il fatto che la partita rimane estremamente complicata. La formazione che Pioli dovrebbe schierare è la seguente: G. Donnarumma; Calabria, Gabbia, Romagnoli, Theo Hernández; Kessié, Bennacer; Saelemaekers, Paquetá, Çalhanoglu; Ibrahimovic. Per la Lazio orfana di Immobile, invece: Strakosha; Patric, Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo, Cataldi, Luis Alberto, Jony; Milinkovic, Correa. Un punto all’Olimpico farebbe bene per il morale e la situazione in classifica. Vedremo come reagirà la squadra al punticino risicato di Ferrara, sperando sia solo un incidente di percorso, l’ennesimo.

Fab

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.