Il nuovo campionato è partito com’è finito quello vecchio. Nulla di particolarmente nuovo: la sconfitta del Napoli a Milano è stata un fuoco di paglia, perché poi l’Inter si è dimostrata la stessa squadra fragile psicologicamente della prima parte di stagione, mentre i campani hanno dimostrato di essere ancora in forma Scudetto. Allo stesso modo il Milan, che a Salerno è stato bello e vincente, ha continuato a mostrare la propria difficoltà a chiudere le partite, a non subire gol e a sfruttare tutte le occasioni possibili. A oggi non c’è margine per poter anche solo sperare a una rimonta Scudetto, bisogna essere realisti e onesti. Il Napoli sta dimostrando di essere nettamente superiore a ogni potenziale contendente. Se poi qualcosa dovesse cambiare nel prosieguo della stagione tanto meglio, ma ciò che si è visto fino a questo momento può portare solo a questa conclusione.
È davvero complesso parlare della settimana rossonera appena trascorsa, una delle più frustranti degli ultimi anni. La sconfitta in Coppa Italia, vuoi anche per il peso che siamo soliti dare a questa competizione, personalmente fa arrabbiare più che altro perché non solo abbiamo perso, ma abbiamo anche sfruttato i titolarissimi lasciati in panchina, nella speranza di sfangarla. Ovviamente, il pareggio contro la Roma è talmente clamoroso per come è arrivato che non può che essere fonte di poderosa incazzatura. Va tuttavia ammesso che non è il primo episodio simile in cui questa squadra si dimostra incapace di sfruttare le occasioni, e che forse le ultime partite della scorsa stagione, le vittorie consecutive che ci hanno consegnato il 19º Scudetto, sono state l’eccezione che conferma la regola. Perché nella mente ho ancora Milan-Cagliari 0-0, il match point Champions buttato a mare che ci ha poi costretti ad andare a Bergamo per giocarci l’accesso all’Europa che conta. Nella mente ho anche Torino-Milan 0-0 e Milan-Bologna 0-0 dello scorso anno, partite pareggiare in momenti estremamente delicati, e Cremonese-Milan di questa stagione, ma anche per partite di Verona ed Empoli, vinte ma con che fatica. Insomma, ci sono ormai tanti episodi che ci dicono che il Milan a volte va in difficoltà nella gestione dei match e dei momenti delicati delle partite stesse. Questo vale tanto per i giocatori, quanto per l’allenatore: i cambi e soprattutto il cambio modulo nei minuti finali di Milan-Roma sono difficilmente spiegabili. Allo stesso modo, anzi, ancora più grave, è aver voluto testardamente riproporre quel modulo anche in Milan-Torino, con i risultati che ne sono conseguiti. Siamo in un momento di difficoltà che ancora non è diventato crisi, fortunatamente: mettiamo ordine e ripartiamo da chi siamo sempre stati da tre anni a questa parte, ma con più lucidità nei momenti chiave.
Oggi siamo in Salento per affrontare il Lecce di Baroni, che al momento si trova nella lusinghiera posizione di essere undicesimo in A, da neo promosso. Gol fatti pochini, solo 16, ma gol subiti 18… come il Milan. Squadra solida che ha anche fatto soffrire – e non poco – l’Inter al Via del Mare, è il classico ed ennesimo trappolone che troviamo sul nostro percorso. Non farò finta di conoscere a menadito il gioco o i giocatori dei giallorossi perché non è così, attenzione però al nostro Lollo Colombo davanti, oltre che a Di Francesco e Strefezza, elementi che sono più pericolosi di quanto non dica invece lo score di gol segnati finora. Dietro sarà invece compito della coppia Baschirotto-Umtiti salvaguardare la porta di Falcone: finora i due hanno dimostrato di essere affiatati e stanno rendendo molto al di sopra delle aspettative, anche lo stesso francese che a passare dal Barcellona al Lecce ha lasciato sbigottito più di qualcuno. Probabile formazione (442): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Gonzalez, Hjulmand, Blin, Strefezza; Di Francesco, Colombo.
Nel Milan squalificato Tonali, al suo posto Pobega. Nessun altro cambio. La situazione Maignan rimane misteriosa e assurda, così come la gestione dei nuovi acquisti, che di sicuro non stanno rendendo alla grande (soprattutto CDK), ma a entrare gli ultimi venti minuti delle partite non è che si capisca più di tanto. O a non entrare affatto, come nel caso di Adli. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo; Pobega, Bennacer; Saelemaekers, Diaz, Leao; Giroud.
Speriamo di non buttare altri punti col solito pareggino. Non so che altro dirvi. Speriamo.
Fab
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