Lecce-Milan presentazione

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Perdere con l’Udinese e vincere contro il PSG non è sano. Partiamo da qui. Nessuno dei due risultati è stato casuale: la sconfitta contro i friulani è stata meritata, vista la sterilità offensiva rossonera, la totale assenza di idee, la preoccupante mancanza della più basica voglia di prevalere sull’avversario. Allo stesso modo il 2-1 di San Siro contro i francesi che solo due settimane fa ci avevano dato una lezione di calcio è stato frutto di una prestazione di alto livello, tanto di squadra quanto a livello individuale. Quindi, chi siamo? Ancora forse non lo sappiamo, ma certo è preoccupante la mancanza di continuità di una squadra che a distanza di pochissimi giorni, e con una formazione molto simile da una partita all’altra, propone due prestazioni diametralmente opposte. Questo è segno se non altro di mancanza di maturità di un gruppo che ha le carte in regola per disputare una grande stagione, ma che si squaglia da un momento all’altro. Un problema mentale, prima che fisico o di infortuni, un problema di leadership che il ritorno di Ibra potrà solo parzialmente riparare.

E in questi casi, lo sappiamo bene, prestare il fianco agli avversari e alla stampa può essere deleterio. Le ultime prestazioni rossonere hanno fatto gridare al “mercato fallimentare” gli stessi che avevano valutato in estate il lavoro della dirigenza rossonera come superlativo. Chiaro che qualsiasi nuovo innesto va sempre valutato nell’ottica delle prestazioni sportive, ma certi giudizi paiono più che mai superficiali. Certo, Jovic e Pellegrino hanno giocato poco e male, Okafor dopo le due reti contro Cagliari e Lazio si è spento, Chukwueze ancora deve carburare, ma Pulisic e Loftus-Cheek, Musah e Reijnders, chi più e chi meno, il suo contributo lo sta dando, con i suoi limiti e tutte le difficoltà del caso, per carità.

Fra pochissime ore il Milan scenderà in campo a Lecce in un match estremamente complesso. Un ulteriore passo falso potrebbe far scappare ulteriormente Juve e Inter, rispettivamente a +4 e +6. Inoltre, si giocherà contro una squadra che dopo una partenza a razzo ha infilato nelle ultime sette partite 2 pareggi e 5 sconfitte. I salentini sono tuttavia una formazione ostica da affrontare, anche senza una delle più belle sorprese del campionato fino a ora, Almqvist. Presente invece Krstovic, la punta montenegrina che già ha timbrato il cartellino quattro volte in undici match. Buona la fase difensiva dei giallorossi, che hanno subito “solo” 2 reti in più del Milan finora: Pongracic e Baschirotto coppia centrale di buon livello. Davanti occhio a Banda, che lo scorso anno a San Siro creò qualche imbarazzo alla difesa di Pioli. Probabile formazione (433): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo; Ragia, Ramadani, Kaba; Strefezza, Krstovic, Banda.

Nel Milan altro cambio di modulo per Pioli, con il ritorno al 4231 dopo la vittoria di martedì. Loftus ancora trequartista con Krunic al posto di Musah e Chukwueze per Pulisic. Il resto dell’11 è confermato. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Tomori, Thiaw, Theo; Krunic, Reijnders; Chukwueze, Loftus, Leao; Giroud.

Si chiude il ciclo terribile in cui il Milan ha lasciato sul campo 8 sanguinosissimi punti. Cerchiamo di non aumentare questo trend negativo. Chiudiamolo piuttosto con una vittoria, poi il rompete le righe e un rush finale come si deve fino a Natale, per rimettere in piedi la stagione tra Serie A e Champions. Forza!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.