Domenica sera un mio carissimo amico, tifoso rossonero parlando del Milan e della sua Olimpia Milano mi ha scritto queste testuali parole: ”Sono stagioni che devono finire con meno danni e feriti possibili. Tanto la guerra è persa”.
Ci ho riflettuto molto su questa sua frase e mi rendo sempre più conto che la cosa purtroppo è molto veritiera.
La stagione del Milan è bella che andata, e non è certo un filotto di vittorie o un 3-0 al Rennes che può far cambiare giudizio. Siamo fuori dai giochi da novembre/dicembre e l’unica cosa che ci rimane e trascinarci fino alla fine della stagione con un posticino Champions che è il reale ed unico obbiettivo societario.
Nel mio ultimo post avevo parlato di Conte e di milanismo. Colgo l’occasione per fare chiarezza, a qualche utente ho poi spiegato in privato, ma ci tengo a farlo a tutto il blog. Chiaramente Conte e milanismo sono due parole che mal si sposano e che nella stessa frase non ci azzeccano proprio.
Io sono romantico e per me il milanismo è sacro e purtroppo, e qui devo farmene una ragione, non esisterà più dentro il Milan.
Ovviamente Conte non può portare milanismo, anzi lui con il Milan non c’entra proprio nulla, ma il mio voleva essere un esempio su quello che ci serve. Lui sicuramente porterebbe mentalità e attitudine alla vittoria che manca in tutto il mondo Milan e non solo sul campo che non è sinonimo di vittoria. Ecco io volevo semplicemente dire questo e spero di essere stato chiaro, e mi scuso con voi se non lo sono stato nel mio ultimo post.
Ritorniamo a Monza – Milan, che la partita potesse diventare difficile lo sapevano anche i fili d’erba del Brianteo, evidentemente non è stata ben capita la cosa dal mondo Milan o semplicemente non gli interessa.
A Monza si doveva vincere senza se e senza ma, principalmente perché visto il risultato della Juventus si poteva superarla in classifica ed insediarsi al secondo posto. Ma per fare questo bisogna avere mentalità e trasmettere questa fame di vittorie.
Io non sono contrario al cosiddetto turn over, ma come tutte le cose va fatto in modo ragionato, con un senso logico. Sinceramente se bisognava far rifiatare qualcuno credo che la partita di Monza non fosse proprio la gara più adatta, io lo avrei fatto in Francia un minimo di turn over e sinceramente al di la del roboante 3-0 i cambi in Europa League lì avrei fatti in maniera più oculata. Non ha senso far giocare Giroud 90 minuti contri i francesi e farlo partire dalla panchina a Monza o gli 81 di Pulisic per tenerlo in panca in Brianza. Secondo me siamo completamente fuori strada. Ma questa è una mia semplice opinione.
Giovedì si parte da un 3-0 a favore, ma con questa squadra nulla e scontato, ma puoi pensare di far giocare Jovic titolare, far rifiatare Pulisic e magari azzardare Thiaw dall’inizio. Mi dispiace ma non ci siamo proprio.
Il risultato delle scelte dello staff tecnico le avete viste, Milan molle, sotto ritmo, senza idee, senza nulla.
Jovic a mio avviso non può fare il vice Giroud, può fare la seconda punta a fianco del francese. Thiaw non lo puoi buttare nella mischia dopo tre mesi d’infortunio anche se io personalmente credo che non sia un giocatore da Milan, soprattutto lasciandolo a campo aperto. Schierarlo in questo modo significa mandarlo al massacro. Le coppie devono essere anche ben assortite. Come a centrocampo una coppia Bennacer, Adli e mal assortita e tra l’altro hanno giocato una sola volta assieme.
Non ci siamo proprio.
Pioli si sta confermando un allenatore che va in difficoltà quando deve gestire il doppio impegno. E un allenatore del Milan, del mio Milan deve saperlo fare. Infatti lo scudetto lo abbiamo vinto giocando una volta alla settimana, senza infortuni e un po’ coperti. Io credo sempre di più che quello sia lo scudetto di Maldini ed Ibrahimovic più che di Pioli. Infatti nel periodo Maldini, il buon Scaroni parlava meno di adesso. Probabilmente qualcuno glielo vietava.
Come dicevo prima qui serve un qualcosa che cambi questa situazione ristagnante. Ma a partire dalla società che sa parlare solo di Stadio, che l’obbiettivo è la qualificazione alla prossima Champions e lo scudetto è un qualcosa in più, vero Scaroni, un gran motivatore, e di bilanci.
Io sono tifoso come tanti di voi e questo non mi basta, io voglio tornare a competere, non ho detto vincere, ma almeno competere fino a maggio, poi se gli altri sono migliori o più forti va bene, ma per lo meno competo.
A Febbraio sei fuori dalla coppa Italia in modo ignobile, eliminato dalla Champions anche per episodi negativi ed in campionato sei a meno 11 dai cugini con una partita in più. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Un allenatore da Milan deve saper gestire le situazioni, perché una squadra che gioca solo il campionato e quelle che gioca le coppe sono situazioni diverse.
Nel primo caso hai 11 titolari e qualche buona riserva, nel secondo caso devi avere secondo me 11 titolari ma la rosa è più ampia e la devi gestire in modo diverso cercando di far sentire tutti protagonisti anche se giocano un po’ meno e con ruoli chiari.
Poi il turn over non lo fai di massa ma cambi quei 2/3 massimo 4 giocatori (ma sono già troppi) in un sistema di gioco collaudato e che funziona. E non mi sembra il nostro caso.
Ma quello visto a Monza significa a mio modesto avviso di aver scelto di buttare a mare una delle due partite. Punto non c’è altro da dire.
Questa è mancanza di mentalità, a noi serve una società ed un allenatore che dia mentalità, voglia di vincere, che si giochi l’amichevole del giovedì (porca miseria non si fanno più) e la partita di Europa League.
Vediamo come affronteremo la competizione europea, io la giocherei per vincere, perché crea mentalità, perché crea motivazioni, ma se la devi affrontare come la Coppa Italia con fastidio, e lo dichiari pubblicamente, non partecipiamo nemmeno, tanto l’obbiettivo è il posticino in Champions e se non succedono catastrofi siamo in linea con i parametri societari.
Io da tifoso, e per fortuna non pagante, non mi sta bene. Voglio una squadra che lotti e che sia competitiva. Che i giocatori siano messi nelle condizioni di esprimersi al meglio. E questo succederà se le dichiarazioni dei nostri fatiscenti dirigenti cambieranno perché stanno dando un pessimo esempio. Per questo motivo ho fatto l’esempio di Conte, perché in questo momento anche per un breve periodo a noi serve uno che porti dentro Milanello e Casa Milan questo.
Essere un allenatore vincente con mentalità per me deve avere dei requisiti fondamentali: mettere in discussione le tue conoscenze, essere un motivatore e conoscere i tuoi atleti.
Ecco io questo vorrei avere nel Milan ma ripeto questo parte dalla società, vorrei che fosse tolto questo modo di pensare mediocre, siamo schiavi di questo pensiero che attanaglia Casa Milan e Milanello, e non è un filotto di vittorie a farmi cambiare idea. Sono stufo di questo modo di pensare, di questa mentalità, di questa mediocrità e anche di queste persone che vivono sulla pelle del Milan. Perché ora come ora non siamo una società di calcio.
“Avere una mentalità vincente significa non essere contenti di arrivare solo in finale o di aver alzato un trofeo” (R. Federer)
Come sempre
W Milan
Harlock
P.S.: oggi 20 Febbraio…Ciao Paron
Benvenuto Silvio, l’inizio di un qualcosa di unico
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