Milan-Cagliari presentazione

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Buon esordio, ora continuiamo a galoppare. In attesa degli ultimi innesti che dovranno arrivare dal mercato, il Milan si appresta ad affrontare il Cagliari per la prima in casa con fiducia e partendo dalle certezze date da un sistema di gioco ormai collaudato, da una buona condizione fisica e da un ottimo rendimento dei nuovi arrivi. Giroud è sembrato in grado di adattarsi perfettamente al gioco di Pioli come ci si aspettava da un giocatore della sua esperienza, mentre Maignan ha già messo in campo tutta la personalità di cui è in possesso, specie coi piedi (che lanci!) e nel controllo dell’area di rigore nelle uscite. Molto confortanti anche i segnali da Tonali, mentre solo Theo Hernandez è sembrato ancora spento e deconcentrato, rispetto allo stantuffo che è sempre stato.

Il sorteggio di Champions, poi, si spera abbia galvanizzato l’ambiente. Certo, ritrovarsi in gruppo con Liverpool, Atletico Madrid e Porto è sinonimo di grande fatica e lotte spietate per accedere alla fase a eliminazione diretta, ma queste sfide che si pongono davanti a noi dovrebbero fungere anche da stimolo per un gruppo giovane e ambizioso come quello rossonero. Ovviamente ci si aspetta che dagli ultimi giorni di manovre di mercato arrivino i giusti innesti per giocarsi da protagonisti le proprie carte. Ben venga il solido Bakayoko, elemento di spessore e agonismo in grado già da subito di far sentire la propria presenza, ma sono necessari un altro paio di rinforzi, uno sulla trequarti e un altro a destra, considerato anche l’imminente ritorno in Spagna di Castillejo. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Intanto testa alla sfida con il Cagliari allenato da Semplici, tecnico di spessore artefice della risalita in Serie A della SPAL. Undici titolare confermato per il tecnico toscano, con il solo Radunovic (in luogo di Cragno) come cambio rispetto al match pareggiato 2-2 in casa contro lo Spezia nell’esordio stagionale. Nel classico 352 dell’allenatore dei sardi ci sarà spazio in difesa per Ceppitelli, Godin e Carboni, a centrocampo per Nandez, Marin, Strootman, Deiola e Dalbert e in attacco per Joao Pedro e Pavoletti. Una squadra di esperienza ed estro, non la solita provinciale che verrà a San Siro per speculare, ma anche per proporre il proprio gioco e la propria mentalità.

Anche nel Milan un solo cambio rispetto al match di Genova, vale a dire il ritorno di Bennacer in mezzo al campo al posto di Krunic. Confermata la retroguardia, da Maignan, Tomori e Kjaer e passando per Calabria e Theo Hernandez. A Tonali e Bennacer il compito di filtrare e creare, con Saelemaekers che dovrà dare il solito equilibrio, Diaz che avrà il compito di inventare e Leao quello di non dare punti di riferimento alla retroguardia avversaria. Giroud, infine, sarà la punta centrale in grado di creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti facendo a spallate con gli avversari. Una bella squadra e ben messa in campo: questo è il Milan di Pioli. Continuare nel solco dell’ultimo, ottimo anno e mezzo. Senza paura e imponendosi sempre.

Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.