Alla fine il miracolo è avvenuto, e nel modo più inaspettato e rocambolesco possibile. Il Milan ha battuto in rimonta 2-3 l’Inter e ha conquistato l’ottava Supercoppa Italiana della sua storia. In tre giorni Conceicao ha messo in riga Juve (1 sola sconfitta in stagione prima del match contro il Milan) e Inter (seconda sconfitta su due partite contro il Milan e terza in stagione). Come? Aspetto tattico e mentale sono stati interessati dal lavoro dell’ex ala di Lazio e Inter, ma più il secondo ha fatto indubbiamente la differenza. Non solo direttamente, ma anche indirettamente. Non ho mai vissuto una situazione simile a quella che hanno sperimentato i giocatori del Milan con l’esonero di Fonseca, ma immagino che vedere che un altro uomo pagare anche per le proprie mancanze e non sue un minimo faccia riflettere, a meno che quell’uomo sia a loro così tanto inviso da augurargli solo il peggio. Sta di fatto che lo stesso Theo ha ammesso che Fonseca ha espiato anche errori commessi invece dai giocatori, e questo se non scuotere può almeno parzialmente responsabilizzare un giocatore, che prima di tutto è pur sempre un uomo.
Tatticamente vedremo più da oggi invece come Conceicao vorrà impostare la squadra. I due match di Supercoppa lasciano un po’ il tempo che trovano da questo punto di vista, sia per gli avversari, sia per la situazione in sé. Di certo è da adesso, in realtà, che comincia il difficile. Cagliari, Como, Juve, Girona, Parma, Dinamo Zagabria, Inter, Roma, Empoli: 9 partite in 29 giorni, la media di una ogni tre. Un tour de force che dirà molto dell’impatto di Conceicao sul Milan e delle ambizioni italiane (A e Coppa Italia) ed europee dei rossoneri. Intanto si può dire che del nuovo Mister è piaciuto il modo di comunicare, di interfacciarsi coi giocatori e i media, l’energia che trasmette in campo. Dà la sensazione di essere un duro, ma di essere sempre dalla parte dei giocatori, quasi uno di loro. A me è piaciuto molto il suo modo di fare, ma ripeto, andrà giudicato sul lungo periodo.
Questa sera a Milano si presenta il Cagliari che qualche mese fa fece uno scherzetto ai rossoneri. Quel 3-3 ancora non l’ho digerito molto, con la doppietta di uno Zappa scatenato contro un Theo Hernandez ectoplasmatico. Il Cagliari ha interrotto la scorsa giornata una serie di 5 sconfitte consecutive tra A e Coppa Italia, e al momento sono quartultimi a 17 lunghezze, gli stessi punti del Lecce. Una squadra intensa, che non si arrende, che gioca a calcio con energia, per quanto a volte con molta poca attenzione o equilibrio. Stasera due assenze pesanti per la squadra di Nicola: Mina e Luvumbo, sostituiti da Palomino e Viola. Unica punta il buon Piccoli, che la butta dentro poco, ma fa un gran lavoro per la squadra (un po’ come Morata). Attenzione ancora a Zortea e Zappa, la corsia di destra sarda che può creare grattacapi alla difesa milanista. Probabile formazione (4411): Caprile; Zappa, Palomino, Luperto, Obert; Zortea, Adopo, Makoumbou, Augello; Viola; Piccoli.
Nel Milan probabile un 4231 di partenza con la conferma della formazione iniziale contro l’Inter a parte Leao e Calabria dal 1’ in luogo di Emerson e Jimenez. In mediana l’energia di Fofana e Musah, quest’ultimo un fattore in Supercoppa, specialmente in semifinale. Ancora out Loftus-Cheek (ormai passa quasi più tempo in infermeria che a disposizione della squadra), Chukwueze e ovviamente Florenzi. Squalificato Emerson. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Tomori, Thiaw, Theo; Musah, Fofana; Pulisic, Reijnders, Leao; Morata.
Diamo continuità alla Supercoppa. Siamo una squadra che continuità ne ha sempre poca. È ora di cambiare. Forza Milan!
Fab
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