Milan-Cagliari presentazione

663

Alla fine il miracolo è avvenuto, e nel modo più inaspettato e rocambolesco possibile. Il Milan ha battuto in rimonta 2-3 l’Inter e ha conquistato l’ottava Supercoppa Italiana della sua storia. In tre giorni Conceicao ha messo in riga Juve (1 sola sconfitta in stagione prima del match contro il Milan) e Inter (seconda sconfitta su due partite contro il Milan e terza in stagione). Come? Aspetto tattico e mentale sono stati interessati dal lavoro dell’ex ala di Lazio e Inter, ma più il secondo ha fatto indubbiamente la differenza. Non solo direttamente, ma anche indirettamente. Non ho mai vissuto una situazione simile a quella che hanno sperimentato i giocatori del Milan con l’esonero di Fonseca, ma immagino che vedere che un altro uomo pagare anche per le proprie mancanze e non sue un minimo faccia riflettere, a meno che quell’uomo sia a loro così tanto inviso da augurargli solo il peggio. Sta di fatto che lo stesso Theo ha ammesso che Fonseca ha espiato anche errori commessi invece dai giocatori, e questo se non scuotere può almeno parzialmente responsabilizzare un giocatore, che prima di tutto è pur sempre un uomo.

Tatticamente vedremo più da oggi invece come Conceicao vorrà impostare la squadra. I due match di Supercoppa lasciano un po’ il tempo che trovano da questo punto di vista, sia per gli avversari, sia per la situazione in sé. Di certo è da adesso, in realtà, che comincia il difficile. Cagliari, Como, Juve, Girona, Parma, Dinamo Zagabria, Inter, Roma, Empoli: 9 partite in 29 giorni, la media di una ogni tre. Un tour de force che dirà molto dell’impatto di Conceicao sul Milan e delle ambizioni italiane (A e Coppa Italia) ed europee dei rossoneri. Intanto si può dire che del nuovo Mister è piaciuto il modo di comunicare, di interfacciarsi coi giocatori e i media, l’energia che trasmette in campo. Dà la sensazione di essere un duro, ma di essere sempre dalla parte dei giocatori, quasi uno di loro. A me è piaciuto molto il suo modo di fare, ma ripeto, andrà giudicato sul lungo periodo.

Questa sera a Milano si presenta il Cagliari che qualche mese fa fece uno scherzetto ai rossoneri. Quel 3-3 ancora non l’ho digerito molto, con la doppietta di uno Zappa scatenato contro un Theo Hernandez ectoplasmatico. Il Cagliari ha interrotto la scorsa giornata una serie di 5 sconfitte consecutive tra A e Coppa Italia, e al momento sono quartultimi a 17 lunghezze, gli stessi punti del Lecce. Una squadra intensa, che non si arrende, che gioca a calcio con energia, per quanto a volte con molta poca attenzione o equilibrio. Stasera due assenze pesanti per la squadra di Nicola: Mina e Luvumbo, sostituiti da Palomino e Viola. Unica punta il buon Piccoli, che la butta dentro poco, ma fa un gran lavoro per la squadra (un po’ come Morata). Attenzione ancora a Zortea e Zappa, la corsia di destra sarda che può creare grattacapi alla difesa milanista. Probabile formazione (4411): Caprile; Zappa, Palomino, Luperto, Obert; Zortea, Adopo, Makoumbou, Augello; Viola; Piccoli.

Nel Milan probabile un 4231 di partenza con la conferma della formazione iniziale contro l’Inter a parte Leao e Calabria dal 1’ in luogo di Emerson e Jimenez. In mediana l’energia di Fofana e Musah, quest’ultimo un fattore in Supercoppa, specialmente in semifinale. Ancora out Loftus-Cheek (ormai passa quasi più tempo in infermeria che a disposizione della squadra), Chukwueze e ovviamente Florenzi. Squalificato Emerson. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Tomori, Thiaw, Theo; Musah, Fofana; Pulisic, Reijnders, Leao; Morata.

Diamo continuità alla Supercoppa. Siamo una squadra che continuità ne ha sempre poca. È ora di cambiare. Forza Milan!

Fab

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.