La situazione nello spogliatoio del Milan somiglia sempre di più a una polveriera. Le dichiarazioni di Fonseca, per nulla banali e condivisibili, possono essere lo spartiacque di questa stagione. Possono infatti far presa sui calciatori o far definitivamente crollare il fragilissimo castello di carte costruito dall’allenatore e dalla società in estate. Si aprono le scommesse, e vedremo stasera e nei prossimi impegni quale sarà il risultato finale. Dichiarazioni condivisibili, abbiamo detto, anche coraggiose, certo. Vediamo tutti le partite, come la squadra affronta certe situazioni di campo, i risultati, la montagna di errori commessi e ripetuti. Credo che di Fonseca possa essere criticata la capacità tecnica e tattica, anche la leadership e in generale come gestisce il gruppo, ma a mio avviso tiene a far bene, tiene alla squadra e al Milan e a onorare lo stipendio e la maglia. È un povero Diavolo a cui si può dire tutto, ma non che non lavori con in testa il bene del Milan. Lo stesso si può dire anche di alcuni giocatori? Non credo, onestamente. Lo sfogo del portoghese è certamente partito da qui, e dalla mancata voglia di essere giudicato negativamente lui per la svogliatezza e indolenza di certi elementi.
Di chi parliamo lo sappiamo: in primis Theo, ma non solo. Evidentemente anche di quel Tomori punto fisso nelle scorse stagioni e ora caduto nel dimenticatoio, e di Calabria. Alcuni di quegli elementi da cui non ti aspetti che tirino indietro la gamba. E allora ben venga mescolare le carte con Milan Futuro e Primavera, ben venga dare un segnale a chiunque pensi di poter fare il bello e il cattivo tempo all’interno di uno spogliatoio, specie se in scadenza di contratto o quasi. Pioli ha forse coccolato troppo alcuni elementi, è giusto ora farli tornare coi piedi per terra, perché i risultati parlano chiaro, e anche loro, non solo l’allenatore, sono e devono essere giudicati dai risultati.
Stasera a San Siro arriva il Genoa, che dopo l’ex Milan Gilardino ha fatto sedere sulla propria panchina un altro ex Milan, Vieira. Il Grifone, dopo un inizio di campionato particolarmente complesso, si è un po’ ripreso, collezionando due vittorie e tre pareggi nelle ultime cinque uscite in Serie A. Oltretutto, le due vittorie sono arrivate entrambe in trasferta, contro Parma e Udinese. Il problema dei rossoblu è finora soprattutto davanti, dove Ankeye, Pinamonti e Vitinha (e il neo arrivato Balotelli) non hanno ancora garantito abbastanza reti. Sono in totale 13 le volte che i liguri hanno gonfiato la rete avversaria da inizio anno: solo il Lecce ha fatto peggio finora (8). Attenzione tra gli ospiti soprattutto a Pinamonti, ex interista, e Zanoli, esterno destro di gamba e fisico in grado di dare spessore alla spinta sul lato destro del campo, ma anche di dare copertura difensiva. Probabile formazione (433): Leali; Sabelli, Bani, Vasquez, Martin; Frendrup, Badelj, Thorsby; Zanoli, Pinamonti, Miretti.
Nel Milan out Calabria e Theo, dentro Emerson e Terracciano. Dubbio Morata davanti, uscito acciaccato dal match contro la Stella Rossa di mercoledì. Se dovesse riuscire a giocare dal 1’ farebbe coppia con Abraham in un 442, altrimenti ritorno al 4231 con l’inglese unica punta. Ancora out Pulisic e Loftus-Cheek. Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson, Thiaw, Gabbia, Terracciano; Fofana, Musah; Chukwueze, Reijnders, Leao; Abraham.
“Oggi il Milan compie 125 anni e dobbiamo essere all’altezza della sua storia” – Fonseca. Speriamo sia così. Forza Milan!
Fab
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