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Boban mercoledì sera, dopo la sconfitta del Milan a Rotterdam, ha descritto alla perfezione il Milan di quest’anno.
“Il Milan deve trovare una squadra tipo. Ogni milanista, io sento tanta gente, tanti tifosi, che parlano e credono che questa squadra sia stata ideata male, costruita male, che non potesse fare risultati. Bene. Adesso si sta riprendendo un po’ con gli acquisti e si stanno tappando le cose giustamente, ed abbiamo anche fatto i complimenti per gli acquisti. Ma dall’inizio della stagione non credo che il Milan abbia giocato due volte di fila con la stessa squadra. Cioè se tu hai 15, 20 giocatori che da anni funzionano bene, si capiscono, si conoscono. È vero, giochi con loro in allenamento, non è che li metti lì e funzionano. Non è che ad Empoli tu metti lì Musah di là, quell’altro di là, è ovvio che nel primo tempo non hanno funzionato. Nel secondo tempo poi con tanta qualità il Milan ha giustamente vinto. Bisogna scegliere una squadra tipo, un modulo tipo, e poi comunque con leggeri cambi ogni tanto rispetto all’avversario, ovvio”. E ancora: “Il Milan non lo si capisce dall’inizio della stagione: continua a essere una squadra senza identità, idee e come interpretare una partita pesante e contro un avversario ben organizzato. Il Milan deve controllare la partita soprattutto se giochi così offensivo: non avendo quasi mai la palla, aspettando di ripartire, il Milan li ha messi a loro agio. È andata bene che sia finito solo 1-0 il primo tempo”. (da Milannews).
L’ottimista potrebbe rispondere in un batter d’occhio dicendo che è fisiologico un passo falso quando si cercano di inserire dei nuovi acquisti in una nuova squadra, cambiando formazione e stile di gioco. Il pessimista direbbe che questo è ancora più difficile se lo stile di gioco manca da inizio anno. È innegabile poi che tutto ciò sia stato acuito dalla mancanza di una vera formazione tipo. Dai centrali di difesa ai centrocampisti, dal modulo agli attaccanti questo è un Milan camaleontico, ma nel senso peggiore del termine: nemmeno lui si riconosce più, avendo cambiato così tanto. È stato apprezzabile il coraggio di Conceicao a Rotterdam, che per una partita così importante, e per giunta in trasferta, si è presentato con le quattro punte, ma la decisione non ha pagato più che altro per l’atteggiamento che i giocatori in campo hanno avuto. Ora l’affare Champions si complica ulteriormente, ma c’è ancora il ritorno, certo. Rimane il fatto che forse, tra qualificazione agli ottavi di Champions e piazzamento in zona Champions in Serie A, l’obiettivo più importante è il secondo. Anzi, senza forse.
Oggi a Milano arriva l’Hellas Verona, in enorme difficoltà ma comunque ancora in posizione salvezza. Gli scaligeri hanno la peggior difesa della competizione, e non a caso vengono da uno 0-5 casalingo subito per mano dell’Atalanta. Come detto sono comunque al momento virtualmente salvi, a +3 sul Parma terzultimo. Come abbiamo visto già anche con l’Empoli settimana scorsa, anche il Verona è piu “competitivo” fuori casa che in casa: le ultime tre vittorie sono arrivate proprio fuori dalle mura amiche, a Monza, Bologna e Parma. Suslov dietro le punte è un elemento di buona qualità, gli attaccanti Sarr e Mosquera garantiscono fisicità. Probabile formazione (3412): Montipò; Daniliuc, Coppola, Valentini; Tchatchoua, Niasse, Duda, Bradaric; Suslov; Sarr, Mosquera.
Nel Milan accantonati i Fab Four, che tornano a essere three (out Pulisic). Per il resto nessuno stravolgimento. Torna Musah dopo il turno di squalifica scontato in Champions. Probabile formazione (442): Maignan; Walker, Thiaw, Pavlovic, Theo; Musah, Fofana, Reijnders, Leao; Joao Felix, Gimenez.
La partita è da vincere. Punto. Forza Milan!
Fab
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