Mi dispiace parecchio avere l’onere di scrivere questo pezzo. Non per altro, ma dopo tre giorni dal fattaccio ero riuscito a non pensare più a quanto accaduto, mentre ora ne dovrò necessariamente parlare. L’errore inaudito di Serra di lunedì sera è stato talmente impattante sul risultato finale che non si può parlare di altro. Perché è vero, la prestazione del Milan non sarà stata brillante, è vero, Theo avrà pure sbagliato un rigore, ma il 2-1 il Milan lo aveva segnato comunque, e perché una topica tanto clamorosa non può non avere effetto su giocatori – uomini come tutti noi – frustrati da tanta incompetenza in grado di mandare in fumo una vittoria, se non potenzialmente addirittura una stagione. Per il Milan, ma non solo. Perché se i rossoneri potranno ad esempio non raggiungere la Champions per uno, due o tre punti, allo stesso modo lo Spezia potrebbe anche salvarsi, per quegli stessi punti. Non è una novità, certo: c’è chi ha perso o vinto trofei a causa o grazie a strafalcioni arbitrali, ma ogni volta che accade è una storia a sé.
Lunedì sera non lo abbiamo visto, ma si è creato un bivio, uno di quelli che possono impattare su una stagione intera, ma non solo. A sinistra c’è il Milan che non riuscirà ad andare avanti, il Milan che si lascerà condizionare da quanto accaduto; a destra il Milan che in qualche modo rimetterà insieme i pezzi e ricomincerà a correre sin da subito, il Milan che alzerà le spalle e proseguirà a testa bassa. Da un certo punto di vista è un bene che il calendario ci abbia messo di fronte subito la Juventus: un simile big match dovrebbe portarci spontaneamente a concentrarci di più, a stimolarci maggiormente per vincere. A questo punto la paura c’è, con le inseguitrici che hanno accorciato le distanze, ma il calcio è fatto anche della gestione di questi momenti.
La Juventus è sorniona, non in grande forma, ma pericolosa. Sta ricominciando a macinare punti nel tentativo di rientrare nella corsa Champions, obiettivo nemmeno troppo lontano. Dovesse vincere a San Siro, si porterebbe a soli quattro punti dal Milan. Tenerla a distanza, anzi, allungare le distanze è di importanza capitale per la stagione rossonera. Dybala è tornato a essere un fattore, e l’equilibrio bianconero, seppur stentando, è migliorato molto nel corso della stagione. Allegri non sarà ancora arrivato alla quadratura del cerchio, ma poco ci manca. Indisponibili tra i bianconeri Bonucci e Chiesa, l’ex tecnico rossonero disegnerà il proprio 11 su un 4231 speculare a quello milanista. In porta Szczesny, con due terzini ficcanti come Cuadrado e Alex Sandro larghi e in mezzo alla retroguardia De Ligt e Chiellini. La coppia di mediani dovrebbe essere formata dall’ex Locatelli e Bentancur, con McKennie, Dybala e Bernardeschi alle spalle di Morata. Una squadra di sostanza più che inventiva, che verrà a Milano verosimilmente per speculare e partire in contropiede con i suoi interpreti. Probabile formazione (4231): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Locatelli, Bentancur; McKennie, Dybala, Bernardeschi; Morata.
Tra le fila rossonere rientrano Romagnoli e Tonali, mentre Calabria dal 1’ è ancora in ballottaggio con Florenzi. Per il resto formazione obbligata, con un Bennacer in più tornato dalla Coppa d’Africa. Il Milan dovrà imporre il proprio gioco senza scoprirsi troppo, avere quella cautela in più per evitare di pagare a caro prezzo i propri errori, soprattutto avendo davanti elementi che non si faranno scrupoli ad approfittare di ogni singola distrazione. In avanti probabile l’impiego di Ibra, forse una scommessa visto che avrà due avversari tosti come De Ligt e Chiellini. Infine, Diaz e Saelemaekers dovranno svegliarsi una volta per tutte: da troppe settimane sono in fase stagnante, e non possiamo permettercelo. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Kalulu, Romagnoli, Theo; Krunic, Tonali; Saelemaekers, Diaz, Leao; Ibrahimovic.
Stasera al bivio prendiamo la strada giusta, l’unica davvero accettabile. La strada, se non della vittoria, almeno della reazione. Forza Milan!
Fab
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