Un martedì da leoni per il Milan. Tre sfide contro il Napoli, 6 reti fatte, 1 subita. Al 93’ dell’ultima delle 3 sfide, ininfluente che più ininfluente non si può. Un Milan con gli attributi, un Milan maturo e padrone delle situazioni. Tre incontri da grande squadra. Pur avendo davanti i dominatori della stagione, i rossoneri hanno mostrato autorevolezza, capacità di soffrire, di creare, di rendersi pericolosi e di finalizzare, ciò che troppo spesso è mancato contro le piccole squadre, laddove per i partenopei hanno invece fatto la differenza lo strapotere fisico di Osimhen e la velocità paurosa di Kvaratskhelia, oltre che naturalmente l’organizzazione di gioco esemplare di Spalletti, che ha trovato in Lobotka e Anguissa gli aghi della bilancia dell’11 titolare. Ora l’Inter. Ci penseremo a tempo debito.
La cattiva notizia della settimana è invece stato l’annullamento dei 15 punti di penalizzazione per la Juve, decisione che porta quindi i bianconeri al terzo posto in classifica, con il Milan quinto e fuori dalla Champions, a -3 dalla Roma. La lotta per la Champions si fa quindi ulteriormente complicata, con sempre l’Inter alle calcagna del Milan a -2 e l’Atalanta a -4. Non siamo esperti in diritto sportivo, ma rimane possibile, a leggere le cronache, che i bianconeri ricevano nuovamente una sanzione in punti. Staremo a vedere. Rimane il fatto che è abbastanza paradossale che una (due, in realtà) semifinaliste di Champions rischino di non giocarla il prossimo anno. Questo dà l’idea della quantità di punti che la squadra di Pioli è stata in grado di scialacquare nella corsa in campionato. Con la dittatura del Napoli in corso sarebbe stato impossibile giocarsi il Tricolore, ma almeno una serena qualificazione europea, quella sì, ce la saremmo aspettata. È altrettanto paradossale che, per il futuro di Milan (ma anche Inter), avrebbe quasi economicamente più senso investire energie in campionato per raggiungere l’agognato quarto posto, che per andare a Istanbul.
Seghe mentali a parte, oggi si deve vincere. All’andata a Lecce due dei tanti punti lasciati per strada dal Milan, con la rimonta da 2-0 a 2-2. Poteva anche quindi andare molto peggio. I salentini sono stati risucchiati nella corsa per non retrocedere dopo sei sconfitte consecutive interrotte la scorsa settimana con il pareggio contro la Samp fanalino di coda. La squadra di Baroni in realtà ha spesso convinto durante la stagione, mettendo più volte in difficoltà le big. Buona difesa (ha subito meno reti del Milan), fase offensiva invece molto più sterile. Ci si aspetta una partita molto bloccata, dove i pugliesi cercheranno di fare ciò che fanno meglio – difendersi – per poi ripartire con Strefezza, Ceesay e Di Francesco. Non sarà una partita banale. Probabile formazione (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Gonzalez, Hjulmand, Blin; Strefezza, Ceesay, Di Francesco.
Nel Milan tutti disponibili, Calabria squalificato a parte. Al suo posto probabile impiego di Kalulu, con Thiaw al centro della difesa. A centrocampo ritorna invece la formula vincente contro il Napoli di Bennacer dietro le punte e Diaz esterno. Un turno di riposo per Giroud, con Rebic punta. Probabile formazione (4231): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori, Theo; Krunic, Tonali; Diaz, Bennacer, Leao; Rebic.
Non sottovalutiamo il campionato. Sarebbe una delusione troppo cocente non poter giocare la Champions l’anno prossimo, proprio ora che siamo tornati a vivere emozioni che nemmeno ricordavamo più. Forza Milan!
Fab
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