Milan-Lecce presentazione

1935

E chi se l’aspettava un Milan così, un Derby così. Tutti noi eravamo abbastanza pronti ad andare al patibolo, con un’Inter che del piccolo Milan avrebbe fatto un sol boccone. Così non è stato, anzi. I rossoneri, complici un cambio modulo ma soprattutto uno switch mentale che vedremo se avrà continuità, hanno vinto la stracittadina strameritando, con un risultato che poteva anche essere molto più rotondo se non fossero stati commessi errori sotto porta che in altre circostanze avrebbero gridato vendetta. Inter sottotono e che alla vigilia sembrava appunto, come scritto, ancora non al 100%, ma le difficoltà che hanno avuto i nostri dirimpettai sono state acuite dall’atteggiamento rossonero deciso, combattivo, concentrato.

Le due grandi novità proposte da Fonseca per il big match di domenica scorsa sono state il modulo e la doppia punta davanti. Il 442 ha permesso ai rossoneri di coprire molto meglio il campo in larghezza. Ciò ha permesso di subire meno le iniziative laterali e i cambi campo dell’Inter, nonostante la rete nerazzurra sia venuta proprio da una situazione simile (ma propiziata da un evidente errore di lettura della situazione di Emerson Royal, che ha stretto su Lautaro lasciando libero Dimarco di ricevere l’imbeccata dell’argentino per poi concludere a rete). Il cambio modulo è stato però una scelta vincente anche e soprattutto perché accompagnato da una minore distanza tenuta tra i reparti. I tre interni di centrocampo avversari hanno trovato meno spazio tra le linee, essendo quindi costretti a ricorrere a un giro palla tendenzialmente sterile. Per quanto riguarda le due punte, Morata e Abraham hanno dato maggiore energia al reparto avanzato, di fatto dimezzando la fatica che avrebbero fatto per battagliare coi centrali interisti se fossero invece stati schierati da soli. La prova è l’occasione capitata sui piedi dell’inglese al 75’: il suo errore è figlio più che della mancanza di lucidità di una ottima copertura dello specchio di porta di Sommer e della sua capacità atavica di sbagliare reti già fatte, ma la lettura della situazione e il movimento in profondità a dettare il passaggio a Reijnders sono stati esemplari.

La domanda è ora: il modulo verrà riproposto? Da un certo punto di vista concordo con Serafini quando dice che se una squadra è compatta, sa cosa fare e sa sacrificarsi ogni modulo è potenzialmente vincente. È tuttavia anche vero che uno dei problemi del Milan sia ancora la copertura del campo in larghezza soprattutto quando serve passare velocemente dalla fase offensiva a quella difensiva. Le spaccature si creano nel momento in cui il primo pressing di attaccante e/o trequartista viene saltato, occasione in cui i nostri avversari allargano poi la manovra alle spalle dell’ala e prendendo quindi di fatto in uno contro uno il terzino del caso (spesso quello di destra, come abbiamo visto da inizio stagione). A quel punto si innesca una serie di eventi difficilmente riparabile, con il mediano che stringe tardi per il raddoppio, i centrali che scalano verso il lato attaccato facendo confusione con le marcature in mezzo all’area e i centrocampisti avversari che attaccano gli ultimi venticinque metri di fatto indisturbati, il tutto mentre tutta la squadra corre rinculando, stancandosi inutilmente. Una soluzione potrebbe essere delegare il pressing alla punta, facendo arretrare il trequartista a dar manforte ai mediani, ma questo causa una maggiore stanchezza della punta. Vedremo come Fonseca interpreterà la partita di stasera e quale sarà la formazione che proporrà.

A San Siro arriva un Lecce beffato dal Parma nei minuti di recupero della scorsa partita (da 2-0 a 2-2 in una manciata di secondi dopo aver fallito una clamorosa occasione del 3-0). I salentini sono ben allenati da Gotti e propongono un 442 con fasce pericolose e doppia punta balcanica Rebic-Krstovic. Individualità non eccelse tecnicamente, ma squadra ordinata e fisicamente molto presente che solo per caso, sfortuna e deconcentrazione non ha raccolto 6 punti contro Toro e Parma. Probabile formazione (442): Falcone; Dorgu, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Tete Morente, Ramadani, Coulibaly, Banda; Rebic, Krstovic.

Nel Milan probabile ritorno al 4231 con Morata out. Unico cambio appunto Loftus per lo spagnolo, per il resto confermata la formazione del Derby. Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson; Gabbia, Tomori, Theo; Fofana, Reijnders; Pulisic, Loftus, Leao; Abraham.

Diamo continuità al risultato e allo spirito del Derby. Solo questo chiedo. Forza Milan!

Fab

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.