Serviva il Milan per interrompere la pareggite della Juve: nel senso che grazie alla prestazione rossonera, i bianconeri sono stati in grado di tornare alla vittoria. Prestazione abbastanza scoraggiante, quella della squadra di Conceicao a Torino, che solo parzialmente si è riscattata contro il Girona in Champions League. In Europa sono state inanellate cinque vittorie consecutive, ma è in campionato che la situazione è più seria. Certo, la Fiorentina ha smesso di correre, il Bologna è più che ampiamente a portata di sorpasso e bisognerà vedere se il rendimento della Lazio continuerà a essere così positivo, ma l’ottavo posto del Milan è nettamente al di sotto delle possibilità della rosa rossonera. Il Milan quest’anno dà davvero l’idea di faticare contro tutti, di essere in difficoltà a raccogliere tre punti anche contro la squadra più disastrata. In alcuni frangenti lo è stato a causa della fase difensiva, ora perché manca disperatamente una punta di peso. Morata avrebbe più senso come trequartista ora come ora, o come seconda punta. Il suo impiego da nove nella Nazionale spagnola ha senso ed è funzionale perché le Furie Rosse hanno un sistema di gioco e soprattutto una tecnica individuale e una capacità di far male con tanti uomini molto diversa da quella del Milan.
Una punta di peso è fondamentale, irrinunciabile. Morata, Abraham e Camarda non bastano, Leao e Pulisic non sono giocatori da venti gol nelle gambe e il rendimento sotto porta di Reijnders è già stato lusinghiero, non si può puntare troppo sui suoi guizzi. Si alzano le quotazioni di Santiago Gimenez, visti anche i prezzi di Gyokeres e Sesko, che dovrebbero essere le prime scelte di un qualsiasi club di alto livello alla ricerca di un bomber di razza. Due anni più vecchio dello sloveno (2001 contro 2003), il messicano del Feyenoord sembra una scelta di prospettiva, ma già da subito di spessore, e soprattutto non eccessivamente cara. Se non dovesse arrivare una signora punta, il Milan rischierebbe seriamente di non approdare alla qualificazione per la prossima Champions League: ha senso rischiare di perdere l’opportunità di avere introiti importanti per non spendere ora i soldi necessari per una punta di livello? Certamente no. Quindi, che si apra il portafoglio.
Fra poche ore a San Siro si presenterà il Parma che all’andata fu protagonista del primo sgambetto al Milan di Fonseca. Un 2-1 che mise in evidenza da subito le difficoltà della squadra rossonera. Da allora i ducali hanno intrapreso un percorso abbastanza discontinuo, ma che per ora li ha portati in zona salvezza, per quanto a una sola lunghezza di distanza dall’Hellas Verona terz’ultimo. Molto diversa la formazione che schiererà Pecchia, se confrontata con quella dell’andata: assenti Balogh, Circati, Bernabè, Bonny, Coulibaly ceduto. Presenti invece Man (autore della rete di apertura di agosto al 2’) e Mihaila, le due frecce esterne del 4231 del mister gialloblù. In avanti a sostituire il giovane francese Bonny ci sarà l’esperienza di Djuric, appena arrivato dal Monza, uno che quando vede il Milan si esalta. Sicuramente molto più di noi. Probabile formazione (4231): Suzuki; Delprato, Valenti, Vogliacco, Valeri; Keita, Sohm; Man, Hernani, Mihaila; Djuric.
Nel Milan infortunato Emerson Royal, ne avrà per tre mesi e sfuma così il suo trasferimento in Turchia. Walker non è invece ancora a disposizione del Mister. Per il resto rientrano Chukwueze e Pulisic, con in infermeria ancora Thiaw, Loftus-Cheek e Florenzi. Formazione quindi più o meno tipo per Conceicao, che sta puntando sempre di più sul redivivo Bennacer, che non è tuttavia ancora al 100%. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Gabbia, Tomori, Hernandez; Fofana, Bennacer; Pulisic, Reijnders, Leao; Morata.
Il recupero in classifica passa da partite come questa: partite da vincere al 100%, al contrario la situazione rischia di diventare estremamente problematica. Forza Milan!
Fab
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