Milan-Samp presentazione

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Eliminazione meritatissima, non c’è molto da dire. Si è vista la superiorità dell’Inter, squadra più matura, solida e quadrata del Milan. Una squadra che prima di tutto, le partite contro di noi, le vince dal punto di vista dell’aggressività e della mentalità. Un giocatore come Lautaro martedì ha messo sotto scacco difesa e centrocampo rossonero tra pressing, fraseggi, imbeccate e il gol finale. Il nostro miglior uomo, Leao, non ha ancora questa profondità di carattere e cattiveria. Ci sta, è più giovane e deve crescere, ma va anche fatto un lavoro più generale sulla rosa per raggiungere le vette dell’Inter. E il Milan ha bisogno della Champions League per farlo, ha bisogno di essere messo alla prova contro grandi squadre con continuità per poter giocare partite come le semifinali di quest’anno. Non c’è altra via. Un po’ come il Napoli, alla fin fine…

Poi c’è la parte tecnica, la rosa da puntellare e da sfrondare in alcuni punti. Un lavoro certosino che è nelle mani di Maldini e Massara, che certo, hanno totalmente cannato il mercato estivo 2022, ma è anche giusto ricordare che gran parte delle altre mosse che hanno permesso di costruire una squadra competitiva sono state invece azzeccate. Una squadra che dal 5-0 di Bergamo del dicembre 2019 al maggio 2023, piaccia o no, ha vinto uno Scudetto e ha raggiunto una semifinale di Champions. Serve tuttavia decidere la direzione da prendere, tanto dal punto di vista tecnico (ma non mi pare Pioli sia in discussione), quanto da quello, appunto, dello stile di squadra che si vuole costruire.

Ciò sarà dettato soprattutto da un uomo, dal tipo di giocatore che decideremo di mettere dietro la punta: uno tecnico o uno più fisico? Potete intuire la mia posizione, che sarebbe ben rappresentata da un innesto come Milinkovic-Savic. Il Milan ha dimostrato di faticare a sopportare un vero trequartista in quella posizione di campo, da Calhanoglu (nonostante il secondo posto del 2021, che poteva tuttavia essere tranquillamente quinto in caso di sconfitta a Bergamo) a Diaz nel 2022 e infine Diaz e CDK nel 2023. Tre indizi fanno una prova, decisamente. Dopo questa ambiguità da risolvere tutto sarà in discesa, a patto che l’ala destra sia competitiva e che si acquisti un centravanti di peso. Anche qui faccio due nomi non di grido, ma più o meno “realistici”: Berardi e Scamacca. A parte ciò abbiamo davanti molti mesi per scannarci sul mercato, concentriamoci piuttosto sulla Samp.

Già retrocessa e con l’onta della contemporanea promozione del Genoa da sopportare, i blucerchiati non hanno più nulla da giocarsi. Ultimissimi in graduatoria, peggior attacco e peggior difesa, dovranno solo difendere il proprio orgoglio in queste ultime giornate. Quagliarella e Gabbiadini hanno ancora qualche colpo, occhio a entrambi e alla festa che Stankovic vorrà continuare a farci. Probabile formazione (3412): Ravaglia; Gunter, Nuytinck, Amione; Zanoli, Winks, Rincon, Augello; Djuricic; Quagliarella, Gabbiadini.

Nel Milan formazione titolare a parte gli infortunati. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo; Krunic, Tonali; Saelemaekers, Diaz, Leao; Giroud.

Dobbiamo andare in Champions. Non c’è molto altro da dire. Forza ragazzi, torniamo a vincere!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.