Milan-Spezia presentazione

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Sembra una barzelletta, ma così non è: Milan ancora in emergenza. Vabbè, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, è probabilmente dai tempi di Giovannino Lodetti che il Milan non ha disponibile l’intera rosa contemporaneamente. Non che in queste settimane Tomori fosse abile e arruolabile, per carità, ma ora, proprio per sicurezza, il destino cinico e baro ha deciso di appioppargli una simpatica lesioncina al menisco mediale del ginocchio sinistro. Risultato: intervento e out per un mesetto buono. Il tutto con Kjaer fuori discussione per tutto il resto della stagione e Romagnoli ancora indisponibile. Il rimpianto più grande della stagione del Milan, comunque finisca, non è nient’altro che questo: il fatto cioè di non essere riusciti quasi mai a giocarcela nel miglior modo possibile contro i propri avversari diretti. Nonostante ciò, la barca continua a reggere, nonostante i tempi supplementari infrasettimanali contro il Genoa non siano stati proprio una manna dal cielo, in questa condizione. Un po’ più di stanchezza e ancora più rischi di infortuni. Vedremo come reggeremo fisicamente questa sera.
A San Siro arriva lo Spezia di Thiago Motta, ex interista che, immaginiamo, gradirebbe e molto uscire dalla Scala del Calcio con qualche punto in saccoccia, per la classfica dei suoi ma anche per il bene della squadra nerazzurra. I liguri stanno vivendo un ottimo momento di forma, specie in trasferta: nelle ultime due hanno infatti portato a casa i tre punti, pochi giorni fa da Genova, e prima delle vacanze natalizie addirittura da Napoli. Due belle vittorie, e senza subire gol, condite dalla sconfitta casalinga contro l’Hellas e dal pareggio, sempre tra le mura amiche, contro l’Empoli. Nonostante il trend positivo, i bianconeri rimangono tuttavia la squadra che ha subito più reti in trasferta in questo campionato finora, 2,45 di media a partita. Gli spezzini si presenteranno a Milano con un 352 senza grandissime individualità, ma che punta piuttosto al gioco corale. In porta Provedel, che avrà davanti a sé Nikolau, Erlic e Aman. Centrocampo a cinque molto folto che rivedrà Kovalenko in mezzo, con Bastoni e Maggiore ai suoi lati. Più larghi invece il più offensivo Gyasi (a destra) e il più difensivo Reca (a sinistra). In avanti torna la coppia titolare Nzola-Manaj. Probabile formazione (352): Provedel; Amian, Erlic, Nikolau; Gyasi, Maggiore, Kovalenko, Bastoni, Reca; Nzola, Manaj.
Nel Milan, come detto, ancora qualche difficoltà di formazione (si fa per dire). Il gioco, l’identità e la voglia però ci sono, e aiutano parecchio a tenere a galla la baracca. Qualche opacità c’è ancora, specie in Diaz e Saelemaekers, di cui aspettiamo sprazzi di maggior classe e incisività, ma per il resto il rendimento è incoraggiante. Preoccupa un po’ la coppia in mediana Krunic-Bakayoko, viste le assenze in Coppa d’Africa di Bennacer e Kessiè e la squalifica di Tonali. Molto verterà dalla possibilità di Theo di fare il bello e il cattivo tempo sulla fascia di competenza: è stato lui l’uomo in più delle ultime uscite rossonere, e se è vero che Gyasi potrebbe dargli qualche grattacapo in più dal punto di vista difensivo, è altrettanto pacifico che il binario formato da lui e Leao potrebbe davvero essere il fattore del match. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Kalulu, Gabbia, Theo; Krunic, Bakayoko; Saelemaekers, Diaz, Leao; Ibrhaimovic.
Alternative alla vittoria nessuna. Prepariamoci al meglio per la battaglia di San Siro contro la Juve.
Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.