Milan-Venezia presentazione

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Il Milan è in piena burrasca e da qui a domenica prossima si deciderà verosimilmente il futuro di Fonseca. Venezia, Liverpool e poi Inter: tre partite decisive, da non sbagliare dopo la partenza al rallentatore di inizio stagione. Tra i tre match sicuramente quello che conta di più emotivamente è il Derby del 22 settembre. Milan-Liverpool ha il suo peso, certo, ma parliamo della prima giornata di Champions, quando comunque vada c’è potenzialmente ancora tempo per recuperare. E poi Milan-Venezia, il match odierno, quello che forse è il più decisivo di tutti. Lo dico per una ragione semplice: contro i lagunari vincere è obbligatorio, qualunque altro risultato trasformerebbe l’ambiente in una polveriera molto più di quanto non sia già. Un pareggio (o peggio, una sconfitta) stasera renderebbe quasi superflue le due partite successive per il futuro di Fonseca, a meno di exploit clamorosi. Intanto vi lascio qualche nome di allenatori liberi per alimentare la discussione: Klopp (ma sappiamo che non vuole tornare ad allenare subito, purtroppo), Xavi, Conceicao, Terzic, Allegri, Sarri, Tudor, Juric, Zidane, Southgate, Tuchel, Benitez, Sampaoli, ma anche Giampaolo e… Pioli.

Ieri Fonseca è stato punzecchiato sul modulo in uso, il 4231. Questo perché Sacchi e Boban hanno affermato nei giorni scorsi che questa squadra sarebbe più equilibrata con un 433. Pur essendo un grande fan del 4231, personalmente condivido il giudizio dei due ex rossoneri. Per la rosa costruita in estate giocare con tre centrocampisti garantirebbe una spaziatura più semplice da seguire tra reparti, ma anche una copertura in larghezza più funzionale della metà campo. Al momento utilizzare Loftus avanzato può avere senso per sfruttare le sue doti negli inserimenti e il suo pressing offensivo, ma una volta saltato dagli avversari con il palleggio ci si ritrova costantemente in inferiorità numerica nella nostra metà campo, specie in azioni di ripartenza. Una mediana con Loftus, Fofana in mezzo come frangiflutti e Reijnders a sinistra sarebbe una soluzione più conservativa, sempre a patto che anche le ali ripieghino in fase di non possesso (cosa che solo alcuni e solo parzialmente hanno fatto nelle prime uscite). Il problema di adottare questo modulo è piuttosto numerico: nel senso che i rimpiazzi sono pochi. Al momento di fatto solo Musah, visto l’ennesimo infortunio di Bennacer. Oltre lo statunitense bisogna pescare nel Milan Futuro, con Vos e Zeroli in rampa di lancio. Lasciarsi scappare Samardzic e cedere Saelemaekers e perfino arrivo a dire Pobega e Adli può essere stato deleterio.

Il Venezia di Di Francesco per me è un mistero, quindi non posso essere efficace nell’analisi dei nostri avversari. I veneti si trovano al momento sul fondo della classifica con un punto, frutto delle sconfitte a Roma contro la Lazio e in casa contro il Toro e del pareggio a reti bianche a Firenze. Un calendario poco gentile con i neopromossi, che si presenteranno a San Siro con un 3421. A metà campo spiccano i nomi di Nicolussi e Duncan, rispettivamente ex Juve e Fiorentina, che dovrebbero garantire geometrie e corsa. Oristanio agirà da mezza punta con Ellertsson alle spalle di Pohjanpalo, autore di 41 reti in due anni nella serie cadetta. Probabile formazione (3421): Joronen; Idzes, Svoboda, Sverko; Candela, Nicolussi, Duncan, Zampano; Oristanio, Ellertsson; Pohjanpalo.

Nel Milan fuori dall’11 titolare Tomori, sostituito da Gabbia. Calabria out, Emerson partirà dal 1’. Unico altro dubbio è tra chi occuperà la posizione di trequartista alle spalle di Abraham, se Loftus o Reijnders (favorito). Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson, Gabbia, Pavlovic, Theo; Fofana, Loftus; Pulisic, Reijnders, Leao; Abraham.

Da questa sera passa molto della stagione del Milan e del futuro di Fonseca. Vedremo se e come la squadra reagirà: se sarà con o contro il mister, specie Theo e Leao. Ragioniamo una partita alla volta, non c’è altra possibilità. Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.