Milan-Verona presentazione

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Ultimo ballo a San Siro per un Milan senza più motivazioni, essendo stata già conquistata la Champions del prossimo anno ed essendo impossibile anche sopravanzare l’Inter al terzo posto in classifica. Unica soddisfazione da ricercare quella di fare di tutto per condannare l’Hellas Verona alla Serie B nella sfida a distanza con lo Spezia, ma parliamo di dettagli. Una stagione che già da diverse settimane è oggetto di votazioni, giudizi e stroncature, a seconda della sensibilità di ognuno di noi. A mio avviso è stata una stagione di transizione come a volte servono, cominciata in modo interlocutorio con i rinnovi attesi fin troppo a lungo di Maldini e Massara, proseguita con un mercato estivo a scoppio ritardato e con uno invernale di fatto inesistente. Tutto ciò che è successo sul campo è stato prodotto della gestione esterna al terreno di gioco.

Di certo per il prossimo anno sarà necessaria una maggiore programmazione delle spese, e soprattutto arrivare fra un mese circa, al rientro dalle vacanze, con gran parte dei nuovi innesti già a Milanello. La squadra che in questa stagione ha tirato la carretta è stata composta di fatto, esclusi Thiaw e parzialmente Pobega, da giocatori presenti tutti lo scorso (gli scorsi…) anno/i. Il che porta anche a un’altra considerazione, un po’ da “bicchiere mezzo pieno”: cioè che è sì vero che rispetto a una stagione fa il cammino in campionato è stato negativo, ma in Champions siamo passati dall’eliminazione nella fase a gironi alla semifinale continentale. Nei big match a livello tecnico e tattico il Milan c’è, questo è un dato di fatto. Deve migliorare certamente contro le piccole, ma in linea più generale ad affrontare l’aggressività altrui. I rossoneri non hanno nulla da invidiare ai giocatori dell’Inter, eppure negli ultimi quattro Derby il bottino è stato terribile: 4 sconfitte, 7 gol subiti, 0 gol fatti.

Il Verona si presenta a Milano senza Henry e Lasagna, ma anche con i dubbi Verdi, Lazovic e Dawidowicz. Insomma, guai di formazione per Zaffaroni. Probabile l’impiego della difesa a 3, con un centrocampo più folto avente sugli esterni i buoni Faraoni e Depaoli e in mezzo l’esperienza del totem Miguel Veloso. In avanti Ngonge e Djuric, che già lo scorso anno colpì il Milan a Salerno. Probabile formazione (352): Montipò; Cabal, Hien, Magnani; Faraoni, Tameze, Miguel Veloso, Sulemana, Depaoli; Ngonge, Djuric.

Nel Milan formazione tipo al passo d’addio di Ibra, sempre indisponibile e in procinto di passare al Monza. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo; Tonali, Krunic; Messias, Diaz, Leao; Giroud.

Chiudiamo bene la stagione e poi testa al mercato. Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.