Sampdoria-Milan presentazione

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Ripartiamo

Diciamo che dopo la sconfitta nel Derby poteva capitare una partita più agevole. Le scorie della sconfitta nella stracittadina sono ancora lì nel corpo dei giocatori rossoneri, ma soprattutto nella loro mente. Un momento di grande forma stroncato sul più bello, la pausa per le Nazionali ad alimentare polemiche giornalistiche e in cui è proverbialmente complicato ri-cementare un gruppo orfano di tanti, troppi elementi, il ritorno al passato di un gruppo con sicuramente tante certezze (molte in più rispetto al passato), ma con nuovi punti di domanda da trasformare in risposte. Il Milan al rientro da queste due settimane di “riposo” (per modo di dire) deve un po’ ritrovare se stesso, ma soprattutto recuperare energie psicofisiche essenziali per arrivare alla volata Champions agguerrito e baldanzoso.

Sulla strada dei ragazzi di Gattuso la Sampdoria di Giampaolo, in lotta per un piazzamento UEFA e che al Ferraris è sempre un osso duro da affrontare. Come se non bastasse, i blucerchiati possono vantare tra le proprie fila l’attuale capocannoniere del Campionato, quel Fabio Quagliarella ringalluzzito anche dal record fatto segnare pochi giorni fa: è infatti lui il goleador azzurro più anziano della storia. La squadra ligure può vantare una buonissima tecnica generale dei suoi calciatori, esaltati da un modulo – il 4312 – considerato dai più vetusto, ma che quando interpretato al meglio può essere ancora un fattore. Doti di palleggio molto buone, dunque, ma forse qualche difetto quando si parla di intensità agonistica, soprattutto in avanti. A centrocampo troveremo Praet, Linetty e Jankto, che formeranno quello che è forse il centrocampo con più corsa possibile per i genovesi. Gaston Ramirez occuperà invece il ruolo di trequartista alle spalle di Quagliarella e Gabbiadini, riprendendo il posto dopo l’infortunio che aveva dato a Saponara (nostra ex conoscenza) la possibilità di fregargli il posto da titolare. In difesa Sala, Andersen, Colley e Murru, con i due terzini che garantiscono una buonissima profondità alla squadra in fase offensiva.

Per il Milan formazione tipo, per quanto qualche aggiustamento sarebbe forse il caso di farlo. Mi riferisco in particolare a Suso, che sì ha fornito se non ricordo male entrambi gli assist durante il Derby, ma si è mostrato ancora a tratti indolente, poco partecipe al gioco, non in uno stato di forma brillante. A mio avviso sarebbe indicato far partire dal 1’ Castillejo, che ultimamente se non altro si sta dimostrando più volenteroso del proprio connazionale. Nel pacchetto offensivo naturalmente anche Piatek e Calhanoglu. In mediana Kessiè, Bakayoko e Paquetà, mentre a difendere Donnarumma ci penseranno Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez. Ancora panchina (o almeno così pare) per Andrea Conti. Ripartire subito, insomma. Da una trasferta difficile, certo, ma cercando di sfruttare il calendario, che vede in questa giornata anche Inter-Lazio e Roma-Napoli. Nulla è perduto, anzi, la nostra situazione è ancora più che buona. Abbiamo costruito qualcosa di importante per tutto l’arco della stagione, ora è tempo di stringere i denti, serrare i ranghi, e dare le spallate decisive ai nostri avversari, quelle spallate mancate a Roma e tredici giorni fa.

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.