L’ultima volta che ci siamo “sentiti” è stato nel pre partita del Derby, e da allora di cose ne sono successe parecchie, prima di tutto la vittoria del Milan nella stracittadina. Una partita certamente ricca di emozioni, un match che ne ha contenuti al proprio interno 2, 3, 4, un confronto che ha visto i rossoneri imporsi sotto molti punti di vista e che ha fornito delle conferme alla squadra di Pioli.
La prima in assoluto è la più importante: siamo forti. Non che lo non lo sapessimo, ma la pulce nell’orecchio di essere una sorpresa o poco più, dopo anni di mediocrità, magari poteva ancora restare. Siamo forti perché abbiamo una rosa profonda composta da calciatori duttili, di qualità e con doti importanti. Il mercato di quest’estate, oltretutto, non ha fatto che rendere più profonda la scelta per mister Pioli. Ma se siamo forti è anche perché abbiamo testa, coraggio e personalità. La scusa che “siamo giovani e inesperti” potrà anche essere attuale in qualche caso di pareggio o sconfitta da fessi, ma in realtà ci siamo smaliziati molto rispetto a 1-2 anni fa. Ora il Milan dei giovani sa reagire ai colpi che subisce, sa gestire i momenti della partita con più sicurezza e sa essere più autorevole.
C’è poco da fare, da qui ai prossimi 5 anni, almeno per come la vedo io, il Milan deve diventare una seria contendente per la vittoria della Champions League. Come farlo? Tenere i big, semplice. I mancati rinnovi di questi anni siamo stati bravissimi a rimpiazzarli come abbiamo fatto, ma servirà aumentare il tetto salariale della squadra per fare in modo di non perdere chi sta facendo la vera differenza nella nostra squadra, uno tra tutti Leao. I rinnovi di Theo, Tonali e Tomori sono chiusi, a breve dovrebbe essere lo stesso per quello di Kalulu, mentre nei casi di Bennacer e della punta portoghese ci sarà ancora da discutere. Non facciamo fesserie, mi raccomando. Per essere ai livelli delle big europee dobbiamo blindare le nostre stelle, ovviamente a meno di richieste folli.
Questa sera si vola a Genova, campo sempre ostico a prescindere dall’avversario. Avremo di fronte una Sampdoria a quota due punti, arrivati entrambi in casa e contro Lazio e Juventus. Quindi attenzione a non sottovalutare questo impegno, sarebbe mortifero. Certo, i blucerchiati non sono più quelli di Cassano e Pazzini di ormai un decennio fa, ma vanno rispettati. Sulla panchina dei liguri una nostra vecchia conoscenza, Marco Giampaolo, che fa giocare la squadra con un 4321 pensato per creare. E in effetti il centrocampo ha qualità e tempi, con il solo Rincon e in parte Vieira a ringhiare e Verre, Sabiri e Djuricic a dettare tempi e rifinire. Davanti attenzione a Caputo, a segno anche nell’ultimo turno di campionato, mentre in difesa le 9 reti subite fanno dei genovesi la seconda peggior difesa del campionato finora, dopo il Monza. Probabile formazione (4321): Audero; Bereszynski, Ferrari, Murillo, Augello; Rincon, Vieira, Verre; Sabiri, Djuricic; Caputo.
Nel Milan la formazione è un po’ un terno al lotto, visto il turnover programmato. Dovrebbero rifiatare uno tra Bennacer e Tonali, uno tra Kalulu e Tomori, Giroud e probabilmente De Ketelaere. C’è la curiosità di vedere Thiaw e Vranckx, ma anche l’impatto di Adli dal primo minuto, chissà che oggi non veniamo accontentati su tutti questi fronti, anche considerata la loro esclusione dalla lista Champions. Ad ogni modo prima o poi sarà anche il caso di far riposare Rafa Leao, ma per quello magari è il caso di aspettare il ritorno di Rebic. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Kalulu, Kjaer, Theo; Pobega, Bennacer; Messias, Diaz, Leao; Origi.
Vincere, ragazzi! Per rimanere attaccati al Napoli impegnato in casa contro lo Spezia, in vista dello scontro diretto della prossima settimana. Vincere e continuare a macinare punti. Vincere perché quest’anno, in trasferta, ancora siamo a secco. È ora di cambiare il trend. Forza Milan!
Fab
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