Sassuolo-Milan presentazione

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Torniamo sul luogo della festa del 22 maggio, quella Reggio Emilia che pochi mesi fa è diventata per un giorno una bolgia rossonera grazie alla doppietta di Giroud e alla rete di Kessié. Una delle emozioni più forti della nostra vita rossonera. E forse non a caso già alla quarta giornata ci viene riproposta la sfida che ha valso al Diavolo il diciannovesimo Scudetto: ciò che è fatto è fatto, ricordiamo il passato, ma è già un altro giorno, un’altra stagione. Non si vive di ricordi, per quanto belli e vicini a noi possano essere, un concetto che quando nel passato non ci è stato sufficientemente chiaro ha creato problemi e difficoltà. Ritornare già oggi a Reggio Emilia è il modo che il destino ha per dirci di guardare avanti, al futuro, ai prossimi obiettivi.

Futuro che fa rima con Thiaw e Vranckx, quelli che dovrebbero essere gli ultimi colpi di un calciomercato che, compresi i due giovani, porterà a Milanello complessivamente sei volti nuovi rispetto a un anno fa (non pochi). Parliamo dei due appena citati più Pobega, Adli, De Ketelaere e Origi. Insomma, una sessione magari meno spumeggiante di quelle di altre compagini, ma sicuramente di sostanza, che ha permesso di allungare e puntellare la rosa nonostante le perdite di Kessié e Romagnoli. Vedremo come si svilupperanno i nuovi ragazzi (il più “vecchio”, Origi, è un classe ‘95…), ma siamo fiduciosi. Intanto sono incoraggianti i segnali visti nel match casalingo contro il Bologna. Finalmente il primo clean sheet stagionale, un Leao a segno, Giroud sempre puntuale sottoporta, De Ketelaere che entusiasma. Un Milan solido e autorevole, come dovrà essere quest’anno per nutrire ambizioni di bis Scudetto. Positivo anche l’esordio di Adli, andato vicino alla rete del 3-0 nel secondo tempo. Insomma, partita dopo partita stiamo raggiungendo la forma stagionale migliore.

Il Sassuolo durante il mercato estivo ha perso due pezzi fondamentali del suo attacco, Scamacca (volato in Premier al West Ham) e Raspadori (sceso lungo la A1 verso Napoli). I due sono stati numericamente sostituiti da Alvarez, punta uruguaiana, e Pinamonti dall’Empoli via Inter. Per il resto i neroverdi di Dionisi non hanno sconvolto il proprio 11: aggiungiamo Thorstvedt alla lista degli acquisti, accompagnato da Matheus Henrique, riscattato dal Gremio. Il primo un trequartista norvegese, il secondo un centrocampista brasiliano che andranno a rimpiazzare i movimenti “minori” di Djuricic e Bourabia. Nella formazione emiliana i fiori all’occhiello rimangono tuttavia, oltre all’ormai bandiera Berardi, la diga mediana composta da Maxime Lopez e Frattesi, che garantiscono grande dinamismo e una buona qualità. Difesa che ha perso Chiriches ma che continua ad avere il suo punto fermo in Consigli, portiere trentacinquenne che, come Berardi, è ormai una bandiera. Per il resto non rimane difforme da quello dello scorso anno, che già non faceva strabuzzare gli occhi positivamente. Probabile formazione (433): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Lopez, Thorstvedt; Berardi, Pinamonti, Kyriakopoulos.

Nel Milan si registrano le defezioni di Rebic e Origi, particolarmente noiose perché non permetteranno a Pioli di effettuare il turnover che aveva pensato di portare avanti in previsione del Derby. Rifiateranno quindi in pochi, probabilmente solo Calabria, Kalulu e Tonali, sostituiti da Florenzi, Kjaer e Pobega. Dietro Giroud probabile coppia belga, con Saelemaekers e De Ketelaere. Per il resto nessuna novità sconvolgente. Thiaw già in panchina. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Kjaer, Tomori, Theo; Pobega, Bennacer; Saelemaekers, De Ketelaere, Leao; Giroud.

La squadra mi piace. I ragazzi hanno la giusta faccia, la giusta mentalità. Il Mister mi pare sul pezzo. Siamo pronti per partire definitivamente, con discorsi e sirene sul mercato praticamente chiuse e la testa solo al gioco. Ricominciamo oggi da quel 0-3 di tre mesi fa, tosti e concentrati come allora, con la stessa voglia di vincere. Passo dopo passo, cominciando dal Sassuolo.

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.