Le prime due partite sono andate in archivio con sei punti, cosa auspicata ma non così scontata. Vincere a Bologna ed in casa con il Torino in maniera chiara e limpida io non lo davo per scontato, perché storicamente non sono mai state partite banali.
Ora nelle prossime due partite alziamo decisamente il livello di difficoltà, perché andare a Roma con Mou che farà di tutto per spostare l’attenzione a livello mediatico per nascondere i problemi tecnici della sua squadra e subito dopo il derby come si direbbe nel ciclismo sono due bei tapponi alpini.
La squadra sembra esserci, sembra che il gruppo ci sia ed è palese che davanti abbiamo alzato notevolmente il livello tecnico dei protagonisti. Pulisic si sta rivelando un bel giocatore, tecnico e anche tattico e Reijnders un centrocampista con tanto fosforo. Ora sta a loro continuare e dimostrare.
Personalmente ho delle sensazioni strane, ho sempre in me questa sensazione d’incompiuto, che manca un qualcosina. Beh oltre al centravanti perché Giroud non può fare una stagione da titolare inamovibile e forse su Colombo non c’è il necessario coraggio di dargli fiducia come alternativa al francese, per me manca un centrocampista davanti alla difesa. Un bel Desailly d’annata che sia in grado di proteggere la coppia centrale. Troppe volte lasciata in balia degli attaccanti. Questo è un pensiero che io avrei fatto, che sicuramente avranno fatto anche le persone deputate a fare mercato.
Il Mercato appunto….oramai siamo agli sgoccioli, un mercato vivo, scoppiettante da parte del Milan, tanti arrivi e anche tante partenze oltre a quelle di Maldini e Tonali. Ma a mio avviso c’è stata un’altra partenza dalla dirigenza rossonera, avvenuta ad Ottobre e oramai entrata nel dimenticatoio. I più attenti avranno sicuramente capito che mi sto riferendo a Gazidis.
Perché si parla o si è parlato tanto di Maldini, Massara, Furlani e Moncada ma se siamo quello che siamo lo dobbiamo tanto anche a questo manager sudafricano arrivato dal nulla. A livello di marketing e di sponsorizzazioni ha completamente ribaltato il club, tracciando una strada che ancora adesso si sta rivelando vincente. Ha abbattuto i costi e aumentato i ricavi, e facendo questo diventava ogni giorno che passava sempre più rossonero.
Qualche giorno fa ho letto una sua intervista rilasciata al canale Youtube Business e sport dove parlava del suo arrivo e di quello fatto nei suoi anni di lavoro rossonero, vi riporto alcuni passaggi che mi hanno colpito maggiormente.
“La situazione non era rosea e io sono arrivato scelto da un fondo di New York e senza conoscere la lingua italiana, un fondo in cui la gente non credeva molto. Loro hanno ereditato il club non per scelta ma perché c’era il rischio di default. E di conseguenza si sono trovati a dover gestire il Milan…hanno rivoluzionato completamente il management sia a livello sportivo che commerciale. Abbiamo assunto un capo scout mondiale (Moncada) e abbiamo individuato Paolo Maldini come direttore tecnico e mi ha subito impressionato. Paolo non solo ha portato il suo carisma ma è stato in grado di creare dei veri rapporti padre-figlio con i giocatori giovani. Paolo è stato bravo.”
Quando arrivò Gazidis non sapevo cosa aspettarmi, poi ci fu la querelle Rangnick dove io personalmente non ero contrario all’idea in se, ma organizzata in quel modo non poteva chiaramente funzionare. Però Ivan è stato una persona intelligente ha saputo riconoscere l’errore e ritornare sui suoi passi. E’ diventato milanista nell’animo e con Maldini ha saputo creare dopo i contrasti iniziali una sinergia molto salda e molto milanista. Cosa che auguro anche a Furlani e Moncada, ma io che vivo di sensazioni ed emozioni ho paura che non sarà la stessa cosa sempre questa sensazione strana che mi rincorre. Vedo poca passione oltre alla programmazione e questo mi fa rimanere nella posizione di scetticismo. Aiutatemi a spazzare via queste sensazioni strane, perché senza l’emozione rossonera viva e il senso di appartenenza io non riesco a stare.
W Milan
Harlock
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