Altra settimana piatta e senza tensione sportiva, proprio come anticipava ieri il saggio Raoul, da qui alla fine di questa stagione avremo ben pochi picchi di emozioni, visto che concorreremo con l’obiettivo di mantenere il terzo posto. Oltre alla ben poco entusiasmante competizione a fare un gol in più dell’avversario, in nome di un calcio europeo che di europeo ha ben poco ma che di troglodita ha ben molto.
Nonostante questo piattume che ci ha avvolti, ormai da novembre, non passa giorno che si leggano commenti ed interviste decisamente strampalate  sul Milan e su tutto ciò che ne ruota intorno. Tolte ormai le continue lodi al trentadenari, che guarda caso, o arrivano dai soliti menestrelli o da giornalisti tifosi, sottolineo giornalisti tifosi, di altre squadre, ormai è partita la campagna mediatica per convincere il mondo calcistico che lo status quo rossonero tale deve rimanere, almeno fino a giugno 2025. Se nel caso dei menestrelli è puro servilismo ed opportunismo, per i giornalisti tifosi è una speranza di influenzare l’opinione pubblica che questa squadra più di così non possa fare/ottenere. D’altronde ha vinto uno scudetto non più di due stagioni fa, che si pretende?
Io rinnego totalmente questa posizione perché viene proprio da chi, furbescamente, prega che non cambino le cose nel Milan, perché poi le magagne verrebbero fuori, soprattutto a casa loro. Non c’è nulla di sportivo o compassionevole in questo ma solo la speranza di screditare un ambiente per non fare emergere le cose positive che si sono create e si stanno creando.
Come scritto qualche settimana fa, io ho una posizione di attesa sulla società /proprietà , nonostante disapprovi Elliott e la sua folle idea di società calcistica, spero che Cardinale e RedBird riescano a coprire il debito e che i Singer vengano spediti a casa con le loro plusvalenze economiche. Attendendo quindi i prossimi mesi sui temi citati e sulla scelta dell guida tecnica, dopodiché partirà la fatwa, mi fa sorridere proprio il tentativo di associare il Milan a ciò di mediocre che c’è nel mondo calcistico italiano. La società ha i conti a posto e sta investendo forte sullo stadio, altri no ma sono osannati. Divertente come ormai si tenti di affibiarci le perdite economiche come se fossero uguale agli altri.  Nonostante siamo considerati una squadra “scarsa” siamo ad un tranquillo terzo posto e senza uno scienziato pazzo in panchina, probabilmente staremmo li con i colossi belli, biondi ed educati a giocare per qualcosa di più. Ma si parla più volentieri delle difficoltà di risultati, dettate proprio dallo scellerato. Nonostante la questione stadio stia avanzando spedita, si preferisce raccontare ancora la storia che San Siro decaderá per colpa del cattivo Milan che va a San Donato e non perché un sindaco tifoso, sottolineo tifoso e non del Milan, ha fatto sempre e solo muro, privilegiando gli interessi di chi lo stadio non lo vuole nè lo può costruire nemmeno con il Meccano e alla fine lo svenderà per uscire dall’imbarazzo nel quale ha messo la città di Milano.  Si dedica la prima pagina dei giornali ad un lancio del turco ex rossonero, quando se l’avesse fatto Gagliardini non avrebbe nemmeno avuto un trafiletto. Insomma viviamo in questa roba qui, come dice Raoul, che non fa che accentuare il fastidio e la speranza che tutto questo finisca presto. Anche perché ve lo dico al mese di febbraio, quando le merde andranno a vincere lo scudetto (meritato per la voglia che hanno di competere) vivremo settimane e mesi di peana che nemmeno ve lo immaginate. Peana basate sul nulla a che serviranno a nascondere i loro problemi e furberie, non solo a livello economico.
Prima di chiudere, lancio una provocazione a tutti coloro che si scandalizzano delle critiche a Pioli. Se una parte della società (Elliott, Scaroni, Furlani, Cocirio) è priva di ambizione sporttiva e vuole confermare in panchina uno che ha dimostrato di non essere capace e tira a campare al 2025 tenendo per le palle la società stessa con un contratto da 4.5M€, secondo voi, parliamo di un grande allenatore o di una scelta, appunto, a tirare a campare?
Pensate solo che questo allenatore sta riuscendo anche in un’altra impresa, sta riuscendo a farci dubitare delle qualità dei pochi giocatori forti che abbiamo in rosa. Dopo Leao, Theo e Tomori, adesso è il turno di Maignan, che viene criticato per un errore (per me molto casuale) quando, grazie al genio di Parma è costretto a prendere 20 tiri in porta a partita. Non sono un fan di Leao, ma mi spiegate come possa fare 10/15 gol l’anno se deve giocare sulla linea laterale e fare 1vs1 continuo, chiedendogli di fare 10 strappi a partita e partendo dalla trequarti?
Questo è il quadro reale dei fatti, per le favole e i racconti di rincorse trionfali in campionato e Europa League, imprese del coach e pagelle “pilotate” per comprarvi facilmente, potete leggere il ligure che, nonostante l’età , continua con l’abuso di champagne e gli effetti, ormai, sono devastanti.
FORZA MILAN
Johnson
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