Anche questa sosta inutile per le nazionali finalmente se ne va e con essa si porta via tutti i discorsi inutili fatti in questi giorni. Che poi fondamentalmente sono sempre gli stessi, le disgrazie rossonere, dove il Milan deve stare attento a come spende i suoi pochi soldi e le virtù dei cugini che possono fare mercati da mille e una notte. Ovviamente il caso Acerbi passa in cavalleria e il desaparecido Zhang non ha nessun problema. Vuoi mettere Cardinale con Elliott? O la lunga fila per acquisire il baby prodigio Camarda che sicuramente non può rimanere al Milan?
Dicevamo pausa delle nazionali, a mio avviso al quanto inutili specie in questo periodo della stagione dove molti club sono nel loro momento clou, ed i giocatori vengono sottoposti a viaggi intercontinentali per giocare delle amichevoli inutili. E poi si dice che bisogna ridurre le partite, ma alla fine come da buona tradizione non cambia nulla.
A cosa servono queste amichevoli? Io non riesco a darmi una risposta in un momento così delicato per tutti i club.
Forse per me ritaglierei degli spazi esclusivi per le nazionali, ad esempio a fine stagione si possono fare tutte le amichevoli del caso, stagione per club che va da settembre ad Aprile e da maggio via alle nazionali. Un po’ come fanno la pallavolo e la pallacanestro. Tanto è solo una mia idea e tale rimarrà.
Comunque sabato sera il Milan ritorna in campo nella difficile trasferta di Firenze. E allora proviamo ad avvicinarci a questa partita che io temo molto. E per prepararci al meglio facciamo un tuffo nel passato, e ho selezionato tre Fiorentina Milan.
Fiorentina Milan 3-7 del 4 ottobre 1992, sulla panchina del Milan siede Fabio Capello, i rossoneri sono campioni d’Italia ed in quel periodo stanno viaggiando a mille. I Viola in quella partita hanno il “torto” di passare in vantaggio con Baiano per scatenare la foga del Milan che dopo quel gol ne segna quattro con Massaro, doppietta, Lentini e Ruud Gullit. Nel secondo tempo i gigliati, allenati dall’ex rossonero Luigi Radice, provano a rientrare in partita ma non fanno altro che risvegliare il diavolo rossonero con Van Basten, altra doppietta, e Gullit ancora.
A fine anno è scudetto per il Milan mentre per la Fiorentina sarà serie B.
Fiorentina Milan 2-0 del 10 maggio 1994. Non si tratta di una partita ufficiale ma di una amichevole giocata una settimana prima della finale di Champions League di Atene. È una partita ancora oggi benedetta perché ricca di segnali che Fabio capello riesce a decodificare. C’erano tanti problemi da risolvere e quasi tutti legati alla doppia squalifica di Baresi e Costacurta, praticamente un reparto da ricostruire. La finale persa contro il Marsiglia l’anno prima è ancora vivo nella mente dei tifosi del Milan. Insomma in quella partita dominata dalla Fiorentina e vinta grazie ai gol di Effenberg e Baiano, disse che Tassotti doveva rimanere a destra, Desailly giocare a centrocampo, con Maldini e Filippo Galli in centro con Panucci esterno sinistro. Mai sconfitta fu utile.
E poi c’è quella del 31 maggio 2009, il Milan espugna il franchi per 2-0 con i gol di Kakà e Pato. In molti ricordano lo stadio in piedi che dedica una lunga standing ovation a Paolo Maldini che gioca la sua ultima partita in rossonero. Ma oltre all’addio di Maldini, quella partita segna la fine di un’era lunga vent’anni, perché dopo gli immortali, gli invincibili finisce anche l’epoca dei Meravigliosi di Ancelotti.
Perché la cosa passa un po’ sottotraccia ma quel Fiorentina – Milan è anche l’ultima di Carletto alla guida del Milan, dopo otto stagioni lascia il Diavolo per volare a Londra. Gli otto anni di Ancelotti significano 1 scudetto, 2 Champions, 2 Supercoppe Europee, 1 mondiale per club, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Singolare che anche Kakà poco dopo vola a Madrid per indossare la camiseta blanca del Real. Il suo è un arrivederci perché ritorna per una stagione nel 2013, ma non sarà più come prima.
Quella partita con la viola da l’inizio ad un lungo periodo difficile.
Tanti intrecci tra Fiorentina – Milan e tanti altri ci sarebbero, ma ci fermiamo qui.
Ma quello che conta adesso è la partita di sabato, partita difficile, ostica, e servirà il miglior Milan per portarla a casa.
Come sempre
W Milan
Harlock
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