Si pensava che Gattuso fosse un allenatore tutto grinta, determinazione, fatica e sudore. Invece ricerca qualità , il bel gioco.
“Se uno ha giocato come mediano e ha fatto della grinta il suo punto di forza, non è che da allenatore debba riproporre lo stesso cliché. Altrimenti uno che ha fatto il portiere che cosa fa: mette undici uomini in porta? Il calcio, purtroppo, vive di stereotipi e luoghi comuni. Gattuso ringhiava quando giocava, dunque deve ringhiare anche quando allena. Balle. Rino ha studiato, ha fatto la gavetta, ha conosciuto le amarezze e le difficoltà . E adesso, siccome ha il materiale umano che glielo consente, propone il calcio che piace a lui. Un calcio di possesso, sempre equilibrato, con l’obiettivo di farsi apprezzare dalla gente.
Biglia, Calhaloglu, Suso. Un po’ come Pirlo, Seedorf e Kakà ?
“Non esageriamo, i valori tecnici sono diversi. Però la strada è la medesima. Costruire un gioco sulla base delle qualità dei singoli. Nel Milan di Rino, lo ammetto, rivedo i concetti del mio Milan. Poi, d’accordo, gli interpreti non sono gli stessi, ma non si può mica avere tutto dalla vita”.Â
Da www.gazzetta.it
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