Anteprima nuova maglia dell’American Circus Milan!

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Con grandissima emozione che vi sveliamo la nuova maglia dell’American Circus Milan, una maglia vomitevole quanto basta per poter liberare le proprie viscere da cibo andato a male. Una maglia che evoca tutti i valori del passato, del presente e del futuro. Alcuni ricami si relazionano al periodo più fulgido dell’era Buticchi, con quel non so che di precario e tendente all’autodistruzione. Comunque si voglia intendere l’evo post 1975, esso si configura come il tempo della colonizzazione del retropassaggio integrale ed in ciò è custodito il senso del transito da una società di strozzini ad una di speculatori tout court.

Bellissime le righe oblique che incarnano inequivocabilmente l’incapacità e la drammatica impotenza interiore di Yunus Musah ad intravvedere un passaggio verso luoghi proibiti come l’area di rigore avversaria. Tale è l’orizzonte del nuovo tatticismo glamour, intriso di testardaggine impregnata di maleodorante difensivismo portoghese, accompagnato da una fase miscredente che consente un maggior introito dal filamento tessile di stile dionisiaco e furlanesco.

Il miscuglio random e a tratti vintage dei colori richiamano la voluta accozzaglia di una rosa assemblata senza senso e con una mercificazione sconfinata, regno storico dell’ignoranza più assoluta, coadiuvata da quel senso nauseabondo di onnipotenza corroborata di hic manebimus optime. Ecco allora manifestarsi quell’idea panglossiana del “meilleur des mondes possibles” che va accettato come ordo sempiternus rerum. Il confondersi dei colori trova evidente ristoro nei ruoli societari che si mescolano in un trionfo di spocchia consumabile e liberamente circolante.

Pois e scacchi, verde e arancione, palloni vecchi e nuovi in un solo abbraccio, sviliscono volutamente il ricordo di colori rosso e nero che sanno di antico, stantio e poco consumabile e che ci spingono sempre più a consumare queste fetide merci nel nome del dio denaro, del trascendente che paga stipendi, dell’immanente che riempie le consulenze esterne a bilancio.

La verticalità movimentata è un chiaro segno che invoglia al lancio durante l’intervallo per carpire l’approvazione del tifoso beota, della coppia di fidanzatini che spera nella kiss cam, ma non nei tre punti. Il non senso di appartenenza, lo sgretolarsi della fede, la negazione del passato, l’inesistenza della speranza futura, l’astrattezza di un nuovo stadio e la più assoluta lontananza da ogni possibile voglia di vittoria sono i caratteri principali di questa maglia che chiameremo:

DIARRHEA!

Il gioco si fa duro e non si può dormiree non sappiamo più decidere se ripartire.E batte forte il cuore, anche per lo stuporedi non capire DIARRHEA che colore ha.

Questa maglia esce a tiratura limitata, solo un milione di esemplari numerati e geneticamente modificabili. Forti del trionfo delle precedenti porcherie andate a ruba in poche ore, grazie a minkioni, cazzoni, stupidi, idioti e cretini di ogni età, abbiamo deciso di farvi un regalo e venirvi incontro: ogni maglia costerà 500 euro e vi darà diritto a pagare solo con carta un pranzo, con un menù a nostra scelta, nel pub a stelle strisce che si trova a San Siro.

  1. per i nostri amici e da sempre associati della curva ci saranno i seguenti sconti: 20% a chi contesta solo una volta; 40% a chi non contesta affatto.
  2. per i nostri fedelissimi amici della sala stampa, da sempre al nostro fianco, da sempre sotto botta, da sempre sotto schiaffo, da sempre sotto il tavolo, da sempre sottomessi la maglia è:

OMAGGIO!

* la condizione di cui sopra è da intendersi a patto che venga indossata da tutti durante la conferenza, dopo esservi adeguatamente prostrati

Gianclint

 

 

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.