È nell’aria, si sente, si percepisce, si coglie il sentimento passionale, accorato, emotivo del tifoso rossonero in questo mese di giugno. Non ci nascondiamo certo dietro a un dito, non facciamo finta di niente e non lo neghiamo a priori, il tifoso del Milan andrà pian piano anche riconquistato e ritrovato perché al momento vive ancora nel limbo della vicenda Tonali che ha causato un senso di smarrimento e vuoto.
L’amministratore delegato Giorgiofurlani e la PRO-PRIE-TA’ Red Bird diretta, sostenuta, supportata da Gerry Cardinale lo sa benissimo e farà di tutto per sentire e riacquisire la vicinanza del tifoso ma altrettanto benissimo fa e farà a proseguirà diretta, concentrata e decisa nel nostro percorso di sostenibilità e sostentamento economico.
Io mi ricordo benissimo quando nel 2018 rischiavamo di portare i libri in tribunale e di non iscriverci al campionato, voi lo ricordate o no?! O fate tutti parte della lunga schiera di tastieristi togati e occasionali che tifano e seguono l’AC Milan sette volte campione d’Europa solo quando le cose vanno bene?!
Il Milan ha una garanzia che porta il nome e cognome di Giorgio Furlani, milanese e milanista prima, poi, dopo, molto dopo, uomo d’affari di spessore riconosciuto a livello mondiale. Vi dò un consiglio spassionato ragazzi, cerchiamo di non dare tutta la colpa al Milan nella vicenda Tonali, cerchiamo di non fare le vedove addolorate che ragionano solo col cuore, il calcio è cambiato e una vendita all’anno di un giocatore top (anche l’Inter ha dovuto cedere Brozovic) va messa in conto. Sandro Tonali, al quale va tutta la nostra stima e simpatia, mancherebbe altro, non andrà certo a percepire la paghetta mensile alle Poste(come peraltro qualche finto nobile decaduto tra i redattori di questo blog) a Newcastle. Le cifre che gli sono state offerte sono assolutamente importanti e Sandro Tonali le ha gradite e accettate di buon grado statene certi. C’è chi dice che abbia versato qualche lacrima, ci stà tutto per carità di Dio, le emozioni, la sensibilità, la commozione potrebbero anche esserci state ma non scarichiamo le colpe di questa cessione solo sulle spalle della PRO-PRIE-TA’. Le lacrime, quelle vere, quelle sentite, che arrivavano dall’anima le ricordo bene, furono quelle di Adriano Galliani al momento del passaggio di Ricky Kakà al Real Madrid. Lacrime non da 8 milioni a stagione quelle del nostro ex Amministratore Delegato.
Non stiamo a piangerci addosso per un giocatore che dopotutto ha giocato con noi tre anni, uno dei quali speso a fare la riserva di Meite.
Il Milan va avanti e fa quello che deve fare, è compatto molto di più adesso di due mesi fa quando invece, non ci giriamo intorno, Paolo Maldini voleva fare la voce grossa e decidere più di testa sua che di gruppo, di team. Paolo Maldini, per carità, grande professionista sia in campo che fuori, però avete voglia di rivivere i tempi in cui Adriano Galliani e Barbara Berlusconi si scontravano per i capricci continui da primadonna della ideatrice del truccabimbi a Casa Milan? Volete di nuovo un Milan bino? Adesso a Casa Milan si respira finalmente unità di intenti e compattezza, barra dritta e si guarda avanti. L’arrivo di Rubén Loftus Cheek testimonia la volontà, la determinazione, l’assoluta intenzione di costruire una rosa adeguata e forte per la prossima stagione.
Un team, non una testa sola che decide come accadeva fino a un mese fa, un tifoso come amministratore delegato, una garanzia di milanismo: Giorgio Furlani.
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