Ve lo avevamo detto, ve lo avevamo amichevolmente consigliato, vi avevamo avvertito ed avvisato due settimane fa: chiedete scusa ad Elliott, chiedete scusa alla Società, chiedete scusa alla Pro-Prie-Tà.
Qualcuno avrà ascoltato la voce ufficiale del Milan, ovvero noi, qualcun altro avrà continuato ad obbedire agli sceriffi disarmati e disarmanti che tentano invano di scrivere frasi di senso compiuto su questo blog. Ogni volta che spunta un nuovo redattore, chi come noi fa del giornalismo la propria fede, la propria religione, non solo il proprio lavoro, prova dolore, lo prova forte. Adesso è il turno dell’addetto ai meme, il Meme Remigi del blog, non se ne sentiva affatto il bisogno…
Ma non importa, noi tiriamo dritto per la nostra strada perché non siamo soli.
Zeta Punto Ibrahimovic ci protegge, ci difende, ci copre, per sette maledetti anni ci siamo sentiti orfani, soli nel bosco come Pollicino, soli a casa come Macaulay Culkin in Mamma ho perso l’aereo, soli come cantava Adriano Celentano nel 1979.
Quanto ci sono mancate quelle braccia aperte Dio mio, quanto ci sono mancate! Ce l’avevate tolte, private, usurpate per ragioni di bilancio, ed ora che del bilancio questa società, questa Pro-prie-tà se ne infischia, ce ne riappropriamo, ce ne reimpossesiamo, ce ne riarroghiamo.
Già, la Pro-prie-tà, una proprietà ed una dirigenza presa a schiaffi e a sputi sui social da chi ci mette le dita e non la faccia. Una proprietà che ci regala Ibra e un nuovo contratto con Emirates. Se vi pare poco…
I vostri ghigni giungono fin qui, un digrignare di denti chiassoso addirittura eccessivo oserei dire per un giocatore così poco importante. In società si sono sorpresi molto delle proteste social a riguardo della cessione in prestito all’Atalanta di Mattia Caldara(pare sia questo il cognome, pare, non avendolo mai letto sulla sua maglia).
Ebbene sapetelo, sappiatelo, nella scala delle cose importanti da fare a Casa Milan la cessione di Caldara viene subito dopo, per importanza, alla domanda di ferie della Signora Nadia Urdeanu, addetta alle pulizie del quarto piano di Casa Milan.
Basatevi sui dati oggettivi, sui numeri diamine, presenze in campo negli ultimi diciotto mesi di Caldara una, presenze di Simon Thorup Kjaer da Horsens 56.
Non arriva un giocatore qualsiasi, arriva il capitano della Danimarca, arriva un giocatore integro, solido, frizzante, di sostanza e viene sostanzialmente gratis con uno stipendio inferiore a quello di Caldara. Operazione ineccepibile voluta in prima persona da Zvonimir Boban, uno Zvonimir Boban sempre più al centro del progetto, sempre più coinvolto, sempre più sul pezzo.
La vittoria limpida e dominante di Cagliari porta la firma chiara, maiuscola, inequivocabile di Stefano Pioli, si è vista la sua mano, il suo gioco, quel gioco che lo ha reso famoso in tutta Europa. Si sono riviste le due punte, facile direte voi giocare al fianco di Zeta Punto Ibrahimovic, mai facile però tirare fuori una prestazione con goal peraltro, come quella offerta da Rafael Leao.
Qualcuno un po’ più agée come noi ricorderà limpidamente la stagione 78/79 con un Gianni Rivera ed un Walter Alfredo Novellino punteri di quel Milan stellato. Ebbene sì Zlatan Ibrahimovic ci ricorda molto quel Gianni Rivera forse un po’ avanti con gli anni ma perfettamente a suo agio nel ruolo di trascinatore e guida spirituale di tutta la squadra, al suo fianco Novellino, (novellino)come Rafael Leao che apprese, intinse, trasse il più possibile da Gianni Rivera da Alessandria.
Ibra-Leao come Rivera-Novellino, chissà mai possa arrivare un’altra stella…
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