I ragazzini di Bruges: De Ketelaere & Lang, Angel & Devil

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Finito il campionato da Campioni (si è girato Giroud!), parte la telenovela del calciomercato a distrarci da qualsiasi cosa con solite notizie ricopiate e modificate ogni giorno tenendoci col fiato sospeso per eventuali beffe. Non nascondo che questo mercato lo sento con più energia, i nomi accostatici sono nelle mie corde finalmente: giocatori giovani, ma talenti che già hanno dimostrato qualcosa e che sono molto appetibili tra i club di tutta europa. Un paio di essi provengono dalla “Venezia delle fiandre”, vediamo insieme cosa potrebbero portare a Milano in caso di ufficialità.

L’Angelo. Charles De Ketelaere, l’ho dovuto scrivere tre volte…cognome che fa il paio con quel mona di Alexis. Dal viso tra i due è senza dubbio il “bravo ragazzo”, biondino, composto, praticamente un chirichetto. Gira voce che sia uno casa e lavoro, concentrato sulla sua carriera, focus sul campo da gioco e poca vita sui social o su copertine di giornali, mentalità oldschool per i tempi che corrono; una mosca bianca. Non so, sarà appunto per la sua personalità che mi ricorda un po’ Kakà e mi fermo…
Nasce a Brugge il 10 marzo 2001 e dal 2008 si fa tutto il percorso nel club della sua città fino ad arrivare all’esordio nel 2019 in champions a soli 18 anni contro il Psg non avendo ancora messo piede in campionato, da lì a poco si guadagna la titolarità diventando la stella del club. Miglior promessa del belgio dell’anno, miglior giovane di belgio e tanto altro.
Nelle giovanili gioca da play basso sfruttando il suo fisico da mediano strappato alla difesa (anche se gracile) ma sopratutto la sua tecnica, viene poi avanzato e si scopre la sua grande versatilità dalla linea di centrocampo in su. La duttilità è una cosa che cercano proprio i nostri MMM, diversi i casi che abbiamo in rosa e diverse le voci di mercato per calciatori che ricoprano più ruoli. Charles non può essere che l’indiziato speciale, il profilo numero uno. Nello specifico analizzando la warm map si può notare come al pennellone biondo piaccia partire sugli esterni in fase offensiva creando azioni pericolose ed assist   mentre in fase difensiva si inoltra nella trequarti interna per chiudere linee di passaggio avversarie, fare raddoppi, andare a dar fastidio al portatore palla nemico. Sembra sia lento per il suo 1,92 m ed effettivamente lo è ma sul lungo viaggia che è un piacere. Quest anno molto spesso viene erroneemente citato come 9, in realtà solo per numero di gol fatti (18 stagionali) perché non appare una punta di professione piuttosto un centrocampista offensivo. Parlando in percentuali spazia dal 73% di passaggi completati al 65% di palle recuperate con 53% di dribbling riusciti e tanti altri dati ancora che non vi sto ad annoiare ma che sono eccellenti. Eccellenza belga quindi, un De Bruyne forse, ma se vuole avere numeri ancora più alti deve sicuramente trovare il ruolo specifico come successo per Nkunku (leggi qui il post). Da noi ruoli vacanti per lui nrlla trequarti ce ne sono e pensare a Maldini, Ibra e Pioli che si mettono a lavorare su questo ragazzo per creare un campione del nostro futuro mi scatena una gioia infinita e una voglia di Milan pazzesca. Che sia pronto a fare il salto di qualità lo si vede da come approccia le partite di Champions…

Il Diavolo. Noa Lang lo vidi per la prima volta con l’Ajax in due partite di Eredivisie di basso profilo in cui giocò da esterno sx e dx (segnando tra l’altro) mostrando subito il suo talento, credo fosse la stagione 2019/20. Da lì iniziai ad interessarmi e mi fiondai subito su transfermarkt. Quando vidi la sua foto scoppiai a ridere: faccia da furbacchione e occhi a bancomat di chi è appena uscito dalla Bulldog dopo un paio di Amnesia Haze. Tutto il contrario del suo compagno, umiltà zero, dopo le ultime uscite si meriterebbe un paio di ceffoni. Come se non bastasse un trapparo, che cura la sua immagine sui social, Ig stories addicted a cui piace il macchinone tedesco e flexare felponi e scarpe da soldi.
Nasce il 17 giugno 1999 con origini del Suriname in un paese dell’olanda meridionale che ha come città più importante Rotterdam e proprio nella squadra del capoluogo inizia a dare i primi calci al pallone. Durante il suo percorso nelle giovanili viene prestato al Nantes in Francia e al Besiktas in Turchia facendosi un po’ le ossa all’estero finchè non lo nota l’Ajax. Nel 2019 diventa il più giovane giocatore dei lancieri a segnare una tripletta nel massimo campionato olandese e debutta in champions league contro il Lille di Mike nostro orfano di Leao ma con Renato Sanches e Osimhen in più. Vuole subito il posto da titolare che l’Ajax non gli può garantire, da lì la richiesta di cessione dopo un breve prestito al Twente, proprio la squadra che ne pigliò tre dal folletto. Nel 2020 sbarca in Belgio, dal futuro socio al Bruges, mostrando subito le sue doti mettendo a segno 17 gol e 11 assist…come prima stagione! Nella stagione attuale si “ferma” a 7 gol e 15 assist in tutte le competizioni, ma gioca grandi partite da protagonista specie in champions dove manda ai matti le figurine del Psg bloccandoli sul 1 a 1 insieme a Charles.
Proprio contro i Parigini disputa una delle sue partite migliori grazie giocate e colpi di classe che fan sfigurare quel baller di Neymar. Come Charles anche lui ha percentuali eccellenti in termini di passaggi, lanci ecc. esi dà da fare in fase di ripiegamento. Molto più presente fisicamente nella fascia di competenza di Leao, a volte salta dall’altra parte (come ai tempi dell’Ajax) ma per numeri sembra più una seconda punta da 10 sulle spalle. Anche lui tecnica sopraffina, bravo con entrambi i piedi, bravo nei piazzati, baricentro basso e occhio lesto per l’assist. Testa pazza e paura di niente. Negli schemi dell’allenatore del Bruges lui e De Ketelaere praticamente partono dagli esterni e ad intermittenza s’inseriscono in area fungendo a turno da punta con zio Vanaken a tenerli d’occhio…due falsi nove, due faccendieri, due talenti puri che potrebbero arrivare alla corte di frate Pioli, che potrebbero arrivare ad ambire a qualcosa di più del campionato belga seppur da protagonisti.

Se Zaniolo vale 65mln ne do 70 al Club Bruges per loro due che hanno più talento e più trofei di squadra e personali del classico fenomeno italiano. Nel frattempo sorbiamoci le parole al vento dei telecanili ed esperti del mercato ortifrutticolo. Angel&Devil hanno il futuro spianato.

Zar91

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