AC Milan è lieto di annunciare di aver acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive del calciatore Charles De Ketelaere dal Club Brugge FC.
Il calciatore ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 e vestirà la maglia numero 90.
Nato a Bruges il 10 marzo 2001, Charles cresce nel Settore Giovanile del Club Brugge, con cui debutta in Prima Squadra nel 2019, totalizzando 120 presenze e 25 gol e vincendo tre campionati e due Supercoppe del Belgio.
Nel novembre 2020 l’esordio con la Nazionale maggiore del Belgio, con cui vanta otto presenze e un gol.
4/01/2023 segnatevi e tatuatevi questa data, scolpitela nelle vostre menti come lo scultore fiammingo John Michel Rysbrack scolpiva la statua in terracotta di Ercole.
Allo stadio Arechi il liuto suonato dal “menestrello” Charles De Ketelaere ha inebriato e affascinato i presenti con calde e suadenti note.
Un nuovo acquisto signori e signore, ladies and gentlemen, mesdames et messieurs, un giocatore, un fuoriclasse in più nella collezione di Stefano Pioli di valore pari o superiore a quella di Michel Jack Chasseuil che in Aquitania possiede centinaia di bottiglie di Pétrus.
La partita contro la coriacea Salernitana non era affatto semplice sulla carta, l’orario non era dei migliori anche per la concomitanza con “è sempre mezzogiorno” trasmissione condotta magistralmente dalla procace e giunonica Antonella Clerici che però non ha minimamente scalfito le granitiche certezze dei ragazzi.
L’amichevole di Eindhoven ha ricordato in me l’amichevole di Firenze otto giorni prima del trionfo di Atene a spese del Barcellona di Johan Cruijff, in quell’occasione “il figlio di Bill Gates” Fabio Capello dopo esser uscito sconfitto dal Franchi esclamò:”ho capito tutto, ho capito tutto!”. Nel post Eindhoven ci hanno segnalato uno Stefano Pioli alquanto stizzito e nervoso ma consapevole anche lui di aver capito tutto e di aver fatto tesoro dalla sconfitta olandese.
Il nostro allenatore come non lo avevamo mai visto, in versione Kim Pio Li, colui che cavalcando un ronzino bianco sul Monte Paektu in Nord Corea ha prima tolto il giorno di riposo, rovinando velioni organizzati dai giocatori, ma salvando dalle pentole dozzine di cotechini Ambrogio Saronni e poi ha fatto marciare all’Arechi un esercito rossonero sincronizzato come una marcia militare di Pyongyang.
Non solo un armonico gioco di squadra ma anche prestazioni di altissimo livello, la nostra luce, la nostra cometa di Halley ovvero Rafa Leao che pareva Pineau De Re al Grand National nel 2014 quando trionfò magistralmente guidato da Leighton Aspell. Che sia una volata anche per il nostro Milan, che i ragazzi possano portare a casa tutti e quattro i trofei ampiamente alla nostra portata.
Che le note suonate dal troubadour Charles De Ketelaere risuonino per anni nelle nostre menti per far divenire San Siro una corte della Languedoc.
Con i nostri ragazzi nulla è impossibile.
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