In settimana la Gazzetta dello Sport ha pubblicato un’ interessante classifica portando alla luce un dato singolare: il Milan con 24 anni e 125 giorni è la squadra più giovane della Serie A davanti a Fiorentina e Sassuolo.
Da una parte fa piacere avere una rosa giovane perché potrebbe voler dire creare una base solida per, speriamo, successi futuri ma dall’altra parte si sa che le squadre così giovani hanno bisogno di tempo per crescere e visto e considerato che il nostro obbiettivo è ancora e sempre quel benedetto quarto posto, rende il Milan secondo me non ancora attrezzato per raggiungere l’obbiettivo.
Sia chiaro, in una stagione contano molte componenti, e secondo me il piazzamento Champions non è affatto impossibile da raggiungere basti pensare all’Atalanta la stagione scorsa, non erano attrezzati per finire quarti ma ce l’hanno fatta per meriti propri e demeriti degli avversari.
Diamo per scontato che le prime tre posizioni saranno già “prese” secondo me la più accreditata per il quarto posto finale è la Lazio. Simone Inzaghi è antipatico, indisponente e piangina ma ha creato un telaio di gioco nel quale tutti gli interpreti sanno cosa fare. Cambiano poco e questa è la loro forza.
La Roma ha in Fonseca un allenatore con idee valide ma i centrali difensivi sono mediocri e se continuerà a tenere i terzini alti sulla linea del centrocampo prevedo risultati zemaniani per loro, e si sa in Serie A finisce davanti chi subisce meno goal.
Non credo nel ripetersi del miracolo Atalanta perché confermarsi è sempre più difficile che sorprendere e anche perché solitamente le squadre “medio-piccole” soffrono il doppio impegno Coppa-Campionato.
Ci sarà poi la solita sorpresa che quest’anno potrebbe essere il Torino di Mazzarri, toglieranno punti un po’ a tutti e finiranno nelle prime sette, anche se credo che per ambire alla Champions ci voglia molto di più.
Poi ci siamo noi, abbiamo un allenatore con idee giuste e valide ma che mi pare debba ancora entrare nella testa dei giocatori e convincere loro che attraverso le sue idee arriveranno risultati.
Ci sono molti allenatori bravi nella teoria ma è poi la pratica che conta. Giampaolo non dovrà essere schiavo di idee collettive, fidelizzazioni o schemi forzati, ma cercare di adattare le sue idee al tipo di giocatori che ha.
Verona sarà una tappa importante e ci dirà molto sui nostri obbiettivi stagionali. Ci aspetta uno stadio storicamente maledetto, una tifoseria che ci odia, soffriamo sempre la partita dopo la sosta delle nazionali, incontriamo una neopromossa con cui facciamo sempre fatica e ci aspetterà una squadra schierata in modo simile all’Udinese; speriamo di aver imparato la lezione.
Noi siamo più forti a livello tecnico e dovrà bastare. Un risultato positivo ci permetterebbe di affrontare il derby con relativa tranquillità e soprattutto con sei punti. Viceversa, un risultato negativo al Bentegodi potrebbe portarci ad una settimana piena di tensione con l’obbligo di fare tre punti nel derby.
MattLeTiss
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